Pensieri Preziosi 3

Assemblaggi, geometrie, mito e memoria nei gioielli di R.P.Cuyàs, D.Kruger, R. Peters, G. Visentin

Nuova rassegna di goiielleria contemporanea a partire da dicembre con la rassegna Pensieri Preziosi 3. Quattro artisti di fama internazionale quattro artisti europei,provenienti da Spagna,Germania, Olanda, Italia. Con i loro gioielli esposti circa 30 per artista viene ricostruito il loro percorso creativo.


 

Torna, con la terza edizione, la prestigiosa rassegna di gioielleria contemporanea Pensieri preziosi 3 che quest"€™anno proporrà  le opere di quattro artisti di fama internazionale come Ramon Puig CuyÍ s (Spagna), Daniel Kruger (Germania), Ruudt Peters (Olanda) e Graziano Visintin (Italia).
Attraverso i gioielli esposti, circa una trentina per autore, si potranno chiaramente ricostruire i percorsi creativi di questi grandi orafi che metteranno a confronto e in dialogo il loro ingegno e la loro creatività  . Il visitatore potrà  così scoprire mondi diversi, opere originali e raffinate, che si confronteranno in modalità  realizzative, forme, utilizzo dei materiali più vari e filosofie di pensiero.

In occasione della mostra l'Assessorato organizza una serie di incontri

Presentazione di Mirella Cisotto:


Sono Daniel Kruger (Germania), Ruudt Peters (Olanda), Ramon Puig Cuyàs (Spagna), Graziano Visintin (Italia), i protagonisti di questa terza edizione di Pensieri preziosi che delineerà , attraverso le opere esposte, il percorso creativo di questi grandi artisti, connotandone nettamente il profilo e la maturità  artistica raggiunta. Formatisi presso importanti Scuole che hanno condizionato lo sviluppo artistico del gioiello contemporaneo in Europa, questi sono ora stimatissimi docenti e continuano, con il loro insegnamento, quel processo iniziato negli anni cinquanta, che ha portato ad una nuova concezione del gioiello, visto non più come semplice ornamento, ma come libera e compiuta espressione artistica, come esito di un"€™idea, di un"€™emozione, di un progetto, di sperimentazione e capacità  tecniche non diversamente da una scultura o da un dipinto.


La scelta di artisti così differenti nella loro espressione creativa, docenti in importanti Scuole come l'University of Art and Design a Burg Giebichstein in Halle, la Gerrit Rietveld Academy di Amsterdam, la Massana di Barcellona e l"€™Istituto Pietro Selvatico di Padova, prelude all'€™idea di presentare, nelle prossime manifestazioni, le più importanti Scuole europee di oreficeria per poter tracciare, alla fine, un quadro esauriente e aggiornato dell'€™evoluzione dell'€™oreficeria europea del secondo Novecento.

Estremamente diversi, come si avrà  modo di notare, sono i codici espressivi utilizzati, differenti le tecniche, le soluzioni, la scelta dei materiali; identica invece la valenza data all'€™oggetto gioiello, l"€™impegno progettuale, la sfida al rapporto gioiello"€“corpo, la convinzione che il lavoro in piccola scala non sminuisca l"€™apporto creativo ma richieda un"€™ulteriore attenzione al dettaglio, ai rapporti, alla forma nel richiamo di una relazione più intima tra artista e opera, tra opera e fruitore.


Nei gioielli esposti, esiti di un severo percorso di sperimentazione e di ricerca, s"€™intravedono da un lato il mito, il mistero, la magia, i riti, il ricordo, la nostalgia di viaggi in terre lontane, il fascino del mare, l"€™eco di antiche tradizioni tribali, dall'€™altro la ricerca della forma armonica e perfetta, di un programmato senso della modularità , e quindi lo stile, l"€™eleganza, l"€™equilibrio ritmico e secco della geometria. I materiali utilizzati sono molteplici ed estremamente vari: sono presenti metalli preziosi come l"€™oro, l"€™argento mescolati a pietre dure e semi preziose, lapislazzuli, crisoprasi, turchesi, ma ancora coralli, cristalli di rocca e materiali alternativi come vetro, plastica, tessuti (lino, seta), metalli poveri (nichel, rame, piombo, bronzo, ottone, stagno, ferro, cromo), legno, sassi, carta, gesso, pietra, osso, acrilici, paraffina, plastiche, stearina e poliestere.

Se Daniel Kruger dichiara di vedere il gioiello come semplice monile, ornamento per il corpo, nel contempo lo assurge a segno significante del momento estetico in cui è stato creato, del modo di essere e di vivere contemporaneo. I gioielli sono oggetti che più di ogni altra creazione artistica partecipano alla vita quotidiana , interagiscono con l"€™uomo, le sue esigenze, le sue pulsioni, i suoi desideri. Molteplici sono le sue fonti di ispirazione, da cose e fatti del passato ai più banali oggetti della quotidianità  che vengono rivisitati e interpretati con un forte senso del colore e della decorazione.

Affascinato dal passato, dalla storia, dall'€™archeologia e dalla geologia, saperi che ci portano alle origini per proiettarci più consapevoli al futuro, dà  ai suoi lavori un impulso del tutto personale e, pur tenendo intatti i canoni principi della tradizione (una collana è una collana, un anello è un anello) si volge a realizzazioni insolite e particolarissime. Queste vedono preziosi tessuti di minute perline fissarsi quali sacchi a parti dorate o argentate, frammenti di meteoriti emulare la classica collana di perle bianche, o ancora fili di seta di vario colore, spesso sfrangiati, far da corona a corpi metallici di chiara suggestione organica. Le sue composizioni rivelano il gusto per tutto ciò che è minuto, prezioso, intimo, una grande abilità  nel creare reti di perle o di pietre e nel contrapporre, con l"€™utilizzo di materiali tanto diversi, il chiaro allo scuro, il fisso al mobile, il morbido al rigido in un insolito gioco di luci e colori.
Ruudt Peters crea gioielli che ad un primo momento sconcertano, stupiscono, che attraggono e respingono, oggetti che non rientrano certo nel gioiello di tradizione e che, anche nella vivace Olanda, sono segno di un"€™inusuale ricerca e di un"€™insolita quanto originale creatività .

Le sue opere, i suoi titoli rivelano un"€™erudizione profonda, un"€™attrazione forte per quanto è simbolo, mito, magia, rito e religione, aspetti che trasudano dai suoi gioielli e ne fanno oggetti unici, ricchi di concetti, racconti, sensazioni. Pietre naturali, cristalli, paraffina, stearite, gesso, plastiche, argento formano oggetti che paiono esiti di procedimenti alchemici, dove pietre vengono polverizzate e ricostituite in altra forma, dove l"€™argento viene occultato da infiniti strati di poliuretano, dove forme plastiche racchiudono il vuoto, dove corpi cavi, concrezioni resinose, diventano bolle trasparenti in cui si innestano minuti frammenti di pietre e protesi d"€™oro. Ogni oggetto, che si può ascrivere ad un particolare gruppo tematico, va osservato, indagato e conosciuto a fondo; ne emergono elementi storici, biblici, letterari, astrologici, scientifici derivati da una profonda cultura fatta di ampie letture ma anche di viaggi, esperienze, conoscenze sempre nuove ed in fieri. Gioielli quindi in cui l"€™estetica non conta, gioielli "€œautonomi"€, non scevri da brio e da senso del colore, liberi di esprimere la mutevolezza e la complessità  della vita, di suscitare domande e, per chi intende scoprirne i significati reconditi, dare risposte.
I gioielli di Ramond Puig Cuyas sono una gioia dell'€™anima.
Realizzati con la tecnica dell'€™assemblaggio e con materiali "€œtrovati"€, per lo più poveri, con qualche concessione all'€™argento, essi diventano documenti, testi su cui leggere una storia, un"€™esperienza, un ricordo, un"€™emozione.


Rivendicando una assoluta libertà  creativa l"€™autore sceglie, fin dagli inizi, di creare un gioiello che poco abbia a che fare con la tradizione e che, nato da parti scartate, buttate, rifiutate, abbia una nuova e inedita preziosità . Sensazioni, emozioni intime, sogni, bisogni, desideri vivono nei suoi gioielli che diventano strumenti per scoprire meglio il proprio io e ciò che ci circonda, rendere visibile l'invisibile, indagare e scoprire nuovi e diversi orizzonti. Esperienze personali legate ai grandi temi dell'€™esistenza umana, proposti quali metafore, sono infatti il filo conduttore delle sue creazioni che possono distinguersi nei gruppi tematici rappresentati in mostra: Il Viaggio quale metafora del cammino, della conoscenza, della ricerca e della crescita spirituale, o Costellazioni, Arcipelaghi che rivelano l"€™interesse per il rapporto scienza e arte, e quindi Circuiti e Jardins Prohibidos, ossia spazi intimi, segreti, affascinanti ma anche pericolosi e dai quali è difficile uscire.


Le sue spille sono assieme pittura e scultura, il gioco cromatico è intenso, dominante, la composizione, che vede insieme i materiali più diversi, è calda, viva, ambiguamente infantile, in realtà  piena di suggestioni, evocazioni, messaggi. Il più forte è il richiamo alla vita, all'€™amore per il mare, per le stelle, per l"€™universo e poi per l"€™uomo, piccolo e grande protagonista dell'€™avventura del vivere.

Graziano Visintin è l"€™unico che pare percorra la via ortodossa dell'€™oreficeria, utilizzando l"€™oro e tecniche che rientrano nella tradizione del banco orafo quali battitura, saldatura, fusione, trafilatura, smalto e niello. Egli è un esteta e lavora per la bellezza. Ma la sua è una bellezza senza orpelli, è ricerca di equilibrio, di una forma "€œperfetta"€ data dall'€™uso disinibito di complessi rapporti matematici, di programmati rapporti spaziali, di precisi calcoli modulari, da un processo di smaterializzazione e alleggerimento della materia che lo porterà  ad essere, nella panoramica della produzione artistica padovana, il signore della linea e del minimalismo in oreficeria.


L"€™oro e la linea diventano i suoi privilegiati e straordinari strumenti espressivi; la geometria delle forme si allunga, si svuota, inventa disegni che giocano col corpo e con la luce. Elementi modulari sono aurei ricami alla base del collo, un semplice esagono si trasforma in collana, la studiata incidenza di segmenti dorati su triangoli, quadrati, tetraedri, crea eleganti spille, anelli, orecchini. La sua geometria, che non appare mai rigida, si adatta alla luce e si muove col corpo che la indossa. L"€™uso sempre più pittorico del niello e una spiccata sensibilità  nell'€™usare usare gli smalti lo portano alle forme più libere delle spille di quest"€™ultimo periodo, dove l"€™artista sembra maggiormente cedere all'€™emozione e alla forte seduzione che oro e colore hanno da sempre esercitato.




Info:
Orario: dal martedì alla domenica
9.30 "€“ 12.30 / 15.30 "€“ 19.00
lunedì chiuso
ingresso libero
info 049 8204527

Commenti

Stupenda! Potrei ricevere maggiori informazioni sui laboratori di oreficeria che avete organizzato? Grazie, G.