Merletti

La storia del merletto è protagonista nel Museo di Arti Applicate a Palazzo Zuckermann, grazie al rinnovato allestimento che, riunendo esigenze espositive e conservative, consente di apprezzare l'evoluzione tecnica e stilistica di tali manufatti. Il materiale è collocato all'interno di espositori appositamente studiati: due cassettiere con teche estraibili, rivestite internamente in materiale idoneo e dotate di eventuali supporti per consentire al visitatore di apprezzare pienamente il materiale esposto, spesso accompagnato da ingrandimenti fotografici delle singole lavorazioni.

Il primo nucleo è dedicato all'evoluzione stilistica e del design (dal XVI alla fine del XVIII secolo): ripercorre cronologicamente i cambiamenti salienti nella lavorazione del pizzo, trattando quelle che sono le due principali tecniche esecutive (ossia le lavorazioni ad ago e a fuselli), ma anche tipologie “minori”, come il filet, il chiacchierino, il punto Rinascimento ecc. Di grande pregio gli esemplari di epoca barocca, tra i quali si annoverano campioni in “punto Venezia tagliato a fogliami ad alto rilievo” e in “punto rosa”, straordinari per perizia e minuziosità esecutive.

La seconda cassettiera invece propone i manufatti di più recente realizzazione e offre una panoramica sulle diverse destinazioni d'uso e sui differenti campi d'applicazione nell'arte del merletto: dalle bordure per tovagliati e biancheria ad accessori e piccoli complementi d'abbigliamento (applicazioni decorative, scolli, etc.). Non mancano inoltre testimonianze dei più importanti centri manifatturieri (come i lavori di Burano e Cantù, ma anche le produzioni meccaniche di ambito francese, inglese o svizzero).

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