Aldo Pastore - fascino del mito

Aldo Pastore - fascino del mito

Il linguaggio artistico di Aldo Pastore si basa fondamentalmente sul disegno. Poi l"€™artista allarga le proprie esperienze alla pittura, alla scultura, alla ceramica, all'€™incisione.

Sala Samona"€™ "€“ Banca d"€™Italia "€“ Via Roma "€“ Padova
14 novembre "€“ 19 dicembre 2004
orario 9.30/12.30 "€“ 15.30/19.00
Ingresso gratuito, chiuso al lunedì
Inaugurazione: 13 novembre 2004 alle ore 18:00

Grazie alla sua abilità  nel gestire il disegno, Pastore riesce a creare (e qui ha certamente colto la grande lezione dei futuristi) la sensazione del movimento e della trasformazione (che alla fin fine è movimento nella forma) nelle figurazioni delle sue opere, facendosi assistere in una sola immagine alle varie fasi di un"€™azione.

Quel disegno poi spesso diventa pittura grazie all'€™arricchimento a mezzo di chine, inchiostri vari (spesso adopera anche quello tipografico), acquerello, partendo sempre da quella che lui chiama la sua tricomia: il rosso, il blu, il giallo. Segue poi un altro intervento, o fase, nella costruzione dell'€™opera: graffiti veri e propri, nel senso di togliere parte della materia applicata con punte varie, e inserzioni di tipo calligrafico, così che il lavoro originario viene completamente sconvolto in un continuo rifiorire e intersecarsi di segni che si sovrappongono al colore o che poi dal colore vengono sommersi.

Il risultato finale è che il soggetto dell'€™opera sembra emergere (o immergersi) da (in) uno spazio caotico, che può essere letto come la rappresentazione di questo mondo senza più direzione nel quale viviamo.

Questa lettura viene anche favorita dalla connotazione fredda e acidula che gli inchiostri, anche se acquerellati, conferiscono all'€™opera.

Pastore resta fedele ad una vocazione che lo accompagna da sempre. Egli è un narratore e sviluppa ogni suo racconto in cicli che possono essere costituiti da poche o da numerose tavole che comunque sviscerano fino in fondo l"€™argomento che egli affronta. Ogni tavola è un capitolo del suo racconto e in ogni capitolo approfondisce tutte le tematiche ad esso inerenti.

Per poterlo fare si documenta in maniera puntigliosa e precisa studiando a seconda dei soggetti: storia, leggenda, mito, costumi, tradizioni, natura e forma di attrezzi ed utensili, caratteristiche particolari di mestieri e comportamenti. Succede così che ogni ciclo non è solo apprezzabile per le sue qualità  artistiche (innegabili per l"€™originalità , l"€™inventiva, l"€™equilibrio compositivo, l"€™abilità  tecnica), ma diventa anche un documento importante di antropologia culturale.

Così nel ciclo dedicato all'€™albatro Pastore mostra le tecniche di pesca (e quindi di ammaraggio) di questo stupendo uccello; in quello dedicato alla fenice ne fa rivivere la leggenda risalendo anche alle origini della stessa; in quello dedicato all'€™astrofisica illustra movimenti e caratteristiche dei pianeti corredati da studi e strumenti ad essi dedicati. E così via per i cicli dedicati allo sport, ad Icaro, ai lavori e mestieri antichi, alle devastazioni atomiche con le mutazioni genetiche da esse provocate.

Sono opere che richiedono un lavoro enorme non solo di esecuzione, ma anche di preparazione.

E malgrado ciò Pastore ha una produzione vastissima che, come detto dall'€™inizio, si allarga anche alla scultura ed alla ceramica ove dimostra di possedere una manualità  eccezionale unita ad una altrettanto creativa fantasia che gli permette di scoprire forme (si guardino le sculture su legni fossili) dove gli altri vedono solo degli oggetti informi.

Dietro a tutto questo lavoro sta una poetica che nasce da un malessere diffuso ormai nella nostra società : l"€™incertezza del vivere e del futuro; la consapevolezza che l"€™uomo sta distruggendo se stesso ed il proprio mondo.

La denuncia di questo malessere attraverso l"€™espressione artistica comporta però anche un"€™apertura alla speranza: la creatività  offre all'€™uomo la possibilità  di andare oltre il contingente, di offrire alternative, di valorizzare situazioni e comportamenti che ricordano che non tutto è negativo.

Ed è in questo che Pastore si riscatta dalla tentazione di un pessimismo totale.