Canova e la bellezza femminile nell'ideale neoclassico
L"occasione per onorare Canova, celebre cultore della bellezza femminile - appena ricorsi i 250 anni dalla nascita -, ci viene offerta dalla presentazione al pubblico del restauro del gesso della Maddalena penitente, modello della statua canoviana oggi custodita presso il Museo di Sant"Agostino a Genova.
L"originale, realizzato da Canova nel 1796 per monsignor Priuli, passò successivamente nelle mani del rappresentante della Repubblica Cisalpina a Roma Juliot. In seguito fu ceduto al collezionista Giovambattista Sommariva che nel 1808 lo espose al Salon parigino, dove ricevette contrastanti giudizi da parte di critica e pubblico.
La Maddalena riunisce in sé l"amore, la sensualità , il peccato, rivelando una doppia natura, terrena e ascetica, materiale e spirituale. Essa è infatti considerata anima femminile del divino, immagine di salvezza universale, ma anche di coraggio e di volontà di riscatto delle donne.
Nel gesso padovano la languida sensualità delle carni, in stanco abbandono, è esaltata dalla vibrazione della luce, sapientemente orchestrata sulle nude forme, dal preziosismo della "pelle" del gesso sulla superficie, così come dalla resa di dettagli quali le lunghe ciocche dei capelli minutamente incisi sul capo e il motivo del panneggio lungo i fianchi.
Accanto alla Maddalena l"esposizione presenta opere legate alla produzione canoviana femminile o influenzate dalla sua poetica. Sfilano in mostra i calchi in gesso di Psiche, Tersicore, Elena, Calliope. Seguono 9 incisioni tratte da opere del maestro di Possagno. Canova è stato il primo scultore a rendere comune la prassi di pubblicare stampe delle proprie opere. Le incisioni dei marmi canoviani si basavano su dipinti o disegni eseguiti da artisti che egli stesso aveva scelto e guidato in modo che le figure venissero riprese come desiderava fossero osservate, tenendo cioè sotto controllo l"illuminazione e i punti di vista.
Testimoniano l"amore neoclassico per i cammei antichi una bella serie di gemme incise, un raffinato intaglio con l"immagine allegorica dell'Innocenza firmato da Luigi Pichler (Roma, 1773-1854), un elegante placchetta a diaspro, di produzione inglese, che raffigura l"Offerta sacrificale a Eros. Tale orientamento di gusto è evidente altresì nei bassorilievi in avorio di Giuseppe Rizzoli (Padova, 1785-1868) che riproducono un gruppo di monumenti funebri commissionati a Canova.
Con l"inizio dell'Ottocento la suppellettile della casa si arricchisce di una varietà sempre maggiore di oggetti cui lo stile neoclassico conferisce forme di sobria eleganza. Un raffinato vaso ad anfora firmato dal noto argentiere Luigi Merlo (Vicenza, 1772 - ?, 1850) reca al centro tre figure danzanti ispirate al ciclo di tempere di Possagno raffiguranti muse, ninfe e danzatrici. Un posto importante nell'arredo delle dimore borghesi era occupato anche dalle ceramiche, di cui si espongono due coppie di vasi in pendant con scene d"amore.
ingresso libero
orario: 10: - 19:00
chiusura: tutti i lunedì non festivi
aperto il giorno di Pasqua e il lunedì successivo
info:
Musei Civici agli Eremitani
tel. +39 049 8204551
e-mail: musei@comune.padova.it
Comitato Pari Opportunità
tel. +39 049 8205210
e-mail: pariopportunita@comune.padova.it
Palazzo Zuckermann:
Museo delle arti applicate e Museo Bottacin
corso Garibaldi 33
tel. +39 049 665567
orario: tutto l'anno 10:00 - 19:00
chiusura: tutti i lunedì non festivi, Natale, S.Stefano, Capodanno, I Maggio