Testimonianze di venezianità nell’Archivio Municipale di Pirano

La figura del curatore, conte Stefano Rota

Dal 6 al 31 dicembre 2023 è aperta nella Sala della Gran Guardia la mostra documentaria itinerante: Testimonianze di venezianità nell’Archivio Municipale di Pirano e la figura del suo curatore, conte Stefano Rota.

L’esposizione intende valorizzare le preziose testimonianze storiche conservate nell’Archivio municipale di Pirano (oggi Sezione dell’Archivio regionale di Capodistria), che custodisce atti notarili su pergamena, ducali, testamenti, codici (statuti cittadini, libri dei vicedomini): fonti preziose di ricerca per storici, etnologi, storici dell’arte, linguisti che permettono di studiare la vita urbana in senso lato e le relazioni della città con Venezia. Parallelamente l’attenzione è rivolta al conte Stefano Rota, ultimo discendente in linea maschile del ramo piranese dei nobili Rota di Momiano, bibliotecario e archivista, che per un quarantennio prestò la sua opera ordinando e curando il patrimonio librario e archivistico della città natale.

Ultimo discendente in linea maschile del ramo piranese dei nobili Rota di Momiano (di lontane origini bergamasche), fu un erudito intellettuale, latinista, letterato, appassionato di arti e di musica. Intrecciò la sua attività di analisi e di riorganizzazione dell’Archivio comunale con quella di scrittore, poeta e compositore.

Le prime notizie di rapporti fra Venezia e Pirano risalgono al X secolo. La città era molto prospera per quei tempi: le campagne davano olio e vino, ma le attività principali erano la navigazione e l’industria e il commercio del sale. Nel 1192, Pirano si proclamò libero comune. La Repubblica di Venezia, sostenitrice delle libertà comunali, fece sentire la sua influenza e portò la città a sottoscrivere il 26 gennaio 1283 l’atto di volontaria dedizione. Circondata da possenti mura, Pirano resisterà in seguito a vari assalti di pirati e di nemici della Serenissima.

Dotata di Statuto dal 1274, Pirano si reggeva in maniera semi-autonoma: il delegato veneziano preposto alle funzioni giurisdizionali e di governo era affiancato dal Consiglio dei nobili locali. Anche dopo la fine della Serenissima, l’impronta culturale, istituzionale e gli stili di vita di Venezia continuarono a caratterizzare la comunità piranese. Si ricordano al riguardo le parole del podestà Domenico Fragiacomo: “Nel 1797, spenta per tradimento Venezia, le chiavi della città furono dovute consegnare a un altro stato, non però le chiavi del cuore di questo popolo, sempre a Venezia fedele”.

Il progetto della mostra, è stato ideato e realizzato dalla Società di studi storici e geografici di Pirano in collaborazione con i partner progettuali: Centro Italiano “Carlo Combi” di Capodistria, Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano, Comunità degli Italiani di Momiano e Comitato di Padova dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, si avvale dei patrocini della Regione Veneto, dell’Unione Italiana, dell’Università Popolare di Trieste, della Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana di Pirano, del Comune di Pirano, della Comunità Autogestita Costiera della Nazionalità Italiana e del Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia.

Informazioni
Ingresso gratuito
Orari: 9.30-12.30 e 15.00-18.00, il 24 e 31 dicembre: h. 9.30-12.30. Chiuso i lunedi' non festivi e il 25 dicembre

U.O.C. Mostre, Manifestazioni, Spettacoli
tel. 0498205623 - 4501
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