Sior Tita Paron di G. Rocca

Teatro Veneto "Città di Este"

Serata con presentazione del volume “IN SCENA DA CENT’ANNI 1914-2014”, a cura di Gianluigi Peretti con foto di Mario Lasalandra

A seguire

SIOR TITA PARON di Gino Rocca
Regia di Stefano Baccini
Collaborazione artistica: Antonietta Cavazzini Bortoloni

Sior Tita Paron, andata in scena nel 1928, è la seconda grande prova come commediografo in veneto di Rocca. L’opera è mirabile non soltanto per l’originalità della trama; quanto per l’abilità scenica con cui vengono tratteggiati i caratteri dei personaggi e le loro interazioni

Alla sua fondazione, nel 1914, la Compagnia raccolse direttamente l'eredità di un'intensa attività filodrammatica iniziata a Este nella seconda metà dell'Ottocento. Il primo repertorio fu subito legato al teatro veneto: El moroso de la nona di Giacinto Gallina, La bozeta de l'ogio di Riccardo Selvatico, e i classici La regata di Venezia di Alessandro Zanchi, I rusteghi e Sior Todero brontolon di Carlo Goldoni.
Tra le due guerre l'interesse si spostò dalla scena dialettale a due diversi ambiti: il teatro cattolico e patriottico (tra gli autori: mons. Giuseppe Flucco, Primo Piovesan, Primo Cesare Ambrosi, Salvator Gotta); e la scena nazionale, con gli autori più in voga all'inizio del secolo: Giuseppe Giacosa, Gerolamo Rovetta, Roberto Bracco, Dario Niccodemi.
Dal secondo dopoguerra il repertorio veneto tornò a prevalere, divenendo dal 1948 esclusivo campo d'azione della Compagnia: è di quell'anno la prima messinscena dei Balconi sul Canalazzo di Alfredo Testoni, nella celebre versione veneziana del grande attore e capocomico Gino Cavalieri.
Nel 1950 la "Città di Este" rappresentò le Tre Venezie al primo Convegno Nazionale per gruppi dilettanti organizzato al Piccolo Teatro di Milano, portando sulla scena I recini da festa - l'intimismo ottocentesco di Selvatico - e La scorzeta de limon, la grottesca comicità del massimo autore veneto del Novecento, Gino Rocca.
Al nome di Rocca sono poi legati alcuni tra i maggiori successi della Compagnia, che ha interpretato più volte i principali titoli del repertorio dialettale del commediografo, fra cui  Sior Tita Paron, dal 1948 vero e proprio "cavallo di battaglia" per quasi trent'anni.
In cent'anni di palcoscenico la Compagnia "Città di Este" ha attraversato in modo pressoché completo la drammaturgia storica veneta: dal Cinquecento di Ruzante, al Settecento di Goldoni e dell'abate Chiari; all'Ottocento di Selvatico, Gallina ed Edoardo Paoletti; al Novecento di Rocca, Renato Simoni, Arturo Rossato, Alberto Colantuoni, Arnaldo Fraccaroli, Arnaldo Boscolo e Carlo Lodovici, fino a Carlo Terron, con un’attenzione particolare per l’opera di Enzo Duse.

Informazioni
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili
Cell. 348 7221972
www.teatrovenetoeste.it

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