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Padova “Capitale al Fronte” e l’Università Castrense

Padova – definita Capitale al fronte per il ruolo svolto nella Grande Guerra – deve essere ricordata anche per la funzione eccezionale che ebbe nell’assistenza sanitaria prestata ai soldati e nella didattica medica impartita agli aspiranti medici militari.
Le nuove caratteristiche distintive del primo conflitto mondiale imposero problemi di difficilissima soluzione, anche da un punto di vista medico. Francesco della Valle (1858-1937), medico e generale, in qualità di capo della sanità militare coordinò la “catena sanitaria” che provvedeva a soccorrere i militari malati o feriti. Ogni battaglione disponeva di un posto di primo soccorso, affidato a un tenente medico che doveva prestare le prime cure, stabilire le priorità di intervento e ordinare l’eventuale trasferimento nelle retrovie, verso gli ospedali da campo o addirittura gli ospedali territoriali. Padova, in particolare, divenne in breve tempo una vera e propria “città ospedale militare”, con più di 20 luoghi deputati al ricovero dei soldati.

Già nell’estate del 1916, l’elevatissimo numero di uomini feriti, ai quali si aggiungevano quelli malati, rese necessario un numero sempre maggiore di medici al fronte. Al fine di reclutare nuovi medici, il Comando della Terza Armata realizzò un interessante esperimento di corsi accelerati a San Giorgio di Nogaro (UD), noto come “Università Castrense”. Tuttavia, le lauree potevano essere concesse solo da un’Università: per questo motivo gli studenti vennero iscritti presso l’Ateneo patavino. Luigi Lucatello (1863-1926), Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova, coordinò la complessa organizzazione messa in atto per formare in breve tempo una nuova “leva” di medici da inviare in prima linea. Nel dicembre del 1916 giunsero a Padova da tutta Italia 1332 studenti, che costituirono il “Battaglione di studenti di medicina e chirurgia”. Nell’aprile 1917 vennero conferite 534 lauree, eccezionalmente concesse senza la presentazione di una tesi.
Motivi analoghi a quelli che avevano fatto di Padova una “città ospedale militare” l’avevano trasformata in breve tempo in “città universitaria di guerra”.   

Mostra a cura del prof. Maurizio Rippa Bonati (Università di Padova)

Informazioni
Biglietti

Orario: da martedì a venerdì 14.30-19.00; sabato, domenica e festivi 9.30-19.00
www.musme.it
Tel. 049 658767
 

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