Tosca di G. Puccini

Dopo il successo dell'€™apertura della Stagione 2007 con l"€™esecuzione del Nabucco in forma di concerto, Verdi lascia il posto ad un altro grande della lirica italiana: Giacomo Puccini.
Tosca, opera tra le più amate dal pubblico del bel canto, andrà  in scena al Verdi con la prestigiosa regia firmata da Hugo De Ana, magistrale artista che l"€™anno scorso è stato nostro ospite per una Sonnambula di levatura eccezionale.
 

Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, Tosca prende spunto dal dramma omonimo di Victorien Sardou (rappresentato a Parigi nel 1887) e va in scena per la prima volta al teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio del 1900 dopo solo un anno di lavoro da parte del compositore.
Quinto dei suoi lavori, Tosca segue Bohéme, altro lavoro che l"€™anno scorso ha suscitato al Verdi ottimi consensi grazie a una strepitosa regia firmata da Ivan Stefanutti.
Netto contrasto tra le due composizioni: intimo borghese la prima, ricca di effetti a tinte forti la seconda, dramma in punta di penna la storia di Mimì, opera dalle melodie vigorose ed energiche quest"€™ultima.
Capolavoro inserito a pieno titolo tra i più rappresentativi e famosi del repertorio verista, Tosca ebbe e continua ad avere un successo e una presa sul pubblico internazionale pari a pochi altri melodrammi.
Amati dal pubblico per la grande vitalità  che emanano e per la forza del loro amore, i due protagonisti (Tosca e Cavaradossi) hanno da sempre suscitato consensi da parte della gente.
Accanto a loro affascina per la sua tensione drammatica la figura di Scarpia, motore del dramma, al quale è dedicata la prima grande pagina baritonale scritta da Puccini.
Alla rappresentazione al Costanzi ne seguirono quarantatre in soli due anni:l"€™ottimo esito della versione romana e di quelle a seguire non ebbe però a togliere un certo disorientamento da parte della critica che vide in queste pagine una tensione verso un verismo-naturalismo addirittura considerato sfrenato. Alcuni momenti che siglano gli eventi del dramma rasentano una truce violenza e ciò stupì una parte degli addetti ai lavori che trovarono troppo eloquenti le immagini "€œforti"€ del dramma (la fucilazione di Cavaradossi, l"€™uccisione di Scarpia da parte della protagonista).
Gli effetti teatrali che permeano Tosca, sono però talmente ben espressi e modulati dalla forza della musica, che il successo di quest"€™opera è dato senza dubbio da una innegabile efficacia della composizione.


L"€™opera andrà  in scena al teatro Giuseppe Verdi di Padova il
17, 19 ottobre (ore 20.45) e il 21 ottobre (ore 16.00) con prova generale il 15 aperta alle scuole

Personaggi e interpreti:

Floria Tosca - Isabelle Kabatu
Mario Cavaradossi - Walter Fraccaro
Il Barone Scarpia - Seng-Hyoun Ko
Cesare Angelotti - Enrico Iori
Il sagrestano - Christian Starinieri
Spoletta - Orfeo Zanetti
Sciarrone - Andrea Zaupa
Il carceriere - Luca Gallo
Maestro concertatore e direttore d'orchestra - Tiziano Severini

Regia, scene e costumi: Hugo De Ana
Maestro del Coro: Stefano Colò
Maestro del Coro voci bianche: Ubaldo Composta

ORCHESTRA FILARMONIA VENETA "G.F. Malipiero"
CORO LIRICO DEI TEATRI DI PADOVA E BASSANO
CORO VOCI BIANCHE ASSOCIAZIONE SAN FILIPPO NERI

Assistente scene: Guillermo Nova
Assistente regia: Barbara Staffolani
Assistente costumi: Carla Galleri

LA VICENDA
La storia si svolge a Roma nel giugno del 1800

Atto primo
Cesare Angelotti, ex console della caduta repubblica romana, si è rifugiato nella chiesa di Santa Maria degli Angeli. E"€™ aiutato dalla sorella, la marchesa Attavanti, che il pittore Mario Cavaradossi, prende furtivamente a modello per il dipinto commissionatogli in una delle cappelle della chiesa.
Angelotti vede Mario e riconosce il suo vecchio amico: esce dal nascondiglio per salutarlo ma il loro colloquio è interrotto dall'€™arrivo di Floria Tosca, cantante innamorata di Mario: l"€™ex console si nasconde mentre Floria fa una scenata di gelosia al pittore per aver riconosciuto nel dipinto della Madonna il ritratto della Attavanti.
Entra il barone Scarpia, capo della polizia, che sta cercando Angelotti: convinto della complicità  di Cavaradossi, suo rivale in amore, riesce a suscitare la gelosia in Tosca mostrandole un ventaglio con lo stemma degli Attiaanti che ha raccolto vicino ai pennelli del pittore. Se ne va, affidando il compito di seguirla al fido Spoletta al quale da appuntamento a palazzo Farnese.

Atto secondo
A palazzo Farnese, Scarpia cena nelle sue stanze. Arrivano i poliziotti con Cavaradossi che lui ha fatto arrestare. Lo tortura per scoprire dove è nascosto Angelotti che non è ancora stato trovato. Sopraggiunge Tosca che inorridisce sentendo i lamenti di Mario e rivela al barone il rifugio dell'€™ex console. Appreso il tradimento di Tosca, Mario la respinge quando lei corre ad abbracciarlo. Viene condannato a morte per alto tradimento: il pittore grida in faccia a Scarpia tutta la sua esultanza per la vittoria di Napoleone Bonaparte a Marengo.
Tosca si promette a Scarpia per salvare l"€™amante. Il capo della polizia da ordini fasulli di caricare a salve le pistole della fucilazione di Cavaradossi. Tosca, accecata dall'€™odio, lo uccide con un coltello mentre questi la abbraccia.

Atto terzo
Albeggia a Castel Sant"€™Angelo.
Mario sta scrivendo una lettera di addio e ricorda il suo amore per Tosca.
Entra la cantante e lo avvisa che la fucilazione sarà  solo inscenata. Al termine dell'€™esecuzione, Floria si accorge che il suo amato è stato ucciso realmente e grida il suo dolore. Arrivano i poliziotti Sciarrone e Spoletta che hanno scoperto il cadavere di Scarpia e la vogliono arrestare.
Lei si getta dagli spalti del Castello.

Per tutte le altre informazioni si rinvia a: Stagione Lirica 2007