Galata Mevlevi Ensemble

I dervischi rotanti: danzatori fra terra e cielo

 

Una cerimonia religiosa e insieme uno spettacolo di musica-danza: una tradizione con oltre settecento anni alle spalle, che appare sorprendentemente moderna, nell'austera scansione di sonorità  e movenze, che fanno dei Dervischi Rotanti un'entità  unica, irripetibile, ogni volta sconvolgente. L"€™aspetto straordinariamente suggestivo di questo rituale di ormai 700 anni è la volontà  di connettere i tre componenti fondamentali della natura umana: lo spirito (mente e pensiero), l"€™amore (emozioni, poesia e musica) e l"€™anima (vita, movimento e Sema). Nail Kesova, nato nel 1939, è il maestro. E"€™ lui che gestisce il rituale dando i tempi per la musica e per le danze.
I dervischi rotanti "€œGalata Mevlevi Ensemble"€ del Maestro "€œSheik Nail Kesova"€ sono stati dichiarati dall'€™UNESCO "€œPatrimonio culturale dell'€™umanità "€.

Evento inserito in UNIVERSI DIVERSI-Sacrearmonie

I DERVISCHI ROTANTI: DANZATORI TRA TERRA E CIELO
Galata Mevlevi Ensemble

del maestro "Sheik Nail Kesova" (Istanbul-Turchia)

I I dervisci rotanti "€œGalata Mevlevi Ensemble" del Maestro "€œSheik Nail Kesova"€ rappresentano ormai il simbolo del misticismo orientale, che prende origine in tempi lontani, nel tredicesimo secolo circa. Il loro spettacolo è molto inteso, emotivamente e spiritualmente, e cattura il pubblico lasciandolo senza fiato.
Vestiti di una tunica bianca come un sudario, un copricapo che richiama le pietre tombali dei paesi musulmani, le braccia aperte verso il cielo, lo sguardo rivolto al cuore, diversi uomini danzano piroettando e girando intorno al loro maestro.
Mentre il flauto e i tamburi cominciano a suonare, essi depongono la sopravveste nera, simbolo del basso, oscuro mondo in cui l'anima è prigioniera e, candidi come aironi migranti verso una patria lontana, cominciano a ruotare senza posa sul perno di un piede. La mano destra, aperta verso il cielo, è la coppa del cuore che accoglie la grazia divina. La sinistra, aperta verso terra, è la sorgente di vita che comunica il divino influsso al mondo corruttibile di noi poveri mortali.
Importante segnalare i significati simbolici a cui sono legati i vestiti e la gestualità  dei danzatori dervisci: l'alto copricapo a cilindro, nero o marrone, è la pietra tombale che l'Iniziato pone sulle sue passioni terrene. Il cerchio dell'ampia gonna che, roteando, si schiude come una corolla, è la sfera del cosmo che si avvolge all'infinito intorno al centro dell'universo. Lo scopo della danza (dhikr) è generare uno stato di estasi rituale e accelerare il contatto tra la mente del Sufi e la Mente Cosmica di cui egli si considera parte. Tutto l'incedere della musica, l'espressività  dei corpi, la postura delle braccia, i volti e gli sguardi assorbiti dal trasporto mistico, suggeriscono una solennità  speciale, che incute soggezione e impone rispetto assoluto per la devozione sottesa.
La musica viene suonata soprattutto da flauti verticali nay (Dal IX d.C. il ney è un tra i rari strumenti musicali impiegati nell'€™incontro cerimoniale sufi detto samÍ¢"€˜, "€œascolto, audizione"€, nel corso del quale si ascoltano musica e poesia nell'€™intento di pervenire a particolari stati interiori, definibili come estasi o, più correttamente, enstasi. Dal XIII secolo il ney assume un particolare ruolo, musicale e simbolico, in seno alla confraternita Sufi) e da piccole percussioni.
Chi, viaggiando per gli altipiani vulcanici e i laghi salati dell'€™Anatolia centrale, arrivi a Konia, non trova più le mirabili moschee, i preziosi palazzi e la dotta, tollerante università  del sultano selgiuchide. Ne rimangono soltanto alcune interessanti ma smozzicate vestigia. Trova però ancora, intatta, la Tekke del Mevlana, ovvero il "€œConvento del Nostro Signore"€. Che ora è un museo, ma che per secoli fu il principale centro dell'€™ordine dei mistici mevlevi, i dervisci ruotanti, fondato nel XIII secolo dal sapiente e poeta di origini afgano/persiane Celaleddin Rumi.

Il Galata Mevlevi Ensemble può essere definita l"€™avanguardia nelle tradizioni di questa fratellanza. Nel suo monastero, Sheik Nail Kesova ha composto molte pezzo liturgici, aiutato da artisti asiatici e occidentali e da orchestre creando nuovi stili e melodie. Nail Kesova, nato nel 1939, è ancora il maestro. E"€™ lui che gestisce il rituale dando i tempi per la musica e per le danze: lo spettacolo è suddiviso in 7 parti.

L'evento fa parte di "SACRE ARMONIE", Rassegna inserita nel più ampio contenitore primaverile UNIVERSI DIVERSI. Arte e scienza tra sacro e profano.

Informazioni
Biglietti: platea e palco pepiano "‚€ 15,00-palchi I e II ordinae, galleria "‚€ 10,00
Biglietteria Teatro "G. Verdi" tel. 049/87770213 (lunedì 15-18.30, da martedì a venerdì 10-13 e 15-18.30, sabato 10-13)
La sera dello spettacolo: dalle ore 20
Biglietteria on-line

Settore Attività  Culturali
Tel 049 8204547 - Fax 049 8204503
E-mail infocultura@comune.padova.it
Sito: http://padovacultura.padovanet.it

Scuola di Musica Gershwin
Tel 342 1486878 - Fax 049/7929412
E-mail: info@spaziogershwin.org
Sito: http://www.spaziogershwin.org/