I Tre angeli con i simboli della passione di Bernardo Zenale
Il restauro
Il progetto di restauro del dipinto di Bernardo Zenale (Treviglio, Bergamo, 1460/65 " Milano 1526) raffigurante i Tre angeli con i simboli della passione " ora esposto al pubblico nella sezione quattrocentesca della Pinacoteca - si colloca nell'ambito del programma di conservazione e valorizzazione delle collezioni intrapreso molti anni or sono dai Musei Civici, Museo d"Arte Medioevale e Moderna di Padova.
La tavola appartiene a quel ristretto, ma assai significativo nucleo di opere di artisti lombardi di epoca rinascimentale presenti nelle raccolte civiche.
Il dipinto con i Tre angeli con i simboli della passione, giunto al Museo padovano nel 1884 tramite il legato di Antonio Gradenigo, costituiva la cimasa della Pietà oggi in deposito al Museo Masséna a Nizza, forse conservata in origine presso l"oratorio milanese di Santa Maria della Passione nella chiesa di San Giovanni in Gugirolo.
Bernardo Zenale, artista fra i più celebrati della corte di Ludovico il Moro, fu anche ingegnere e architetto. La prima notizia documentaria che lo riguarda risale al 1481, anno in cui egli risulta membro dell'università dei pittori di Milano.
La sua produzione iniziale è strettamente legata al conterraneo Bernardino Butinone con cui firma il polittico di San Martino a Treviglio, commissionato nel 1485 e ritenuto dalla critica il capolavoro artistico del Quattrocento lombardo. Esauritasi, probabilmente nell'ultimo decennio del secolo, la collaborazione con Butinone, lo stile di Zenale si rivolge agli esempi di Bergognone, Bramante e Foppa. Appartiene a questi anni la Pietà milanese in esame.
In particolare, la cimasa, ora a Padova, risente dell'attenzione prestata dal pittore alle ricerche prospettiche e volumetriche di Bramante. Le figure degli angeli sono viste con un forte scorcio, così da avanzare illusionisticamente fino al limite estremo della tavola. Una luce molto intensa, proveniente dal basso, ne ritaglia i piani frontali con l"effetto di conferire ai volumi un"evidenza quasi scultorea.
L"artista lombardo mostra qui tutta la sua abilità nell'utilizzo del gioco di luce e ombra, teso non solo a rafforzare la struttura plastica dei corpi, ma anche a calibrarne la scansione spaziale.
L"intervento di restauro, che ha riportato l"opera alle migliori condizioni di leggibilità , ha previsto innanzitutto la verifica dello stato di conservazione del supporto e il controllo dell'adesione della pellicola pittorica.
Gli strati protettivi, scuriti e ingialliti, avevano causato la perdita di profondità della rappresentazione e l"abbassamento del contrasto. Al di sotto della vernice alterata erano visibili numerosi ritocchi, specie sui volti (in particolare quello dell'angelo di destra), mentre la zona del cielo presentava diffuse abrasioni, già ritoccate durante un precedente intervento.
La pulitura della superficie è stata effettuata mediante l"eliminazione delle vernici alterate e irregolari, così come dei ritocchi. Dopo il trattamento di disinfestazione, il lavoro è stato completato da un"integrazione pittorica eseguita con colori ad acqua e rifinita con colori a vernice, cui ha fatto seguito la stesura degli strati protettivi.
Info:
Musei Civici, piazza Eremitani 8
tel. +39 049 8204551
fax +39 049 8204585
orario: tutto l'anno 09:00 - 19:00
chiusura: tutti i lunedì non festivi, Natale, S.Stefano, Capodanno, I Maggio
la Cappella degli Scrovegni resta aperta anche il lunedì, visite solo su prenotazione:Telerete Nordest +39 049 2010020 da lunedì a venerdì 09:00-19:00, sabato 09:00-18:00; oppure on line:http://www.cappelladegliscrovegni.it;
biglietti: intero Museo, Cappella degli Scrovegni, Sala Multimediale, Palazzo Zuckermann euro 13.00, solo Museo, Sala Multimediale, Palazzo Zuckermann euro 10.00, ridotto euro 8.00, ridotto speciale euro 6.00, gratuito bambini fino ai 6 anni, disabili