In hoc signo vinces.

Dal 313 all'anno 1000: la moneta d'oro di Costantino nei secoli

Tra il 2012 e il 2013 varie iniziative ed esposizioni tematiche hanno ricordato e ricordano la figura dell'€™imperatore Costantino (306-337). Tra i più importanti personaggi dell'€™impero romano, egli è universalmente noto per aver riorganizzato l"€™esercito e l"€™amministrazione, trasferito la capitale da Roma a Costantinopoli, ma forse ancor di più per alcuni episodi legati alla diffusione del cristianesimo, quali la vittoria del 312 sul rivale Massenzio al Ponte Milvio (con la visione della croce recante la scritta: in hoc signo vinces) e la promulgazione dell'€™Editto di Milano nel 313, con il quale si concedeva piena libertà  di culto ai cristiani.
Vi è però un aspetto, meno noto ma storicamente fondamentale per le ricadute in ambito economico, che fa di Costantino uno dei personaggi di maggior rilevanza nella storia economica del mondo antico.


 

Nel corso del terzo secolo la moneta d"€™argento romana aveva subito un"€™inarrestabile perdita di valore. La crisi economica che ne derivò fu accompagnata da invasioni, guerre, secessioni così gravi da portare lo stato romano sull"€™orlo della rovina. Tra gli interventi riformatori costantiniani, proprio per far fronte alle difficoltà  ed evitare perdite all'€™erario, tra il 310-313 l"€™imperatore diede corso a un nuovo nominale d"€™oro, che progressivamente venne definito solidus. Partendo dalla zecca di Treviri (l"€™antica Augusta Treverorum, capoluogo della provincia romana Belgica) egli iniziò a far coniare questa nuova moneta aurea del peso di 1/72 di libbra (= g 4,45). La sua coniazione e l"€™uso furono poi estesi ai territori che via via furono governati da Costantino e nel 324 si può dire che il solido fosse divenuto la moneta di riferimento per tutto l"€™impero romano riunificato. Tra le ragioni del suo successo vi furono senz"€™altro la praticità  dello standard scelto, la purezza dell'€™oro e la regolarità  del suo peso. Essa, inoltre, divenne un signum economico per eccellenza tanto che, almeno in ambito monetario, a essa si può applicare il ben noto motto: in hoc signo vinces. Se Costantino entrò nella tradizione come l"€™imperatore dei cristiani in forza della visione del Ponte Milvio e per l"€™Editto di Milano, si può anche affermare che altrettanto significativa fu la sua riforma monetaria e l"€™introduzione della sua moneta d"€™oro, appunto il solido.

Così, sulla lunga durata della storia, il solido costituirà  il perno del sistema monetario di Bisanzio almeno fino alla metà  dell'€™XI secolo e a esso si uniformeranno anche le monete degli Ostrogoti, dei Visigoti e dei Longobardi.
Il percorso espositivo illustra dapprima il tentativo di stabilizzare la moneta operato da Diocleziano nel 294. Segue un"€™ampia sezione dedicata alle emissioni costantiniane, con una scelta di tipi monetari attraverso i quali documentare la lenta accettazione degli emblemi della nuova religione, il cristianesimo, e la lunga persistenza dell'€™iconografia imperiale legata all'€™elemento militare e all'€™affermazione della dinastia costantiniana. Alle sezioni incentrate sulla moneta aurea nel IV e nel V secolo si collegano, per coerenza tematica, quelle dedicate alla continuità  del solido/nomisma nell'€™impero bizantino e all'€™accettazione di quel sistema, attraverso la coniazione del tremisse (la terza parte del solido), da parte degli Ostrogoti, Merovingi, Vandali e Longobardi.
Una sezione è poi riservata a documentare le raffigurazioni delle monete costantiniane in antiche edizioni di libri numismatici.
La mostra, nella quale si espongono più di 200 esemplari, in gran parte d"€™oro, è supportata dalla collezione numismatica e dal patrimonio librario antico del Museo Bottacin, con apporti dal Gabinetto Disegni e Stampe del Museo d"€™Arte, a testimonianza della ricchezza e versatilità  dei Civici Musei agli Eremitani, in grado di illustrare argomenti monografici d"€™attualità , come nel caso qui proposto.

Info
Palazzo Zuckermann
corso Garibaldi 33
tel. +39 049 8205664
orario: tutto l'anno 10:00 - 19:00
chiusura: tutti i lunedì non festivi