Il progetto via Annia

E' la Via Annia il soggetto di un importante progetto di recupero e valorizzazione del tracciato che collegava Aquileia - attraversando i territori di Padova, Altino e Concordia - ad un capolinea meridionale che gli studiosi ancora discutono se individuare in Adria o in Bologna.

Oggi, per i più, la via Annia - rapida via di collegamento orizzontale tra il Delta del Po ed Aquileia - è un non luogo: un puro riferimento storico non identificabile nella sua interezza e di cui, difficilmente, si colgono rimandi culturali e ambientali.
Le vicende climatiche e i dissesti idrogeologici di epoca tardoantica e altomedievale ne hanno cancellato le tracce; il tempo e la mancanza di interventi specifici ne hanno fatto perdere a lungo la memoria e il senso. Eppure il suo tracciato è ancor oggi parzialmente riproposto dalla strada statale Triestina e la funzionalità  del sistema viario antico sembra quindi conoscere nel tempo una significativa persistenza.

Finanziato da ARCUS S.p.A., su proposta e con il contributo della Regione del Veneto e del Comune di Padova e attuato da questi, insieme ai Comuni di Concordia Sagittaria, Dolo, Aquileia e Rovigo e dall'€™Università  degli Studi Padova con la collaborazione delle Soprintendenze per i Beni Archeologici del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, il progetto ha come obbiettivo principale quello di rendere questa arteria risalente al II secolo a.C., un patrimonio culturale accessibile; una realtà  percepibile capace di rievocare le vicende e le trasformazioni che si sono susseguite nei secoli lungo i suoi 200 km e di veicolare "€“ oggi come ieri "€“ idee e culture.


Il suo percorso "€“ ricavato dai Romani su precedenti piste protostoriche "€“ è ricostruibile con certezza grazie ad alcuni dati archeologici (come il rinvenimento dei miliari), al recupero di strutture e infrastrutture connesse alla strada tra cui lacerti stradali e, soprattutto, ponti in pietra, alla toponomastica e all'€™analisi delle riprese aeree; e - per quanto riguarda il tratto Padova-Aquileia - anche grazie a numerose testimonianze storiche: la strada era infatti menzionata, tra l"€™altro, in tre Itinerari antichi, con l"€™indicazione delle distanze tra i principali centri attraversati e la menzione delle più importanti tappe intermedie, per la sosta e il cambio dei cavalli.

Molti aspetti restano tuttavia ancora da indagare; molto resta ancora da capire e da scoprire. Il progetto ha previsto prima di tutto interventi di indagine e di approfondimento, miranti a ricostruire il tracciato della via e le realtà  su essa insistenti.
E"€™ stata dunque effettuata, a cura dell'€™Università  degli Studi di Padova, una specifica raccolta dati, con conseguente elaborazione di un sistema di schedatura informatica, ed è tuttora in corso una campagna di riprese fotografiche oblique da aereo - lungo tutta l"€™arteria - mirata ad identificare possibili tracce sepolte: e già  ci sono i primi risultati eclatanti, come la documentazione dell'€™antica città  di Altino, nucleo urbano originario da cui partirà  la fondazione di Venezia .

Ancora gli scavi archeologici, che sono effettuati, per il momento, nella Tenuta di Ca"€™ Tron (a tre chilometri da Altino), ad Aquileia presso l"€™importantissimo insediamento abitativo della cosiddetta "€œCasa delle bestie ferite"€ e a Concordia Sagittaria, laddove vi erano nodi critici irrisolti o ricche potenzialità  informative. Risulta così ora databile con sicurezza alla prima metà  del I sec. d. C. (grazie alle indagini endometriche e dendocronologiche sulla palificata di fondazione) il ponte romano di pietra individuato a Ca"€™ Tron, mentre sono riemersi ulteriori edifici del complesso rustico già  individuato nel settore nord orientale della Tenuta, a 800 metri dalla strada consolare, e nuove informazioni sono state raggiunte ad Aquileia, in ordine alla planimetria della domus e alla sua costruzione.

Numerosi sono i restauri programmati nel Progetto Via Annia e in parte già  effettuati - come nel caso delle tombe emerse nella necropoli preromana e romana di Via Tiepolo a Padova, scavate in laboratorio dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto - relativamente a reperti archeologici riconducibili al percorso dell'€™infrastruttura romana, soprattutto in vista della loro esposizione nelle nuove sale che saranno dedicate a questa importante via di comunicazione in ciascuno dei musei interessati dal passaggio dell'€™antico tracciato: i Musei Archeologici di Adria, Padova, Altino, Concordia e Aquileia.

foto aeree del Dipartimento di Geografia "G. Morandini", Università  degli Studi di Padova