Cyrano de Bergerac di E. Rostand

Quarto appuntamento della Stagione di Prosa 2009-2010 del Teatro Verdi.

Teatro di Roma
presenta

CYRANO DE BERGERAC di E. Rostand
di Edmond Rostand
regia Daniele Abbado
con Massimo Popolizio in Cyrano de Bergerac

Cyrano lo sconfitto, suggeritore della vita e dell'opera di altri, ci indica passaggi dell'esistenza che non conosciamo, mescola estetica e vita - vita avventurosa e vita letteraria - apparentandosi in questo a personaggi lontanamente affini come Falstaff e Don Chisciotte. Quando se ne va, porta nel mondo delle ombre il suo gran naso, simbolo di libertà , indipendenza, diversità , marchio di un eroe che si batte fino in fondo anche contro l'impossibile, persino contro le tenebre.
Di Cyrano, testo "€œpopolare"€ ma assai poco frequentato, tutti conoscono i tratti del protagonista, quasi si trattasse di una figura archetipica.
La pièce rielabora le gesta di Savinien Cyrano de Bergerac, realmente vissuto nella Francia del 17° secolo, poeta e libero pensatore; il testo, scritto in endecasillabi, elabora poetiche esistenziali e filosofiche, sullo sfondo di atmosfere tardoromantiche.
Ronstand, unisce sapientemente forza intellettuale e stravaganze di comportamento del Cyrano originale "€“ "€œrimatore, spadaccino, scienziato, musicista"€ - alla prestanza fisica della sua creatura, creando così un personaggio esagerato, ironico, travolgente, idealista e poco accorto uomo di mondo, nemico di qualsiasi ipocrisia e bassezza umana. Al tempo stesso, un essere coraggioso che soffre a causa del suo naso deforme, sorta di ode a tutti coloro che la società  estromette perché non rispondenti ai canoni in voga.

Per ulteriori informazioni si rinvia a: Teatro Verdi. Stagione di Prosa 2009-2010