Canzoni e fantasie del tempo di William Shakespeare


Quinto appuntamento della rassegna "€œI sabati del Conservatorio"€, con un programma davvero insolito, interamente dedicato al clima musicale del tempo di Shakespeare.

QUINTETTO DI FIATI "€œIl dolcimelo"€ del Conservatorio Pollini
Raffaella Bortolini
Carolina Putica
Valentina Conforto
Roberta Zucchelli
Sergio Balestracci

CORO "La Stagione Armonica"

entrambi diretti dal maestro Sergio Balestracci.

Sebbene della vita del grande drammaturgo non si sappia granché, il programma del concerto permetterà  di immergersi nel particolare clima determinatosi nella cultura inglese nel passaggio tra il regno di Elisabetta I e quello di Giacomo I Stuart: i termini cronologici sono quelli delle date di nascita e di morte di Shakespeare stesso, cioè 1564-1616.
Questo periodo coincide quasi perfettamente con la biografia di Orlando Gibbons (1583-1625), primo autore in programma. Organista della Cappella Reale inglese dal 1605, nonché musicista e contrappuntista di grande spessore, di Gibbons saranno eseguite due composizioni di grande capacità  espressiva nell'€™intonazione del testo poetico scritto da Sir Walter Raleigh, esploratore e alto dignitario sotto Elisabetta.
Segue John Dowland (1562-1626), del quale saranno eseguite diverse gagliarde e pavane. Liutista e ambasciatore a Parigi, John Dowland è un autore molto noto nel suo tempo: i suoi pezzi per liuto e i suoi Songs, da cantarsi ad una o più voci, rimasero a lungo popolari per la freschezza melodica e l"€™inconfondibile vena nostalgica e malinconica.
Ad un'epoca più antica risale William Mundy (1529?-1591), ma celebrato ed eseguito ancora ai primi del secolo XVII, del quale si potrà  ascoltare una "€œFantasia"€. Si prosegue con l"€™ascolto di una "€œSuite"€ di Anthony Holborne (15..?-1602), compositore di cui non sappiamo nulla sul piano storico, ma la Suite di danze in programma è formata da movimenti pubblicati nel 1599, tre anni dopo la prima rappresentazione del "€œSogno di una notte di mezza estate"€, cui l"€™ultimo movimento (The fairy round) sembra far riferimento.
Tra le tante famiglie italiane che emigrarono a Londra alla fine del "€˜500, troviamo i bolognesi Ferrabosco cui è legato Alfonso Ferrabosco II (1578-1628), che contribuì ad illustrare la musica inglese fino quasi alla fine del "€˜600.
Chiude il concerto "€œThe Cry of London"€ (Il grido di Londra) composto da un musicista anonimo; il genere dei "€œCries"€ ebbe molta fortuna al tempo in quanto riesce a ben rappresentare in modo realistico e divertito le grida e le diverse immagini tipiche del mercato di Londra.
Sul palcoscenico una duplice formazione: il Info: tel 049-8750648.



Per tutte le altre informazioni si rinvia a: I sabati del conservatorio - X edizione.