Pomeriggi d'Arte 2022 - 2023
Alle radici del Rinascimento
Ciclo di incontri rivolti ai cittadini a cura dell’Associazione Culturale Fantalica, nell'ambito dell'ottava edizione della Rassegna "Pomeriggi d'Arte".
“Pomeriggi d'arte” nasce per far riscoprire ai cittadini la propria città attraverso un percorso tematico che conduce il partecipante a conoscere luoghi più o meno conosciuti attraverso un taglio originale e insolito. Per l'anno sociale 2022-2023 è stato scelto come filo conduttore il tema Alle radici del Rinascimento, che porterà i cittadini a scoprire luoghi e personaggi che, nel corso del XIV e inizio XV secolo, hanno trasformato la città di Padova in un centro nevralgico delle nuove idee alla base del grande Rinascimento italiano.
Domenica 23 ottobre 2022, ore 15.30
Casa del Petrarca - Arquà Petrarca
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L’importanza di Francesco Petrarca nella promozione e nello studio delle lingue classiche, alla base dell’Umanesimo, è nota. Il suo impegno nel recupero delle testimonianze della grecità e nella consacrazione del latino ciceroniano come lingua letteraria per eccellenza, lo portò a costruire una ricca biblioteca che trovò posto nella dimora del suo “buen ritiro”: questo rende la casa dove trascorse gli ultimi anni di vita, il centro nevralgico in cui l’Umanesimo cominciò a fiorire.
20 Novembre 2022, ore 15.30
Visita guidata
Palazzo della Ragione. Pietro d'Abano e l'umanesimo a Padova
All’interno del salone si può ammirare uno dei più complessi cicli pittorici medioevali giunti fino ai giorni nostri. Il ciclo di affreschi venne affidato a Giotto in collaborazione con Pietro d’Abano, medico, matematico e astrologo padovano. L’intero piano iconografico comprendeva motivi astrologici, soggetti religiosi e figure allegoriche. Un incendio distrusse l’opera nel 1420 e Il padovano Nicolò Miretto insieme a Stefano da Ferrara furono chiamati a ripristinarla sulla base delle precedenti tracce.
Oggi la grande sala è luogo di mostre e di incontri culturali, e mantiene un ruolo centrale all’interno della vita pubblica di Padova, mentre il pian terreno è tuttora destinato, come nell’antichità, a mercato di generi alimentari.
26 novembre 2022, ore 10.30
Mostra "Futurismo a Padova"
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“Futurismo. La nascita dell’avanguardia 1910-1915 ”, allestita nelle sale di Palazzo Zabarella a Padova, con la curatela di Fabio Benzi, Francesco Leone, Fernando Mazzocca, si impone come mostra d’eccezione che indaga in modo assolutamente inedito le origini del movimento, offrendo una visione nuova ed originale e invitando alla scoperta di una realtà artistica fino a ora poco, o per niente, svelata.
18 dicembre 2022, ore 10.30
Battistero del Duomo e Casa Padovana del Petrarca
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Il Battistero di Padova, situato di fianco al Duomo, è un edificio romanico dedicato a San Giovanni Battista. Risale alla fine del XII secolo ma è stato ricostruito nella sua forma attuale nel 1260 e consacrato nel 1281. Nel pieno dell’epoca carrarese, tra il 1375 e il 1378, Fina Buzzaccarini, moglie di Francesco da Carrara il Vecchio, incarica Giusto de‘ Menabuoi di occuparsi della decorazione del Battistero del Duomo. Il ciclo di affreschi, uno dei più spettacolari e meglio conservati del Trecento, illustra scene tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento: sulla cupola è rappresentato il Cristo Pantocratore circondato da angeli disposti in cerchi concentrici e la Madonna accompagnata da una doppia schiera di angeli e da una tripla di Santi. Trovano spazio inoltre le rappresentazioni di storie tratte dalla Genesi, dall’Apocalisse e dalla vita di San Giovanni Battista.
28 gennaio 2023, ore 15.30
Cappella degli Scrovegni
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Orgoglio della città di Padova, meta di turismo internazionale e legata al nome di Giotto, la Cappella degli Scrovegni è uno dei punti di interesse più conosciuto e iconico della città. La Cappella deve il suo nome al committente Enrico degli Scrovegni, che acquistò l’area dove sorgeva l’arena di Padova nel 1300 e, in seguito, dietro concessione del vescovo Ottobono Razzi, poté edificare quella che venne definita come “piccola chiesa”, all’epoca collegata al palazzo Scrovegni (poi abbattuto nel 1827).
La Cappella degli Scrovegni è uno dei monumenti che raccontano il ritorno all’Umanesimo a Padova e in Italia dopo il periodo Bizantino. I suoi affreschi si distinguono per una nuova concezione della luce, dello spazio, della narrazione, riportando l’arte alla ricerca della rappresentazione del reale, della vita, della quotidianità. Giotto cala il racconto Sacro nella realtà quotidiana e cittadina, introducendo emozioni mai rappresentate nella storia dell’arte del recente passato, come la gioia, la tristezza, la passione. Un ritorno all’insegnamento degli antichi che rispecchia la cultura del periodo, che a Padova vede lo sviluppo di una nuova società in cui protagoniste sono le nuove classi sociali dei commercianti, degli artigiani, dei banchieri…. Il linguaggio giottesco, specchio della nuova classe di potere italiana, si rivela quindi fondamento della cultura dell’Umanesimo che avrebbe influenzato tutta l’arte del Rinascimento.
25 febbraio 2023, ore 15.30
La Basilica di Santa Giustina
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La basilica di Santa Giustina, la nona chiesa per dimensioni del mondo cristiano, si trova in centro a Padova, in Prato della Valle. Spesso confusa per la basilica del Santo, domina la parte meridionale della grande piazza. Quando la città ancora rispondeva al nome di Patavium, nell’area sorgeva un sepolcreto pagano e poi un cimitero cristiano e fu proprio lì che, il 7 ottobre 304, venne sepolta la martire Giustina, condannata dall’imperatore Massimiano. La prima basilica sorse però nella prima metà del VI secolo d.C. e, con il diffondersi del culto di S. Giustina, divenne meta di pellegrinaggi.
Sin dal X secolo la basilica venne identificata come centro bibliotecario e di restauro di libri e codici, e dal XV secolo si arricchì di oltre un migliaio di libri da coro, preziosamente miniati, e custoditi nella Biblioteca antica, l’attuale “Sala S. Luca”. Mano a mano che i legami con l’Università crescevano e il patrimonio librario si incrementava, si rese necessaria la costruzione di una nuova sede nel corso del XVI secolo. In occasione del Giubileo del 2000 la basilica è stata restaurata e messa in sicurezza: sono stati seguiti restauri su alcuni affreschi staccati dalle pareti con uno studio per tentare di capire l’originale collocazione di alcuni di loro.
25 marzo 2023, ore 15.30
Oratorio di San Giorgio
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L’Oratorio, situato in piazza del Santo, spesso non viene notato poiché distratti come si è dalla magnificenza della Basilica. Guardando la chiesa di Sant’Antonio, l’Oratorio di San Giorgio si trova sulla destra, a fianco della Scoletta del Santo ed è riconoscibile per il rilievo in pietra di San Giorgio sulla facciata.
Fu fatto costruire nel 1377 dal marchese Raimondino dei Lupi di Soragna, condottiero e diplomatico per la famiglia Da Carrara, con lo scopo di farla diventare la cappella sepolcrale della famiglia. In seguito, verso la fine del Settecento, l’Oratorio fu adibito a carcere ma la nuova destinazione d’uso non ne modificò la struttura architettonica e il ciclo pittorico. L’edificio presenta una facciata a capanna in mattoni in stile romanico: sotto il rosone è presente un rilievo in pietra che rappresenta San Giorgio che uccide il drago, mentre l’interno è molto simile alla Cappella degli Scrovegni con volta a botte e un’unica navata.
Tra il 1379 e il 1384 le pareti interne dell’Oratorio vennero decorate con un ciclo di affreschi realizzati da Altichiero da Zevio con la collaborazione di Jacopo da Verona. Gli affreschi raffigurano episodi tratti dalla vita di Cristo e dai santi protettori della famiglia Lupi (San Giorgio, Santa Caterina e Santa Lucia) e continuano l’opera realizzata da Giotto nella Cappella degli Scrovegni.
Altichiero da Zevio seppe reinterpretare i canoni giotteschi dando grande spazio alle scene corali e agli sfondi architettonici, con una forza compositiva e una efficacia tale da poter considerare questo ciclo come precursore della rappresentazione spaziale che sarà propria del Quattrocento e del periodo Umanistico.
15 aprile 2032, ore 10.30
Reggia Carrarese
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La Reggia Carrarese nacque come simbolo del potere della famiglia Da Carrara. I lavori del complesso di edifici, che doveva occupare circa 28.000 metri quadrati, iniziarono nel 1338 sotto il governo di Ubertino Da Carrara. Purtroppo, dell’epoca carrarese rimane molto poco: tra via Arco Valaresso e via Accademia si conserva parte del muro di cinta fortificato della reggia; la sede dell’accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti conserva ancora la Loggia dei Carraresi, il più completo e ultimo scampolo del palazzo.
Le altre parti che componevano la reggia e che sono osservabili sono il frutto di rifacimenti e modifiche nel corso dei secoli. La Sala dei Giganti, nella sua forma attuale, è un rimaneggiamento cinquecentesco; la Torre dell’Orologio è stata trasformata sotto la dominazione veneziana; il palazzo di levante è stato completamente smantellato nel corso del XIX secolo; la piazza d’armi della reggia è diventata piazza Capitaniato dove si affacciano gli edifici universitari: la chiesa di San Nicolò, struttura romanica fondata nel 1088 su precedenti fondamenta e sede di un’area cimiteriale per i nobili padovani, venne inglobata nel perimetro della reggia, ma quello che vediamo oggi è il frutto di un impianto cinquecentesco anche se i più recenti restauri hanno riportato l’interno al rigore romanico.
Non essendo più visibile o comunque solo in forma di rimaneggiamento, la Reggia Carrarese svolge la sua importanza nelle fondamenta per la costruzione di alcuni degli angoli più suggestivi di Padova che resistono, nonostante i cambiamenti e gli ammodernamenti, come i punti di attrazione per chi sceglie di visitare la città.
Informazioni
Ogni incontro è a pagamento su prenotazione obbligatoria.
Iscrizione e pagamento online tramite il sito www.fantalica.com
Iscrizioni in segreteria: lun-ven 10.00-14.00/16.00-20.00, via Giovanni Gradenigo 10 35131 Padova
mail fantalica@fantalica.com, tel. 3483502269/0492104096
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