Una poltrona per due. "Il berretto a sonagli" di L. Pirandello

Quarto appuntamento dell'edizione 2010 di "Una poltrona per due", fortunata rassegna teatrale giunta ormai alla decima edizione.

Compagnia Benvenuto Cellini (Padova)
presenta
IL BERRETTO A SONAGLI di L. Pirandello
Regia: Giuliano Polato

Or sono circa duemilacinquecento anni il grande filosofo greco Eraclito, quello del "€œpanta rei"€ (del "€œtutto scorre"€, per intenderci), scriveva che "€œla guerra è madre di tutte le cose e di tutte le cose è regina"€: ciò che si oppone "€œgenera profonda armonia"€, una "€œarmonia per opposte tensioni, come nell'€™arco o nella lira"€.
Diceva cioè, che i contrari sono l"€™uno complementare all'€™altro, strettamente legati l"€™uno all'€™altro dalla loro stessa opposizione in un continuo transito dall'€™uno all'€™altro: è da questo passaggio che nasce il divenire, ciò che, ridotto a termini più essenziali e comprensibili, chiamiamo vita. E questo divenire non è mai fermo, è sempre cangiante, pur essendo sempre la stessa cosa, come il fuoco, elemento di riferimento del filosofo greco.
La vicenda è nota: istigata dalla Saracena, Beatrice, moglie tradita e delusa, cerca la sua vendetta contro il marito e la sua amante, a spese del coniuge di quest"€™ultima, lo scrivano impiegato del marito, Ciampa, nonostante i tentativi di dissuaderla da ciò del fratello Fifì e dell'€™amico delegato di P.S. Spanò e gli avvertimenti neppur tanto velati dello stesso Campa, Beatrice va sino in fondo, decisa a ottenere la sua personale vendetta, senza curarsi di ciò che questo rappresenta per la propria famiglia (la madre e il fratello) e per il povero scrivano. Ma... c"€™è un ma. Anzi, ce n"€™è più di uno. Non si vive soli a questo mondo: volenti o no siamo fibre di un ben preciso tessuto umano fatto di rapporti, relazioni, convenzioni, consuetudini. Ciò che crediamo far per noi stessi non può non aver riflesso su altri. La fisica dice che ad ogni azione corrisponde sempre una reazione uguale e contraria. E la vendetta di Beatrice si ritorcerà  su di lei, non più vincitrice ma vittima: nient"€™altro che il divenire di cui prima si diceva.

La compagnia teatrale "€œBenvenuto Cellini"€ può certamente essere annoverata tra le realtà  culturali più antiche e vitali del padovano. La Compagnia vede la luce nel 1935, sotto la direzione di un infaticabile animatore ed educatore: Benvenuto Cellini. Ricostituitasi nel 1946 dopo la pausa bellica, portò in diversi teatri del Veneto le commedie del suo nutrito repertorio fino al 1956, anno in cui, in seguito alla prematura scomparsa di Cellini, l'attività  della Compagnia subì una temporanea battuta d'arresto.
Non molti anni dopo alcuni dei compagni di Benvenuto (tra questi sono senz'altro da ricordare la sorella Anna e Gastone Mattiello), riprendono la strada interrotta, intitolando la ricostituita formazione al suo scomparso direttore. Molti da allora sono stati gli allestimenti della Compagnia, che, in qualche modo, segnano la storia del teatro amatoriale padovano, fino ad arrivare alle messinscena dell'ultimo decennio

Per tutte le informazioni sulla Rassegna si rinvia a: Rassegna teatrale "Una Poltrona per due"-X edizione.