Letizia Pesaro Maurogonato, donna venezianamente patriottica

Mercoledì 14 aprile si terrà  la presentazione del libro "Il diario di Letizia (1866)": scritto da una giovane veneziana che a 15 anni vive la vicenda della terza guerra d'indipendenza, è un appassionato documento degli eventi del Risorgimento italiano.

Caffè Pedrocchi - Sala Rossini
mercoledì 14 aprile - ore 17:30

Il diario di Letizia (1866)
Stampa anastatica del manoscritto originale
Introduzione di Mario Isnenghi
Trascrizione a cura di Alberta Andreoli Padova
Verona, Edizioni NovaCharta ("Cimelia"), 2004.

Presentazione pubblica
Mercoledì 14 aprile ore 17:30
Caffè Pedrocchi - Sala Rossini

Intervengono: Mario Isnenghi, Vittoria Buzzacarini, Alberta Andreoli Padova
Coordina: Giuliano Pisani, Assessore alla Cultura

Ingresso libero





Aprile 1866
Il momento da noi tanto desiderato pare sia giunto. La guerra sta per incominciare. Ed io per quanto mel consenta l'animo agitato da questo avvenimento, ne andrò raccogliendo le memorie.


Letizia Pesaro Maurogonato



Letizia Pesaro Maurogonato nasce a Venezia nel 1851. Il padre, Isacco Maurogonato, è alto funzionario della Imperial Regia Privilegiata Compagnia di Assicurazioni Generali Austro-Italiche (antenata delle Assicurazioni Generali), poi ministro delle Poste e delle Finanze nella Repubblica veneta del 1848-49 e in seguito eletto deputato del Parlamento italiano, ormai stabilito a Roma. Lo zio materno è il grande linguista Graziadio Ascoli. Tra i frequentatori della casa paterna, anche Giorgio Manin, figlio di Daniele, che con Letizia commenta le vicende storiche. Appassionata di concerti e opere, si rivelerà  donna di spirito, di vivaci interessi intellettuali e cultura finanziaria, apprezzata anche dalla Regina Margherita. Muore a Roma nel 1912.

Una donna "che non ha fatto nulla di eccezionale": eccezionale è però il suo sguardo sulla Storia, testimonianza lucida e sincera, e l'intensità  dei suoi sentimenti, soprattutto l'affetto per il padre che sempre curò.

Un ritratto di Letizia Pesaro Maurogonato del 1901, ad opera di Giacomo Balla, si trova a Venezia presso la Galleria di arte moderna di Ca"€™ Pesaro.

Il diario



"E' un diario, da "Aprile 1866" al 4 Novembre (con allegati alcuni documenti d'epoca), non giornaliero, più fitto nei periodi cruciali dell'attesa, delle supposizioni, degli interrogativi volti a decifrare l'enigma che perdura sugli avvenimenti militari, l'ubicazione effettiva delle forze nazionali e straniere, il lavorio diplomatico internazionale in corso fra le quinte. Le chiama "memorie" perché, sin dalle prime righe, si mette nella prospettiva del futuro che riandrà  a quel "momento da noi tanto desiderato (che) pare sia giunto". E' l'incipit e la ragion d'essere perché l'eccezionale quindicenne si metta in posizione d'ascolto. Osserva, ragiona, salva episodi e stati d'animo. [...]. Scrive una cronaca su due piani, materiale e immateriale: di fatti e di stati d'animo individuali e collettivi, di sogni e via via - mentre prende forma e si stabilizza la coscienza delle due sconfitte di Custoza e di Lissa - di smarrimenti e di incubi".
(dall'introduzione di Mario Isnenghi)

Anche per Alberta Andreoli Padova, che ha curato per il libro un affettuoso ritratto di Letizia, "l'importanza di questo diario è la sua testimonianza spontanea ed immediata della volontà  dei veneziani di entrare a parte della nazione italiana e del riconoscimento di Vittorio Emanuele di Savoia come loro Re. Volontà  manifestata dai veneziani attraverso un plebiscito al quale il popolo è stato chiamato da un governo provvisorio: questo per dare il massimo della legalità  ad un avvenimento così vitale e così storico. Unità  che è doveroso ricordare oggi in un momento così confuso ed incerto, unità  al di sopra di ogni secessione".