NOTTURNI D'ARTE 2017

Gli appuntamenti della settimana dal 16 al 19 agosto 2017

Appuntamenti della quarta settimana dei "Notturni d'Arte 2017".
Manifestazione realizzata con il contributo di CASSA DI RISPARMIO DEL VENETO.
 

MERCOLEDI' 16 AGOSTO, ore 21.00
Sala Carmeli, via Galilei 36
Michelangelo Carmeli e la sua spettacolare Sala

Visite guidate alla Sala Carmeli
Michelangelo Carmeli nella veste di superiore provinciale dell’Ordine dei Minori Osservanti si impegnò in importanti interventi di restauro di alcuni locali del Convento di San Francesco Grande di Padova e volle costruirvi una nuova area da destinare a una nuova biblioteca. Il progetto fu affidato all’architetto Andrea Camerata. Per realizzare la struttura della biblioteca, la sua decorazione, gli arredi e le dotazioni librarie impiegò cifre considerevoli, sia proprie sia offerte da estimatori e amici, fra i quali anche il potente procuratore di San Marco e futuro doge Marco Foscarini.
Il progetto era grandioso e l’esito fu un luogo di rara bellezza, benché alcuni contemporanei abbiano ritenuto che sull’amore per la cultura e lo studio prevalesse l’ambizione personale.
La ricca biblioteca con la sua bella Sala fu posta sotto la tutela dei Riformatori allo Studio e Carmeli volle che fosse aperta a tutti gli studiosi, religiosi o laici.
La biblioteca contava 22.000 volumi circa, dei quali oltre quattrocento manoscritti. Dopo le soppressioni napoleoniche vi confluirono temporaneamente volumi dal soppresso monastero di Santa Giustina e dal convento di Sant’Anna, poi trasferiti in gran parte alla Biblioteca Universitaria o venduti. Dal 1871 in poi l’Amministrazione comunale si occupò della manutenzione della struttura, compresa la piccola cappella privata di Carmeli, nella quale era stato trovato morto, alcuni ipotizzano per avvelenamento. La sala fu utilizzata come aula magna dell’istituto Duca d’Aosta, sala conferenze, concerti e proiezioni cinematografiche. Nel 1995 fu gravemente danneggiata da un incendio e per questo chiusa al pubblico fino al compimento del restauro nel 2011.

Alla scoperta di padre Carmeli
Reading a cura di ARC.A.DIA
Con l'attore Federico Pavan della Compagnia Teatrale Universitaria Beolco Ruzzante

GIOVEDI' 17 AGOSTO, ore 21.00
Prato della Valle - ritrovo alla fontana dell'Isola Memmia

Prato della Valle e Andrea Memmo: "il genio collegato con la virtù"
Visite guidate in Prato della Valle
Prato della Valle, uno degli emblemi della città, simbolo della retorica visiva urbana di Padova, è una piazza singolare, unica in tutta Europa. Prima dell’intervento di Andrea Memmo e a partire dall’epoca alto-medioevale era un grande invaso depresso e paludoso, libero da costruzioni, sul quale esercitava diritto di proprietà e di mercato l’abate di Santa Giustina.  Quando, nel 1767, la giurisdizione sul Prato passò da Santa Giustina alle autorità cittadine, divenne possibile un intervento pubblico. Nel 1772 piogge inusitate resero ancora più evidente la necessità di risanare l’area e venne istituita un’apposita magistratura. Nel marzo del 1775 il patrizio veneziano Andrea Memmo (1729-1793) divenne provveditore straordinario della città di Padova, carica che univa le due più alte dell’amministrazione cittadina, il podestà e il capitanio.
Memmo, espressione del milieu culturale illuminista e riformatore veneto, intratteneva relazioni amicali con i maggiori intellettuali contemporanei, Gaspare Gozzi, Scipione Maffei, Melchiorre Cesarotti, Angelo Querini, Giuseppe Toaldo, Giacomo Casanova, e frequentava il cenacolo culturale del console brirannico a Venezia Joseph Smit.
Nel breve periodo di governo della città, il provveditore formulerà numerosi progetti di generale ammodernamento, fra i quali anche il nuovo ospedale giustinianeo. In poco più di un anno, con la collaborazione dell’architetto Domenico Cerato, idea e avvia il riassetto del Prato, per realizzare una piazza dove alle tradizionali funzioni di commercio e spettacolo si aggiunga quella di giardino attrezzato per il passeggio, il tempo libero e il turismo, offrendo spazio a botteghe, viali e giardini.
Dopo il 1776 Memmo lasciò Padova per incarichi diplomatici a Costantinopoli e Roma, ma la ristrutturazione della piazza non era completata. Ne seguì gli sviluppi da lontano, e, per ottenere nuovi finanziamenti, fece realizzare disegni e stampe da Giuseppe Subleyras e Francesco Piranesi.

Un amore che fece scandalo: Andrea Memmo e Giustiniana Rosenber Wynne
Reading a cura dell'attore Filippo Quezel
passi scelti dal romanzo Un amore veneziano di Andrea di Robilant

VENERDI' 18 AGOSTO, ore 21.00
Chiostro Albini dei Musei Civici agli Eremitani-P.zza Eremitani 8
Antonio Canova e Padova

Introduzione di Elisabetta Gastaldi e Valeria Vettorato, Musei Civici agli Eremitani
Il successo dell’arte neoclassica presso i contemporanei è testimoniato a Padova dal fiorire di raccolte di gessi nelle case di prestigiosi collezionisti. Tra i più illustri estimatori di Antonio Canova si ricordano Girolamo Zulian, Daniele degli Oddi e Alessandro Papafava, oltre al principe Abbondio Rezzonico di Bassano, i cui bassorilievi nel primo Ottocento confluirono nella raccolta del padovano Antonio Piazza.
Presso i Musei Civici di Padova è possibile ammirare cinque sculture del maestro di Possagno.
Identikit-Antonio Canova dietro le quinte, storie e misteri dei ritratti
Un racconto, con musica e immagini
di e con Luca Scarlini, scrittore e performer

A seguire possibilità di visita alle opere di Canova esposte al Museo d'Arte e al Museo Bottacin-Musei Civici

SABATO 19 AGOSTO, ore 19.30
P.tta San Michele-Riviera Tiso da Camposampiero
L'Oratorio di San Michele tra storia e arte

Visite guidate all'Oratorio di San Michele
L’aspetto attuale di quello che un tempo fu un monumento religioso assai significativo per il valore storico e artistico che rappresentava è il risultato di una serie di interventi che hanno modificato completamente la struttura architettonica di una delle più antiche chiese di Padova.
L’Oratorio di San Michele è stato riaperto al pubblico nel 2000 in occasione della mostra Giotto e il suo tempo grazie ad un progetto di valorizzazione promosso dall’Associazione La Torlonga in collaborazione con il Comune di Padova. Recentemente è stato oggetto di un intervento di riqualificazione. L’intervento di restauro, condotto dal Settore Edilizia Pubblica del Comune di Padova, è stato finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
250 anni di Specola
Visite guidate al Museo La Specola
Reading a cura dell'associazione Carichi Sospesi alle ore 21.00, alle ore 21.45, alle ore 22.30 in p.tta San Michele
Trasposizione da Le città invisibili di Italo Calvino
di e con l'attore Marco Tizianel con l'accompagnamento musicale di Andrea Vedovato (chitarra)
La scelta di adibire a Specola l’antico maniero del XIII secolo, nato come orrida prigione del tiranno Ezzelino III da Romano, poi trasformato nel Castello difensivo di Padova dai Carraresi nel secolo successivo e infine adattato a deposito di munizioni dalla Serenissima, era stata compiuta nel 1766 dal Toaldo, di concerto con l’architetto Cerato e con il Matematico Veneto Antonio Giuseppe Rossi (?-1776), deputato dai Riformatori a valutare e a seguire tutto l’iter di realizzazione delle opere edilizie.
Questa soluzione soppiantò la primordiale idea di realizzare il nuovo Osservatorio all’interno del perimento del Bo, sede dell’Università, e fu motivata dal fatto che la torre si ergeva nella periferia sud della città e dalla sua sommità si presentava perciò libero tutto l’orizzonte meridionale, luogo privilegiato per le osservazioni astronomiche. Inoltre, le spesse mura, larghe alla base quasi 3 metri, erano già perfettamente orientate in direzione nord-sud ed est-ovest, il che facilitava grandemente la corretta disposizione della strumentazione.
Ancor prima che l’edificazione architettonica dell’Osservatorio giungesse a compimento, il nuovo edificio era già divenuto simbolo di riferimento per la città e per i suoi astronomi, emblema identificativo della cultura e della scienza del cielo, oltre che scorcio poetico in quell’angolo di Padova dove il Bacchiglione, entrando in città, si biforcava nel Tronco Maestro e nel Canale Naviglio.
La Specola con il suo parafulmine, il primo installato nel territorio della Serenissima, fin dal suo nascere cominciò quindi a essere citata e rappresentata nelle più importanti guide, mappe e incisioni dell’epoca, come testimoniano le immagini presentate nella mostra Immagini di Specola, realizzata quest’anno dall’Osservatorio Astronomico di Padova per celebrare i suoi primi 250 anni di vita.

INFORMAZIONI
Acquisto del biglietto “Notturni d’Arte”, fino a esaurimento della disponibilità, presso il Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche in via Porciglia 35: orario dal lunedì al giovedì 8.30-12.30/15.00-18.30; venerdì 8.30-13.30/14.30-16.00; sabato 8.30-13.00 (chiuso domenica e martedì 15 agosto), con possibilità di acquisto la sera stessa della visita nel caso in cui i biglietti fossero ancora disponibili.

Costo biglietti “Notturni d’Arte”
Biglietto unico € 3,00 a persona per l’accesso ad una singola serata (per la singola serata, solo se ancora disponibile, si potrà acquistare anche durante la sera stessa), tranne per le serate in cui è previsto un costo diverso.

Abbonamenti
Biglietto € 6,00 a persona per l’accesso a 3 serate
Biglietto € 10 a persona per l’accesso a 4 serate più la guida stampata
Ingresso gratuito per bambini fino ai 12 anni
Costo della guida stampata: € 4

Il biglietto dovrà essere esibito all’inizio della serata per comprovare l’avvenuto pagamento. Non è previsto alcun rimborso in caso di mancata partecipazione o di mancato svolgimento della serata per motivi indipendenti dall’organizzazione.

Si richiede la puntualità. Perde il diritto all'entrata chi, già in possesso del biglietto, non rispetterà l'orario di inizio del programma indicato nel biglietto.

Assessorato alla Cultura - Via Porciglia 35, Padova
Tel. 049/8204533
notturnidarte@comune.padova.it

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