Don Giovanni di W.A. Mozart


Degna chiusura della Stagione Lirica 2007 con il Don Giovanni mozartiano, opera rappresentata per la prima volta nel 1787, che ebbe la fortuna di ricevere attenzioni anche per tutto l'Ottocento e che venne considerata in piena epoca romantica "l'opera per eccellenza", onore condiviso con il Faust del sommo Goethe. Un'ambientazione neoclassica creata da Ulisse Santicchi farà  da sfondo al mito di Don Giovanni, così come esaltato dalla creazione mozartiana.

Don Giovanni, dramma giocoso in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte, fu rappresentato per la prima volta al Nationaltheater di Praga il 29 ottobre 1787.

Mozart ricevette questa commissione subito dopo il grande successo delle Nozze di Figaro, andate in scena sempre a Praga nel dicembre dell'€™anno precedente. Da Ponte pare abbia suggerito il soggetto dell'€™opera e il celebre librettista scrisse nelle sue memorie: "€œScelsi per lui il Don Giovanni, soggetto che infinitamente gli piacque"€. Senza dubbio, il personaggio del seduttore calzava a pennello con la presenza scenica e con la voce dell'€™idolo delle signore praghesi, l"€™allora ventiduenne baritono di Pesaro Luigi Bassi. Consapevole di avere un cast che certamente avrebbe offerto buon esito alla nuova partitura, Mozart si mise al lavoro e l"€™opera riscosse sin dalla Prima "€œil più vivo entusiasmo"€ come lo stesso compositore ebbe a scrivere all'€™amico Gottfried von Jacquin.
Il Don Giovanni rimase in cartellone per moltissime settimane e fu poi rappresentato al Burgtheater di Vienna il 7 maggio del 1788 su desiderio dell'€™imperatore Giuseppe II.
Cedendo alle richieste dei prestigiosi cantanti della compagnia viennese, Mozart aggiunse tre numeri alla già  imponente partitura: sebbene questi pezzi rallentino il ritmo drammatico dell'€™originale, almeno "€œDalla pace"€ e "€œMi tradì quell"€™alma ingrata"€ sono ormai da considerarsi parti integranti della composizione.
Privilegio abbastanza raro, il Don Giovanni mozartiano ebbe la fortuna di ricevere attenzioni anche per tutto l"€™Ottocento e di non subire così interruzione scenica: venne considerato in piena epoca romantica l"€™opera per eccellenza, onore condiviso con il Faust del sommo Goethe.


L"€™opera andrà  in scena al teatro Giuseppe Verdi di Padova il 28 e 30 novembre (ore 20.45) e il 2 dicembre (ore 16.00).
Personaggi e interpreti:

Don Giovanni: Simone Alberghini
Donna Anna: Daria Masiero
Il Commendatore: Ranghelov Svetozar
Don Ottavio: Mario Zeffiri
Donna Elvira: Adriana D'Amato
Leporello: Andrea Concetti
Zerlina: Paola Cigna
Masetto: Paolo Battaglia

Regia: ULISSE SANTICCHI
Scene e costumi: Ulisse Santicchi e Liviano Dal Pozzo

ORCHESTRA FILARMONIA VENETA "€œG.F. Malipiero"€
Maestro concertatore e direttore d"€™orchestra: GIAMPAOLO MARIA BISANTI

Coro Lirico dei Teatri di Padova e Bassano
Direttore: Stefano Colò

LA VICENDA

Atto primo
E"€™ notte fonda e il servitore di Don Giovanni, Leporello, è appostato davanti la casa del Commendatore per far da palo al suo padrone che, entrato di nascosto, sta cercando di sedurne la figlia Donna Anna. Questa tenta di fermare l"€™intruso gridando aiuto e costringendolo a uscire di corsa seguito dal padre.
Il duello è inevitabile e il Commendatore viene ucciso.
Don Giovanni e il suo servitore si danno alla fuga. Donna Anna e il fidanzato Don Ottavio piangono il defunto e giurano vendetta.
Passato lo spavento, Don Giovanni è già  in cerca di nuove avventure quando incontra Donna Elvira alla ricerca di colui che l"€™ha sedotta sottraendola al convento. Don Giovanni si fa immediatamente avanti per consolarla ma, riconosciuto, fugge lasciando la dama in compagnia di un imbarazzato Leporello che, assai poco garbatamente, gli mostra il libretto dove segna le "€œvittime"€ femminili del padrone.
Durante lo sposalizio tra la giovane Zerlina e Masetto, Don Giovanni riesce a far allontanare il promesso sposo tentando di sedurre la ragazza promettendole il matrimonio. La ragazza sta cedendo quando irrompe sulla scena Donna Elvira che, messa in guardia Zerlina, la allontana dal dissoluto.
Donna Anna e Don Ottavio si recano da Don Giovanni per chiedere di aiutarli a cercare l"€™assassino del padre di lei. Il nostro protagonista si rende subito disponibile quando la solita Donna Elvira appare in scena e tenta di mettere in guardia i due sprovveduti sulla sua vera natura. Questi tenta di far passare per pazza l'accusatrice ma Donna Anna riconosce la voce di Don Giovanni come quella del notturno seduttore in casa propria.
Zerlina e Masetto, riappacificati, vengono invitati da Don Giovanni a una festa da ballo. Ci saranno anche Don Ottavio, Donna Anna e Donna Elvira che si presenteranno a volto coperto intenzionati a smascherare l"€™impunito. Alla festa Don Giovanni non si fa scrupoli nel riproporsi a Zerlina. Le orchestre suonano. La contadina balla con il padrone di casa che, nel tentativo di appartarsi, provoca le sue grida di aiuto. Zerlina viene immediatamente soccorsa dai tre ospiti mascherati e da Masetto. Inutili i tentativi di Don Giovanni di addossare le colpe al povero Leporello, tutti capiscono che è lui il seduttore.

Atto secondo
Leporello, stanco dei raggiri, vorrebbe separarsi dal suo padrone. Questi, non solo riesce a dissuaderlo, ma lo convince a scambiare con lui mantello e cappello per poter simulare una condizione più miseranda e tentare di sedurre la cameriera di Donna Elvira. Ma intanto è Leporello che, incitato da Don Giovanni, corteggia suo malgrado Donna Elvira che lo ha scambiato per il padrone.
Masetto raduna dei contadini armati di fucili alla ricerca dell'ignobile seduttore ma Don Giovanni si fa passare per il suo servo. Trattenendosi con Masetto e riuscendo a disperdere i contadini con false tracce, Don Giovanni approfitta dell'€™occasione per malmenare l"€™incauto contadino. Arriverà  poi Zerlina a consolarlo.
Leporello, appartatosi con Donna Elvira, viene raggiunto da Don Ottavio, Donna Anna e Zerlina. Riuscirà  a cavarsela solo svelando il travestimento e dandosela a gambe. L'incontro tra servo e padrone avviene al cimitero. Don Giovanni ridendo rivela al suo servo di aver fatto la corte alla sua innamorata. Ma ecco che una voce terrificante, proveniente dalla tomba del Commendatore, avverte il nostro protagonista che con l"€™arrivo dell'aurora per lui non ci saranno più motivi per ridere. Leporello è terrorizzato ma il suo padrone gli ordina di invitare la statua del monumento funebre a cena: l"€™invito viene accolto.
Mentre Leporello predispone i preparativi, Donna Elvira tenta il suo ultimo patetico riavvicinamento a Don Giovanni. Questi la manda via e lei esce: scorgendo la statua del Commendatore che sta arrivando per la cena, Donna Elvira lancia un urlo lancinante che fa trasalire il povero servo. Leporello si nasconde sotto il tavolo. Don Giovanni, impassibile, riceve l'invitato a cui porge la mano ma non promette pentimento. Un fuoco cresce attorno alla statua del Commendatore. Una voragine si apre sotto Don Giovanni che viene inghiottito dagli inferi.


Per tutte le altre informazioni si rinvia a: Stagione Lirica 2007