Un dipinto dal Museo Fesch di Ajaccio
L'Autoritratto del Padovanino dei Musei Civici di Padova, Museo d'Arte Medioevale e Moderna è stato prestato alla mostra Rencontres à Venise: étrangers et vénitiens dans la peinture du XVIIe siècle (Ajaccio, Palais Fesch, Musée des Beaux-Arts, 29 giugno – 1 ottobre 2018). L'esposizione è dedicata alla pittura veneziana seicentesca, in particolare agli anni compresi fra il 1630 e il 1670, vale a dire fra l'arrivo dei "foresti" come Fetti, Liss, Strozzi e la piena conferma della nuova generazione di artisti lagunari.
Il Padovanino (Padova 1588 – Venezia 1649) svolse la sua attività prevalentemente a Venezia, puntando alla restaurazione della forma e della bellezza della pittura dei grandi veneti del primo Cinquecento. Non è un caso che nell'Autoritratto egli volga lo sguardo verso il suo maestro ideale, Tiziano. Il prestito è stato subordinato a uno scambio con un'opera del Museo di Ajaccio: l'Apostolo di Nicolas Tournier (Montbéliard 1590 – Tolosa 1660), esponente del Barocco transalpino. Egli fece parte della schiera dei caravaggesti francesi, che comprendeva fra gli altri Simon Vouet e Georges de La Tour, e lavorò a Roma dove per l'appunto subì l'influenza del maestro italiano. Dopo il soggiorno in Italia, nel 1626 Tournier si recò nel sud della Francia (Tolosa). Si dedicò principalmente alla pittura di soggetti religiosi.
Il dipinto con l'Apostolo sarà esposto nella nostra Pinacoteca fino al 14 di ottobre. L'iniziativa è il frutto di un'importante collaborazione culturale dei Musei Civici di Padova con il Museo Fesch, che prende il nome dallo zio di Napoleone, Joseph Fesch, cardinale, arcivescovo e diplomatico nonché collezionista di opere d'arte, nato ad Ajaccio nel 1763 e morto a Roma nel 1839.
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