DANTE MORO

DANTE MORO

Sculture in Padova

Venerdi 16 Maggio ore 17.30 presso l'Oratorio di San Rocco sarà inaugurata la mostra  DANTE MORO. Sculture in Padova.

L'intera mostra è dedicata alla città di  Padova, uno dei primi centri di diffusione delle opere di Dante Moro, con commissioni pubbliche e private. Una sua opera è stata acquistata già nel 1954 dai Musei Civici. Nel 1959 Dante Moro realizza tre dei sei grandi pannelli che, assieme a quelli di Amleto Sartori ( che riconosce come suo unico maestro), decorano la chiesa dell'Opera della Provvidenza di Rubano. In seguito rallenta l'attività espositiva e si dedica soprattutto a una produzione strettamente personale, che i collezionisti si disputano già nel suo studio. Attraverso numerosi estimatori padovani le sue sculture vengono collocate in edifici pubblici e privati. Dante si Spegne nel 2009; una lunga malattia non gli ha impedito di lavorare fino all'estremo delle forza.
La sua "Ultima Scultura" del 2008, quasi un testamento morale in cui si fondono le tre età dell'uomo: alla base un vecchio curvo (Dante Moro ne parlerà come di un suo autoritratto) che regge sulle spalle una maternità trionfante, ancora una volta inno purissimo alla sacralità della vita. Anche questa si trova a Padova.
L’esposizione è curata da Sergia Jessi e Carlo Maccà
 

Dante Moro nasce nel 1933 a Falcade. Sin da giovanissimo manifesta una tensione creativa che supera ogni ostacolo: la povertà della famiglia che gli chiede di anteporre alla sua passione il lavoro della terra; la nascita a Falcade piccolo centro montano del Bellunese, lontano dai grandi poli della cultura ufficiale; la mancanza di un insegnamento artistico, è infatti autodidatta anche se ha saputo con caparbietà coltivare una personale conoscenza della musica, della letteratura e delle arti visive. Eppure la passione ha prevalso su tutto, anzi ha reso la difficoltà propulsione per comprendere la sacralità della vita, del lavoro, della sua terra. Trae ispirazione della forza e dalla potenza dello stile romantico che lo incanta  ed in seguito dall'Espressionismo nordico ma succesivamente la sua scultura perde in gravità, le superfici sono pervase da una vibrazione continua, le figure si allungano quasi si anelito di libertà, a volte in forme di spiritualità gotica a volte liberty. Stupende faciulle-fiore trasportate nel vento, ninfe che esaltano lo scorrere delle stagioni, allegria di bimbi nel gioco. In particolare nel tema della maternità l'artista trova una cifra stilistica personalissima in cui il rapporto madre-filgio si esprime nella lievità gioiosa dell'amore come dono di vita.  Il legno è la materia prediletta da cui egli sa cavar fuori in forma di pura poesia la storia del tempo.

Le sue principali opere pubbliche si trovano nella raccolta d’Arte Moderna dei Musei Vaticani; a Milano nella Galleria d’Arte Sacra dei contemporanei a Villa Clerici, e a Milano Niguarda; nei Musei Civici di Padova e Cittadella; a Roma, Stadio Olimpico; all’Università di Padova; all’Università di Bologna; a Ferrara, Bolzano, Parigi, Zurigo, Amburgo, Londra, New York e in altre località che è impossibile enumerare.

BIOGRAFIA

-1933 Nasce a Falcade (Belluno) da una famiglia modesta ma di grande sensibilità culturale
-1954 Le sue prime mostre a Treviso e al Presbyterium di Padova sono un successo. Ne parlano i giornali e la stampa specializzata
-1966 riduce volutamente le sue partecipazioni
-1968 l’ultima mostra a Piove di Sacco, forse per concentrarsi maggiormente sul soggetto del “sacro”.
-1992 la Comunità Montana Agordina e il Comune di Falcade gli organizzano una retrospettiva presentata da Giorgio Segato, ultima esposizion pubblica che abbraccia tutta la sua attività scultorea;
-2000  Si ammala ma non abbandona l'attività creativa
-2008 Ultima grande opera con cui dà l'Addio, un autoritratto nel ricordo dei momenti felici della vita famigliare
- 2009 Si spegne all'ospedale di Agordo.

Informazioni

Servizio Mostre, Settore Attività Culturali
tel 049 8204522
ferrettimp@comune.padova.it