Amleto di W. Shakespeare


17-18-19-20-21 marzo 2009, ore 20
22 marzo 2009, ore 15


Teatro Biondo Stabile di Palermo

presenta

AMLETO di William Shakespeare
traduzione: Alessandro Serpieri
regia, scene e costumi: Pietro Carriglio
musiche: Matteo D'Amico
luci: Gigi Saccomandi

Con (in ordine di entrata), Galatea Ranzi, Luciano Roman, Oreste Valente, Anna Banfi, Aurora Falcone, Jennifer Schittino, Sergio Basile, Franco Barbero, Paolo Musio, Domenico Bravo, Simone Toni, Nello Mascia, Luca Lazzareschi, Eva Drammis, Sergio Basile, Marco Lorenzi, Maurilio Giaffreda, Lorenzo Bartoli,

Nel castello di Elsinore, in Danimarca, il vecchio re, padre di Amleto è morto da soli due mesi ma la regina Geltrude, madre del giovane principe, ha già  sposato il cognato Claudio che è succeduto al trono. Un fantasma con le sembianze del padre appare ad Amleto e gli rivela di essere stato assassinato da Claudio, che gli ha versato del veleno nell'orecchio mentre dormiva. Lo spettro chiede ad Amleto di punire l'assassino, ma di lasciare al cielo il castigo della madre. Il giovane Prinicpe decide di fingersi pazzo, così da portare avanti più facilmente la vendetta. Giunge al castello una compagnia di attori e il principe si accorda affinché venga messa in scena La morte di Gonzago, opera dalla trama simile alla storia raccontatagli dal fantasma. La rappresentazione teatrale inizia e il re Claudio si alza ed esce rivelando così la propria certa colpevolezza.
Amleto raggiunge le stanze della madre e durante la loro discussione uccide acciden­talmente Polonio, consigliere del re e padre di Ofelia, la giovane di cui egli è innamorato, che era nascosto dietro una tenda ad ascoltare.
La giovane Ofelia impazzisce e si suicida annegandosi. Il fratello Laerte, volendo ven­dicarla, accetta il duello che Claudio ha organizzato tra lui e Amleto. Re Claudio e Laerte desiderano che Amleto venga a tutti i costi ucciso: avvelenano quindi la punta della spada di Laerte e la coppa da cui avrebbe bevuto il principe. Durante lo scontro Amleto viene ferito dalla spada di Laerte, ma avviene uno scambio delle due armi cosicché Laerte viene a sua volta colpito dal ferro avvelenato. La regina beve dalla coppa di Amleto e muore tra le braccia del figlio; Laerte prima di spirare confessa all'amico il suo tradimento. Amleto, ormai morente, costringe il Re a bere dalla coppa avvelenata. Sarà  Fortebraccio, re di Norvegia, a impadronirsi del regno, rendendo però onori militari alla salma di Amleto.

Fin dall'inizio della sua attività  registica Pietro Carriglio ha dedicato un'attenzione particolare al teatro di Shakespeare. E non solo per la sua grandezza letteraria e dramma­turgica, ma anche perché costituisce la più complessa espressione di un'epoca di grandi stravolgimenti - per certi versi paragonabile alla nostra - dove si assiste al crollo di valo­ri e di certezze, dopo il trionfo del Rinascimento. Amleto, in particolare, è il simbolo della crisi dell'uomo moderno di fronte al destino e alle proprie responsabilità , ma è anche una esemplare metafora del teatro come visione del mondo.

Per tutte le informazioni sulla stagione teatrale si rinvia a: Teatro Verdi. Stagione di Prosa 2008-2009.