Gli amici geniali

La straordinaria avventura di Belzoni e Champollion

Presentazione del libro di Silvia Einaudi e Marco Zatterin.

venerdì 1° dicembre, ore 17:30
Museo Eremitani - Sala del Romanino
piazza Eremitani, 8

dialoga con Marco Zatterin
Francesca Veronese, Musei Civici di Padova

Giovanni Battista Belzoni: esploratore dell’Egitto dei faraoni, divulgatore, uomo dalle doti straordinarie, inconsapevole della sua eccezionalità. Un vero fuoriclasse. Ma proprio per questo invidiato e insidiato da nemici e detrattori, che ancora oggi sobbalzano quando vedono il suo nome legato all’egittologia.
Agli occhi di Belzoni, così come agli occhi di coloro che si muovevano sullo stesso scenario - in Egitto, nei primi anni dell’Ottocento - i geroglifici costituivano ancora un enigma. A una compiuta conoscenza della cultura faraonica mancava infatti un tassello dirimente: la comprensione della scrittura.
Il punto di svolta per risolvere l’enigma arriva grazie a un altro fuoriclasse: Jean François Champollion. Studioso appassionato di scritture antiche, professore universitario, dedica la sua vita alla ricerca della chiave per interpretare i geroglifici. Una passione vissuta con intensità, tra tentativi e delusioni fino alla scoperta definitiva, avvenuta negli ultimi mesi 1822: è allora che grazie alla stele di Rosetta, ma anche grazie all’obelisco di File rinvenuto da Belzoni, riesce a trovare il modo di risolvere l’enigma.
Il 1822 è dunque un anno cruciale per la nascita dell’egittologia.
Champollion è l’artefice di una rivoluzione per gli studi sull’antico Egitto: restituisce la voce ai monumenti e da allora diviene il “decifratore” per antonomasia.
Belzoni, allora, famoso in parte lo era già. In quello stesso anno è a Parigi, per lavorare alla mostra sulla tomba di Sethi I, dopo l’edizione londinese dell’anno precedente. Inevitabilmente le vite dei due finiscono con l’intrecciarsi: figure diverse con diversa formazione, ma con profonde affinità. L’intreccio è veloce come una meteora e, al di là della stima e dell’amicizia reciproca, dà luogo a una collaborazione.
Tutto è documentato dagli Autori di questo libro attraverso un’analisi minuziosa: i dati storici, le fonti documentarie, le lettere, gli articoli dei giornali. Nulla sfugge nel processo di ricostruzione del rapporto tra i due “amici geniali”. Quell’incontro si traduce in una scintilla che illumina la storia. Anzi, la Storia.

ingresso libero
museo.archeologico@comune.padova.it
tel. 049 8204572

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