Prospettiva Danza-Teatro-Cinema 2009
Maggio 2009
Sono tanti i modi nei quali la danza si è posta in relazione con l"audiovisivo nel corso del tempo, a partire da una comunanza di dispositivi sui quali l"una e l"altro agiscono: movimento, ritmo, dinamismo. Che siano fugaci situazioni citate in singole sequenze o sfondo complessivo di una storia, che si tratti di una messa in scena che adatta il proprio specifico per la resa sullo schermo o di un semplice mezzo per fissare una performance, gli esempi si susseguono e si addensano seguendo le evoluzioni stesse della storia del cinema. Ma in tempi recenti è anche accaduto che siano coloro che creano abitualmente per il palcoscenico a sperimentarsi dietro la macchina da presa.
La sezione video del festival "Prospettiva Danza-Teatro-Cinema 2009" di quest"anno propone tre casi emblematici: un regista emergente che fa riferimento ai moduli del musical scegliendo uno stile aggressivo e sospeso tra stereotipia e innovazione; uno spettacolo di notevole sperimentazione che viene "fissato" in immagini utilizzando tutte le risorse del linguaggio audiovisivo; un grande maestro della macchina da presa che posa il proprio sguardo sofisticato dentro e fuori il palcoscenico di una importante compagnia di balletto.
Ingresso gratuito a tutte le proiezioni
Martedì 12 maggio 2009, ore 21
BALLROOM
di Baz Luhrmann (Australia 1992, 94")
L"ironia e l"atmosfera da fiaba non devono ingannare sulla serietà degli intenti: l"allora esordiente Luhrmann guarda
al passato del musical per orchestrare una colorata opera postmoderna e citazionista sul tema del ballo.
Montaggio rapido, ottiche di ripresa deformanti, tono grottesco, dettagli di volti e piedi in movimento, voluta artificiosità di situazioni e recitazione, il tutto mescolato per raccontare il conflitto (anche generazionale) tra tradizione e libertà che il film propone attraverso la metafora dei passi di ballo concessi od osteggiati dai "custodi" dell'ortodossia del movimento.
Mercoledì 13 maggio 2009
Ore 18.30
DV8-STRANGE FISH
di Lloyd Newson e David Hinton,
Creato originariamente per il palcoscenico da Lloyd Newson e DV8 physical theatre (UK 1993, 55")
Questo spettacolo di physical theatre riguarda, a detta degli stessi DV8, la nostra ricerca di qualcuno da amare, e di qualcosa o qualcuno in cui credere. I "quadri animati" proposti fisicizzano sentimenti, emozioni e stati d"animo grazie alle performance attoriali e all'abilità nell'uso dello specifico filmico, in particolare montaggio e movimenti della macchina da presa. Un"opera attraversata da momenti di humor, a dominante visiva e musicale ma dove compare anche una disturbante parola monologante, incorniciata da scene a simbologia religiosa che evocano misteri e fascinazioni della fede.
Tra le 19,30 e le 21 aperitivo offerto agli spettatori nel foyer dell'Mpx
Ore 21
THE COMPANY
di Robert Altman (USA-Germania 2003, 112")
Né documentario né fiction, o meglio tutte e due insieme, un corale "spaccato" d"arte e di vita di una stagione della compagnia "Jeoffrey Ballet" di Chicago. Con una partitura svincolata dai codici della narrazione tradizionale, Altman fa susseguire prove di balletti, sfuriate e rabbuffi del direttore artistico, delusioni e speranze dei membri della compagnia. Ci sono poi i balletti veri e propri, ma anche la vita quotidiana, tesa sulle corde dei sentimenti e della necessità di "sbarcare il lunario", con uno sguardo capace di restare tanto dentro quanto di fronte al palcoscenico.
Per ulteriori informazioni si rinvia a: Danzare la meraviglia. Prospettiva danza teatro cinema 2009