Ferdinando Sandi.

Eleganza e preziosità nel gioiello italiano

La Città di Padova vanta una lunga tradizione orafa con nomi di primaria importanza che nel corso del tempo hanno forgiato vere e proprie opere d'arte di altissimo valore. Tra questi Ferdinando Sandi alla cui maestria l'Amministrazione comunale desidera rendere omaggio.

E' una mostra che offre una  testimonianza complessiva di una raffinata cultura e di un sicuro talento creativo, di uno fra i più apprezzati orafi padovani, attraverso l'esposizione di oltre duecento gioielli di mirabile fattura.
Seguendo la tradizione artistica tramandatagli dal padre Bruno, legata ad una preziosa maestria della lavorazione dell’oro, si specializza nella conoscenza delle gemme, proprio quando negli anni sessanta v’è un importante ritorno del loro utilizzo nella gioielleria, dedicandosi con passione allo studio delle pietre preziose più rare e particolari che diventano cifra stilistica in tutta la sua produzione.

Un percorso dagli esordi negli anni cinquanta ad oggi, che presenta il programma di ricerca del maestro e racconta quelle peculiarità che hanno contraddistinto per valore e qualità le sue creazioni orafe che interpretano in chiave contemporanea quella cultura classica che lo ha ispirato.
Si tratta di un maestro che ha lavorato su di una strada personale e parallela a quella che viene chiamata “La Scuola dell'oro” di Padova. La sua conoscenza di forme e lavorazione della tradizione gli ha dato la base per una peculiare evoluzione, nella quale l'essenzialità delle forme valorizza la preziosità della materia.
Uno dei compiti dei Musei Civici è quella di documentare la realtà della produzione locale. Sessant'anni di carriera meritano dunque di essere ospitati negli spazi per esposizioni temporanee della nostra sede più prestigiosa.

Dopo quasi sessantanni Ferdinando Sandi continua a sottoporre se stesso a una continua sfida, affrontando la scalata di sempre nuovi obiettivi artistici ed estetici traendo ispirazione anche dal momento di crisi che stiamo vivendo in questi tempi. Sostituisce così l’uso dell’oro con quello dell’acciaio mantenendo viva la riflessione sull’arte di “fare gioielli” e dimostrando ciò che Albert Einstein nel 1931 affermava in Il mondo come io lo vedo: «La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi [...] Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine».
È una mostra questa che rappresenta uno spaccato in cui modernità sta per continuità e dove bellezza risiede, oltre che nella forma anche nel mistero del processo di realizzazione di un oggetto, di un gioiello che diviene espressione oltre che della capacità tecnica e creativa del maestro padovano anche della sua personalità. Personalità che, come egli stesso afferma, raccoglie sensibilità, passione, ingegno, impegno, umiltà e 'cocciutaggine', caratteristiche queste che hanno permesso di dar vita a pezzi unici esposti grazie anche all’Associazione Rene onlus Arturo Borsatti.

Info:
Musei Civici, piazza Eremitani 8
tel. +39 049 8204551
fax +39 049 8204585
orario: tutto l'anno 09:00 - 19:00
chiusura: tutti i lunedì non festivi
biglietti: intero Museo, Sala Multimediale, Palazzo Zuckermann euro 10.00;
ridotto euro 8.00 per gruppi di almeno 10 persone e giovani dai 18 ai 25 anni
ridotto speciale euro 6.00 per gruppi di almeno 10 persone iscritte ad Associazioni aventi finalità istituzionali di tipo socio-culturale e soci convenzionati, i lunedì non festivi per gruppi di almeno 10 persone, over 65 dell'Unione Europea, studenti singoli universitari muniti di libretto,
gratuito ragazzi fino ai 17 anni, disabili, disoccupati, cittadini padovani ogni prima domenica del mese, cittadini padovani over 65 ogni primo martedì del mese

 

La Città di Padova vanta una lunga tradizione orafa con nomi di primaria importanza che nel corso del tempo hanno forgiato vere e proprie opere d'arte di altissimo valore. Tra questi Ferdinando Sandi alla cui maestria l'Amministrazione comunale desidera rendere omaggio.

E' una mostra che offre una  testimonianza complessiva di una raffinata cultura e di un sicuro talento creativo, di uno fra i più apprezzati orafi padovani, attraverso l'esposizione di oltre duecento gioielli di mirabile fattura.
Seguendo la tradizione artistica tramandatagli dal padre Bruno, legata ad una preziosa maestria della lavorazione dell’oro, si specializza nella conoscenza delle gemme, proprio quando negli anni sessanta v’è un importante ritorno del loro utilizzo nella gioielleria, dedicandosi con passione allo studio delle pietre preziose più rare e particolari che diventano cifra stilistica in tutta la sua produzione.

Un percorso dagli esordi negli anni cinquanta ad oggi, che presenta il programma di ricerca del maestro e racconta quelle peculiarità che hanno contraddistinto per valore e qualità le sue creazioni orafe che interpretano in chiave contemporanea quella cultura classica che lo ha ispirato.
Si tratta di un maestro che ha lavorato su di una strada personale e parallela a quella che viene chiamata “La Scuola dell'oro” di Padova. La sua conoscenza di forme e lavorazione della tradizione gli ha dato la base per una peculiare evoluzione, nella quale l'essenzialità delle forme valorizza la preziosità della materia.
Uno dei compiti dei Musei Civici è quella di documentare la realtà della produzione locale. Sessant'anni di carriera meritano dunque di essere ospitati negli spazi per esposizioni temporanee della nostra sede più prestigiosa.

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