Vita a Padova durante la Grande Guerra

Nelle sale del Piano Nobile dello Stabilimento Pedrocchi, contigue a quelle del Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea, organizzata nell’ambito delle iniziative per il Centenario della Grande Guerra, l’esposizione offre una testimonianza sulla vita a Padova negli anni del conflitto: dalla contrapposizione tra interventismo e neutralismo alla nascita di comitati assistenziali, dall’allestimento di ospedali allo svolgimento di spettacoli, dall’istituzione di spacci comunali alla salvaguardia del patrimonio storico-artistico, dalle incursioni aeree alla firma dell’armistizio.
I materiali selezionati provengono principalmente dall’Archivio Generale del Comune di Padova, dalla Biblioteca Civica, dal Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea (Musei Civici – Museo d’Arte) e dal Gabinetto Fotografico dei Musei Civici.

Tra il 1914 e il 1918 Padova fu protagonista di avvenimenti importanti. All’inizio la vita sembrò andare avanti con relativa normalità, come testimoniano anche gli atti del Consiglio Comunale che, di rado, trattano argomenti inerenti alla guerra. Certo la città risentiva dello stato delle cose, tanto che venne allestita una ventina di ospedali con migliaia di posti letto per feriti e per ammalati, anche in edifici che prima del conflitto avevano destinazioni d’uso differenti. O come attesta l’apertura di spacci comunali per la vendita di alimenti e di combustibili a tariffe agevolate.
L’Università non venne mai ufficialmente chiusa e proseguì la sua attività, seppure con significativi spostamenti e interruzioni. Singolare è la vicenda dell’Università Castrense (1916-1917) che portò a Padova oltre milletrecento studenti, temporaneamente sottratti al fronte, per proseguire i loro studi di medicina.
La città era, inoltre, un centro militarizzato, con la presenza di numerosi reparti nelle diverse caserme. Nei pressi della stazione ferroviaria si trovava un comando di tappa per il quale passavano i soldati diretti alle zone delle operazioni. Soprattutto durante la Strafexpedition, l’offensiva condotta dagli austriaci nella primavera del 1916, o dopo lo sfondamento a Caporetto (1917), Padova fu luogo di transito delle masse di profughi in fuga dai territori contesi. Nell’aprile del 1916 la guerra “entrò” in città: Padova fu oggetto della prima di diciannove incursioni che causarono numerose vittime tra la popolazione civile e ingenti danni ai monumenti e al tessuto urbano.

A partire dalla fine di ottobre del 1917, dopo Caporetto, la città venne coinvolta in maniera ancora più diretta nel conflitto. Padova diventò capitale al fronte: il Re, il Comando Supremo dell’Esercito Italiano, la missione francese e quella inglese si insediarono in città e in provincia. Nell’agosto del 1918 Gabriele D’Annunzio e la 87^ Squadriglia Aeroplani La Serenissima partirono dal Castello di San Pelagio, nella vicina Due Carrare, per il volo su Vienna. Qualche giorno dopo le vie del centro furono pacificamente invase dai soldati della Brigata Padova, per i quali era stata organizzata un’accoglienza speciale. Il successivo 3 novembre, a Villa Giusti del Giardino alla Mandria, venne firmato l’armistizio che sancì la fine delle ostilità tra il Regno d’Italia e l’Impero austro-ungarico.

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Info
Piano Nobile delle 
Stabilimento Pedrocchi, 22 aprile - 10 luglio 2016
da martedì a domenica 09:30-12:30, 15:30-18:00 
chiuso tutti i lunedì non festivi, 1 maggio
biglietti: intero euro 4,00, ridotto euro 2,50
tel. +39 049 8204581, +39 049 8781231



 

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