…vegnimo a dir el merito… Omaggio a Cesco Baseggio

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“….vegnimo a dir el merito….”: l’intercalare dispensato con doviziosa malizia da Lunardo, personaggio centrale de I rusteghi di Goldoni ma anche ruolo amatissimo e frequentatissimo (forse il più impersonato dal grande attore veneziano) da Cesco Baseggio, dà volutamente il titolo all’incontro facondo tra il suo genio espressivo e forse il suo più prestigioso cantore e studioso.

Docente Universitario, commediografo ma anche performer di grande vitalità ed arguzia, Paolo Puppa commenta, approfondisce ed interpreta da par suo in tre ciacole baseggesche” tre temi cari al geniaccio veneziano, non a caso di volta in volta titolati da battute estrapolate da testi emblematici.

La prima, “son vecio, ma non so da brusar”, racconta del Baseggio autore, ovvero di come Baseggio – oltre ai testi che scriveva – amasse reinventare i testi che recitava per adattarli frequentemente alla sua teatralità. E questa che citiamo a sottotitolo, appunto, è una battuta da lui aggiunta – assieme a tutto un monologo – ad un testo del grande Goldoni, La cameriera brillante.

Per poi passare a “Cossa semio, bestie?”, battuta tratta dal Shylock da lui interpretato a partire dal 1927, ovvero un “Mercante di Venezia” interamente riscritto in veneziano, che apre una riflessione sul Baseggio tragico, che pure, nonostante ormai poco noto, esisteva a fianco a quello sicuramente preponderante di comico.

E concludere con “C’è un vecchio prete che fa un inchino”, ciacola dedicata al Baseggio ecclesiastico ed alle sue interpretazioni di tonache (lui non proprio un gran devoto ma in cui si trovava bene), tonache di povero prete di campagna ma anche di Papa.

INFORMAZIONI

Spettacolo online a partire dalle 19.00 su Backstage e sul canale YouTube del Teatro Stabile del Veneto

Teatro Verdi
via dei Livello, 32 - Padova
telefono 049 87770213 - 8777011
sito www.teatrostabileveneto.it

 

 

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