Spettacolo del Balletto Nazionale della Georgia

Spettacolo del Balletto Nazionale della Georgia

Spettacolo del Balletto Nazionale della Georgia

Il Balletto Nazionale della Georgia, considerato tra i gruppi coreografici e acrobatici più grandi nel mondo, si è esibito al Teatro Verdi nel luglio 2004. Un cast di 60 artisti, celebri per i virtuosismi maschili che hanno come caratteristica (tipica solamente dei danzatori del Caucaso), quella di danzare ed effettuare acrobazie sulle punte dei piedi. Famosi in tutto il mondo i numeri con i pugnali e le sciabole, i funambolici intrecci e piroette con giochi di gambe e di braccia, uniti all'eleganza e allo sfarzo dei costumi della tradizione georgiana.

Programma di danze folcloriche causcasiche su musiche di autori anonimi del X e XII secolo

Prima Parte:

Danza Girotondo “Partza”
Una delle più antiche danze georgiane

Danza Nazionale “Kartuli”
Danza eseguita in base a regole precise, espressione della cortesia cavalleresca dei georgiani nei confronti delle loro donne, trattete con il massimo rispetto. Durante questa danza all’uomo non è permesso toccare la donna neppure con il bordo del proprio vestito, atteggiamento che richiede una straordinaria abilità 

Danza di Guerra “Khorumi”
Una delle danze georgiane più famose che risale al periodo delle guerre eroiche contro gli eserciti degli invasori turchi e mongoli. Si compone di quettro parti: la ricerca di un luogo adatto per il guerriero dell’esercito ribelle; l’avvistamento del nemico; la battaglia; la sconfitta

Danza del Kazbek
Danzata da sei uomini. Tradizionale delle popolazioni che vivono tra le montagne del Kazbek

Adjaruli
Danza di festa della regione del Mar Nero

Jeirani
Danza georgiana fiabesca

Suite di Khevsuri
La danza inizia con l’ingresso di una coppia di innamorati. Entra in scena un secondo uomo e ne nasce un litigio che ben presto si trasforma in un duello con le sciabole. La donna, temendo per la sorte del suo fidanzato, invoca aiuto. La danza termina con una mischia interrotta al suo apice, quando la donna si toglie il copricapo e lo getta tra i contendenti

Danza Samara
Danza lirica femminile. Eseguita da tre fanciulle per celebrare le nozze. La compagnia ha realizzato in concreto la copia vivente di un affresco rinvenuto nella cattedrale di Mtskheta, antica capitale della Georgia. La danza ha antiche origini orientali

Karachokheli
Antica danza cittadina di Tbilisi. Con il termine Karachokheli o “giubbe nere” erano designati coloro che svolgevano un lavoro manuale. Uomini onesti, giusti e patrioti

Danza Davluri
Danza di gruppo, lenta, eseguita da coppie di uomini e donne. Davluri, in georgiano, sta ad indicare un passo lento da cerimonia. Ebbe origine nel periodo feudale e fu la danza per eccellenza dell’aristocrazia georgiana, come il minuetto lo fu nei secoli XVII e XVIII di quella europea

Danza Kintouri
Danza comica degli artigiani di Tbilisi

Simd
Antica danza nuziale ancora in uso in Ossetia. Si compone di tre parti. I tempi nella prima e nella terza parte sono gli stessi e formano un contrasto con quelli della seconda. I costumi maschili neri, con lunghe maniche e copricapo colorati, formano un netto contrasto con quelli candidi delle donne

Competizione
Gli uomini danzano sulle punte con stivali morbidi. Uno spettacolo straordinario che richiede non solo lunghi anni di allenamento, ma anche una buona dose di coraggio


Seconda Parte:

Danza “Lasharoba”
Danza di festa

Nanila
Danza sul tema di un’antica ninna-nanna

Danza “Svanuri”
Danza rituale della regione montuosa della Svanetia, eseguita sulla punta dei piedi

Samani
Danza delle amazzoni

“Ajameti”
Danza dei cavallerizzi

“Uchrkhresti”
Danza ritmica delle donne caucasiche

Gadi Gamodi
Eseguito dall’orchestra

Danza in stile moderno “Zekari”
Nuova danza georgiana su movenze tradizionali georgiani

Danza “Ilouri”
Danza in ricordo dei fondatori del complesso: Nino Ramishvili ed Iliko Sukhishvili

Juta
Danza dei montanari del Causaso

Spettacolo del Balletto Nazionale Polacco

Spettacolo del Balletto Nazionale Polacco

Nel luglio 2004 il Balletto Nazionale Polacco "Mazowsze" si è esibito al Teatro Verdi con una serie di balletti di grande maestria capaci incantare il pubblico e trasmettere la magia di mondi incantati, attraverso una serie di danze folcloristiche e acrobatiche. Questa compagnia ha al proprio seguito oltre 500 costumi che, in pochi istanti, i ballerini cambiano da 7 a 9 volte per ogni singola rapprersentazione. Creati dai migiori sarti e artigiani della Polonia sono tutti ricamati a mano e alcuni realizzati da oltre cento anni.

Durante i 50 anni di attività , intensa e ricca di successo, il "Mazowsze" ha al proprio attivo oltre 5300 rappresentazioni in 46 paesi del mondo.

Programma:
Prima Parte
Seconda Parte

Prima Parte:

Danza "Piekna Nasza Polska Cala"
Musica di Tadeusz Sygietynski
Coreografia di Witold Zapala
E’ una danza che viene ballata in occasione di nozze e ricorrenze varie. Inizia proprio con una festa e rappresenta una forma espressiva del rispetto che si deve agli ospiti anziani


Oberek dalla regione di Opoczno
Musica di Tadeusz Sygietynski
Coreografia di Eugeniusz Paplinski
E’ una delle più popolari danze nazionali polacche. Vivace, è
caratterizzata da un ritmo veloce, offre agli interpreti possibilità  d esibizioni individuali


Danze dalla regione di Lublin
Musica di Tadeusz Sygietynski
Coreografia di Witold Zapala
Antologia di balli popolari della regione di Lublin: una fantastica girandola di “Valzer”, “Polka di Podlasie”, “Oberek”


Danze di Sieradz
Musica di Tadeusz Sygietynski
Coreografia di Michal Jarczyk
Alcune tipiche danze: mazurca “Kadzioleczka” (la piccola filatrice), danza con gli sgabelli, e “Polka di Sieradaz“


Danze di Szczawnica
Elaborazione musicale di M. Domanski
Coreografia di Witold Zapala
Canzoni e acrobazie dei giovani prima di partire per il servizio militare


Danze di Szamotuly
Elaborazione musicale di Stanislaw Wysocki
Coreografia di Witold Zapala
Danze nuziali: “Evviva”, “L’antenato”, “Danza a tre”,
“Polka” ed “Evviva l’adorazione” (danza maschile)


Il carnevale di Wilamowice
Elaborazione musicale di Mieczyslaw Piwkowski
Coreografia di Witold Zapala
Maschere e danze eseguite nel periodo di carnevale in un paesino dei dintorni di Cracovia


Kujawiak
Musica di Tadeusz Sygietynski
Coreografia di Zbigniew Kilinski
Danza nazionale polacca che da un movimento lento, suggestivo, mesto e sentimentale passa ad un ritmo più rapido che in realtà  è un “oberek” vivace e passionale


Corteggiamento in Krzemieniec
Elaborazione musicale di Mieczyslaw Piwkowski
Coreografia di Michal Jarczyk
Danza grottesca narra il racconto di un insignificante ragazzo di bassa statura che voleva “far colpo” sulle belle ragazze, ma tutte quante erano innamorate di giovani ed aitanti ragazzi



Krakowiak (Danza Cracoviana)
Musica di Tadeusz Sygietynski
Coreografia di Elwira Kaminska
E’ la più caratteristica e la più famosa danza polacca


Seconda Parte:

Polacca
Musica di Karol Kurpinski
Coreografia di Zbigniew Kilinski
Danza dall’incedere lento e nobile con la quale di solito si aprono le danze. Deriva da un’antica danza popolare chiamata “Chodzony” (camminata) ed è la danza nazionale per eccellenza


Mazurka
Musica di Karol Kurpinski
Coreografia di Witold Zapala
Danza nazionale dal ritmo allegro e vivace


Polka e Mazurka di Varsavia
Musica di Leopold Lewandowski
Coreografia di Witold Zapala
Danza popolare della seconda metà  del XIX secolo


Bamberki
Elaborazione musicale di Mieczyslaw Piwkowski
Coreografia di Witold Zapala
Danze della Regione di Wielkopolska, vicino alla città  di
Poznań


Danze di Wilanͳw
Musica di Tadeusz Sygietynski
Coreografia di Witold Zapala
Canti e balli tipici della regione di Varsavia


Danze e divertimenti dei Pastori di Jurgͳw
Elaborazione musicale di Stanislaw Wysocki
Coreografia di Witold Zapala
Danza della regione di Podhale. Un pastore è in montagna con il suo
gregge. Le ragazze lo attendono intrecciando danze. In lontananza
risuona lo scampanellio delle pecore, mentre altri pastori danzano
con i loro bastoni


Danze di Zywiec
Musica di Tadeusz Sygietynski
Coreografia di Witold Zapala
Danze della buona borghesia della città  polacca: valzer, polacche e il “ballo del fazzoletto”. Eseguite con grande fierezza


Scherzi e danze di Podegrodzie
Elaborazione musicale di Stanislaw Wysocki
Coreografia di Witold Zapala
Ragazzi cantano divertenti canzoni d’amore e mostrano la loro abilità 
eseguendo acrobazie. Sono interrotti dalle ragazze che scelgono i
migliori ballerini e danzano con loro


Lowiczanka („La ragazza di Lowicz”)
Musica di Tadeusz Sygietynski
Coreografia di Witold Zapala


Mazurka, Oberek di Sanniki e Finale
Musica di Tadeusz Sygietynski
Coreografia di Witold Zapala
Suite di danze della regione di Lowicz, provincia che diede i natali a
F. Chopin: piccoli valzer, mazurke, oberek e galop

Spettacolo teatrale "Il Magico Circo di Sir Formifante"

Spettacolo teatrale "Il Magico Circo di Sir Formifante"

Ladies and gentleman, Dami i Gospodà , Madame e Messier, Damen und Herr, Signore e signori, siamo lieti ed orgogliosi di presentarvi il Magico Circo di Sir Formifante. Un circo di caratura internazionale che annovera tra le sue file artisti provenienti da ogni dove. Tra i tanti come non citare Cascador Birillo, un clown spagnolo vero maestro di cadute: egli è capace di cadere di lato, di sbieco, davanti e di dietro, sempre riuscendo a limitare i danni. E ancora Suzù il mimo che eredita dagli artisti francesi le sue abilità  nel giocare con l"€™Invisibile...

Si esibiranno inoltre gli abilissimi coniugi Karamazov, acrobati russi capaci di numeri al limite dell'€™equilibrismo e l"€™uomo più forte del mondo OmÍ r Medì Terrà n, capace di ingerire catene d"€™acciaio e digerire discretamente.
Numeri di alta magia, acrobazie, gag clownesche, prove di forza bruta e numeri invisibili! Il tutto sotto lo sguardo attento del padrone e direttore del Circo, Mago Romeo discendente diretto della nobile famiglia di circensi: i Formifante.
E allora venghino siore e siori! Il magico circo di Sir Formifante è in città !
Interpreti: Susi Danesin, Cristiano Rossetto e Gaetano Ruocco Guadagno.

Roberto Vecchioni

Roberto Vecchioni

Roberto Vecchioni nasce a Milano nel 1943 da genitori napoletani, è sposato ed ha quattro figli. Nel '68 si laurea in lettere antiche all'Università  Cattolica di Milano dove resterà  per due anni come assistente di storia delle religioni proseguendo poi per trent'anni la sua attività  di insegnante di greco e latino nei licei classici.

Ha raggiunto l'età  pensionabile come docente universitario presso l'Università  di Torino dove per tre anni ha insegnato "Forme di poesia in musica". La sua attività  nel mondo musicale inizia molto presto, negli anni '60, quando comincia a scrivere canzoni per artisti affermati (Vanoni, Mina, Zanicchi, Cinquetti). Nel 1971 si propone come interprete delle sue canzoni e nel '73 partecipa al Festival di Sanremo con "L'uomo che si gioca il cielo a dadi". Il successo di pubblico arriva nel '77 con l'album "Samarcanda" al quale seguiranno "Robinson" (1980), "Milady" (1989), "Per amore mio" (1991), "Camper" (1992) - che gli fa vincere il Festivalbar con il singolo più ascoltato dell'anno "Voglio una donna" -, "Blumùn" (1993), "El Bandolero Stanco" (1997), "Il lanciatore di coltelli" (2002).
Ha composto in tutto 25 album superando i 6 milioni e mezzo di copie vendute. Nel '74 vince con "Il re non si diverte" il premio della critica discografica italiana per il migliore disco dell'anno e nel 1983 è il vincitore del Premio Tenco.
Vecchioni è anche autore di alcuni libri: nel 1983 ha pubblicato "Il Grande Sogno", libro di poesie, racconti e testi per canzoni, edito dalla Milano Libri e nel 1996 "Viaggi del tempo immobiloe", libro di racconti edito da Einaudi. Nel 1998 ha curato la voce sulla canzone d'autore dell'Enciclopedia Treccani. Nel maggio del 2000 ha pubblicato sempre per Einaudi il suo primo romanzo "Le parole non le portano le cicogne", una coinvolgente avventura nel mondo della parola e dei suoi significati. Ancora per Einaudi nel mese di aprile 2004 è uscito "Il libraio di Selinunte" ispirato ad una delle canzoni dell'ultimo album "Rotary club of Malindi". Roberto è anche impegnato sul fronte della divulgazione culturale della musica: nel 1999 è stato relatore in un ciclo di incontri culturali e musicali sulla canzone d'autore in diverse università  francesi e in una sola stagione scolastica (1999-2000) ha promosso oltre 40 appuntamenti con le scuole superiori e le università  italiane incontrndo oltre 50 000 studenti sul tema "Musica e poesia", illustrando l'evoluzione storica della canzone d'autore e impegnandosi a diversi livelli per il riconoscimento pieno della canzone come forma poetica.

Orquesta Imperial de Buenos Aires

Orquesta Imperial de Buenos Aires

Orquesta Imperial de Buenos Aires

L'Orquesta Tipica sorse nell'epoca d'oro del tango come una delle formazioni più evolute della musica popolare. L' "Orquesta Tipica Imperial" riprende questa formazione costituita da tre bandoneones, tre violini, viola, contrabbasso e pianoforte.



L' "Orquesta TÍ­pica Imperial" è costituita dal luglio 1999. Insieme ad altre orchestre ha fondato il movimento culturale chiamato La MÍ¡quina Tanguera.
Nel anno 2000 è stata nominata membro del Quadro Giovane dell'Accademia Nazionale del Tango.
L' "Orquesta TÍ­pica Imperial" interpreta i propri arrangiamenti, sia strumentali che vocali, di tangos tradizionali e altri di composizione propria. La sua musica è influenzata dal grande maestro Osvaldo Pugliese e il suo lavoro strumentale trasmette la forza e la tempra del sentimento del RÍ­o de la Plata. L’Orquesta si è esibita in numerosi palcoscenici, quali: Festival "Viva el Tango" di Montevideo, omaggio a Osvaldo Pugliese, Festival de Tango de Buenos Aires 2001 y 2002, Salà³n Dorado de la Casa de Cultura de Buenos Aires, Centro Cultural San Martà­n, Centro Cultural Adà¡n Buenosayres, Centro Cultural del Sur, Parque Sarmiento, auditorios de la Universidad de Buenos Aires, Colegio de Escribanos de la Ciudad de Buenos Aires, Milonga del Parakultural, Milonga de la MÍ¡quina Tanguera, Milonga del Centro Cultural Defensa, Milonga El Beso, Milonga Pasional, Café Tortoni, tra altri.
Nella primavera del 2003 si è svolta la prima tournée europea con concerti e milongas in Italia, Germania, Svizzera, Olanda, Danimarca e Luxemburgo.

Orquesta Imperial de Buenos Aires:
Marisol Canessa - violino
Pablo Borghi - violino
Karina Martinelli - violino
Mariano Laplume - viola
Matilde Vitullo - bandoneon
Carlos Pugliese - bandoneon
Eva Wolff - bandoneon
Gerardo Martinez Argibay - pianoforte
Cristian Basto - batteria

Giancarlo Marinelli

Giancarlo Marinelli

Giancarlo Marinelli

Autore di romanzi, editorialista di testate giornalistiche, regista televisivo e cinematografico, autore di drammaturgia contemporanea, sceneggiatore, giurato in numerosi festival di letteratura, ecc... Così si può riassumere la brillante carriera di Giancarlo Marinelli.







Nato a Vicenza nel 1973, vive attualmente a Este (Padova) ed è autore del romanzo “Dopo l’amore”, che nel 2002 ha fatto man bassa di premi e riconoscimenti, dal Premio Letterario “Il Campiello” dove ha ottenuto ben 64 preferenze, al Premio "Scrivere per amore". Il romanzo narra le crude vicende amorose di quattro giovani di Scardovari, piccola comunità  veneta di pescatori sul Delta del Po e per scriverlo Marinelli si è ispirato al grande regista Federico Fellini, ma anche al lirismo evocativo ed allucinato di Carax, alla disperata intimità  dei volti di Garrell, e al senso e al flusso circolare del racconto di Godard.
Come scrittore vanno ricordati inoltre: “La Russia e il destino dell’Occidente. Dostoevskij, Solov’ev, Rozanov, Sestov” (Studium 1994); “Amori in stazione” (Guanda 1996); “Pigalle” (Guanda 1998); Garota D., Marinelli G.: “Léon Bloy. Diario. La fede, l’impazienza, il povero, il soprannaturale” (EMP 2001).
Oltre ad essere autore di romanzi, Marinelli ha diretto spettacoli teatrali come “Faurè notte 13”, scritto da lui stesso, ispirato liberamente a "Viaggio nell'inferno della vita in forma di poesia" di Gian Antonio Cibotto e dedicato "alla perversa ed insieme cristallina intelligenza, alla furente passione, alla tersa fantasia delle donne"; ha scritto e interpretato inoltre la pièce teatrale “Il sogno di un’ombra”, tratto da “L’ Ivroigne”, un progetto in lettera di Charles Baudelaire, un monologo che vuole essere una riflessione sull’ossessione dell’amore , della morte e del teatro, come moltiplicatore impazzito della fasulla verità  dell’esistenza.
L’ultima fatica teatrale è “Croce del mio cuore”, da lui scritta e diretta con la partecipazione in veste di attori di Pierluca Donin e Debora Caprioglio.
Di recente si è dedicato alle riprese del film “Cuore sdraiato” che vede il ritorno alla scene di Flavio Bucci e a un nuovo romanzo che parla di sogni e di ombre, “Il sogno di un'ombra”.
Attualmente ricopre diversi incarichi di prestigio: è Presidente della Commissione Consultiva per il Teatro del Dipartimento dello Spettacolo per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e si occupa del settore teatro per RaiSat Show, il canale tematico della RAI dedicato allo spettacolo, per il quale ha recentemente proposto una serie di sedici monologhi celebri girati come minifilm da cinque registi (tra cui lui stesso) e interpretati da attori giovanissimi.

Jazz Band di Campagna Lupia

Jazz Band di Campagna Lupia

La Jazz Band di Campagna Lupia è un'orchestra di oltre 40 elementi diretti dal Maestro Daniele Trincanato.

La storia della Jazz Band di Campagna Lupia è legata alla figura del suo fondatore, Adelino Marchiori (1923-1995). Egli si è diplomato in tromba presso il Conservatorio Musicale "Benedetto Marcello" di Venezia sotto la guida del Maestro Maggiolini. Ha collaborato con numerose orchestre lirico-sinfoniche tra le quali l'orchestra dell' "Angelicum" di Milano e l'orchestra del teatro "La Fenice" di Venezia. Ha svolto un'intensa attività  musicale con la storica Banda cittadina di Venezia fino al 1981. Nel 1945 ha assunto la direzione della Banda musicale di Campagna Lupia trasformandola con tenacia e dedizione nell'attuale Banda Jazzistica di cui è stato direttore fino alla sua scomparsa. Grazie al suo impegno nell'insegnamento nei corsi di orientamento bandistico, molti giovani sono entrati in contatto con il mondo della musica e alcuni di loro hanno poi frequentato il Conservatorio e intrapreso la professione di musicisti. Da sempre uno degli obiettivi più importanti della Jazz Band di Campagna Lupia è quello di presentare la musica jazz ad un pubblico più vasto possibile. A tale scopo da alcuni anni collabora assiduamente con la cantante jazz Cheryl Porter. Impegnata spesso in concerti per beneficenza, l'orchestra si esibisce in uno spettacolo comprendente brani tratti dalla classica Big Band Era (Duke Ellington, Benny Goodman, Glen Miller, ecc.) fino ad arrivare ad arrangiamenti più moderni del jazz contemporaneo (Lenny Stack, Gordon Goodwin, Jarry Gray, ecc.).

La Jazz Band di Campagna Lupia è composta da una cantante, 11 clarinetti, 15 sassofoni, 9 trombe, 4 tromboni e basso tuba, 2 chitarre, 1 contrabbasso, 3 batterie e percussioni.

Approfondimenti Ruzanteo

Approfondimenti Ruzanteo

Approfondimenti sugli spettacoli di Ruzante in programma alla Loggia Cornaro dal 9 al 18 luglio 2004, all'interno della rassegna Ruzanteo

Dialogo facetissimo et ridiculosissimo
9 - 10 - 11 luglio 2004
Il "Dialogo facetissimo et ridiculosissimo", indicato dal Lovarini come "Menego" dal nome del protagonista, può facilmente essere definito il dialogo della fame. Scritto nell'anno della grande carestia del 1528, questo testo ruota intorno al mondo contadino, a confronto con la perenne incertezza della vita e sempre in lotta per una difficile sopravvivenza. La ricerca della dignità , l'apparenza di una normalità , questi sono gli elementi che caratterizzano i contadini protagonisti di questo lavoro, fino al momento dell'incontro rivelatore con l'ultraterreno. Uno spirito (l'anima di Zaccarotto) invocato a un sedicente sacerdote di Diana (nelle intenzioni di Ruzante, presumibilmente, il Cornaro in persona) restituisce ai nostri eroi quella fiducia nel riscatto sociale, seppur postumo, che permetterà  loro di dimenticare il dramma del presente.
L'idea che sostenne Ruzante durante la scrittura del "Dialogo facetissimo et ridiculosissimo" fu certamente il pensiero relativo ad un immediato allestimento scenico dell'opera. All'interno dello sviluppo drammaturgico ritroviamo, infatti, mirabili spunti e suggerimenti per la costruzione degli eventi scenici e l'elaborazione degli stessi in forti momenti di teatro. La contemporaneità  della presenza di momenti drammatici e di quadri dalle tinte grottesche rendono questo dialogo quasi un esercizio di stile per gli attori che ci si avvicinino con il rispetto e la serietà  professionale che tutto il teatro del Beolco impone.


Tempus Fugit
12 luglio 2004
"Et hora gentile pubblico concedete che noi, in breve spazio, diamo esca alle forze dela vostra fantasia. Fate conto che entro questa abazia siano racchiuse storie del passato: amori, guerre, banchetti, donne e uomini, nobili cavalieri e signori dell'arte. Riempite le lacune con il vostro pensiero e create così di stanza in stanza nuovi e impossibili incontri con la historia. Con una nostra historia."
Le bellezze scivolano algide e silenziose tra le antiche scale di uno splendido palazzo cinquecentesco. Tra i riverberi di una notte silenziosa si aprono i movimenti di un forte segno coreografico, guizzante, interpretato dalle danzatrici della Naturalis Labor. La voce, potente e fiera, di Patricia Zanco evoca il suono di furibonde battaglie e gentili convivi, mentre il canto di armonioso e segreto della Soprano Elena Bertuzzi, accompagnata dal Maestro Errico pavese conduce il pubblico in un maondo principesco e lontano.
Uno spettacolo itinerante che permetterà  di scoprire un angolo della città  di Padova in un modo del tutto insolito. Un viaggio nel passato attraverso le magiche coreografie di Luciano Padovani, collaudato regista di eventi spettacolari legati ai luoghi e alla storiae la suggestiva ambientazione scenica curata da Rossella Favero con le proiezioni di antiche stampe realizzate dal fotografo Giuliano Francesconi.

Palladio Segreto
14 luglio 2004
E se Palladio, umile lapicida, dovesse il merito della sua veloce ascesa artistica ad un patto con il principe delle tenebre, alla stregua di un Faust padano? Partendo da questa fantasiosa ipotesi lo spettacolo si sofferma su alcuni eppisodi della vita del celebre architetto, che riaffiorano come ricordi e si dissolvono velocemente: dalle collaborazioni come scalpellino alla conoscenza del Trissino; dai primi studi ai viaggi a Roma; dai primi incarichi privati agli incarichi pubblici a Venezia, fino alla scrittura dei Quattro Libri. In questo viaggio onirico, l'intento è quello di suscitare, attraverso suggestioni fantastiche, l'interesse del pubblico per questo straordinario periodo storico, affiancando alle vicende legate alla costruzionedella Basilica vicentina alcuni importanti aneddoti, amene curiosità  e plausibili leggende sulla vita di Palladio, sulle sue collaborazioni con gli artisti dell'epoca, sui rapporti con i committenti e le loro famiglie e sulla realizzazione della sue pere. Tutta la rappresentazione ha il sapore di un sogno misterioso e pieno di segreti, e tutti itesti da cui si è preso spunto sono opera di illustri letterati, anche nostri concittadini.

Canzoni
16 - 17 luglio 2004
I Cantori di Marostica, da tempo impegnati nella ricerca ed interpretazione di autori musicali di diversa estrazione quanto a genere, stile ed epoca storica, non potevano esimersi dall'intraprendere un sia pur breve percorso nell'ambito della canzone "ruzantiana", inserita nel contesto più ampio della produzione profana del Quattro-Cinquecento. Sulla spinta ed incoraggiamento di Milosc Voutcinitch, grande promotore della cultura ruzantiana a Marostica, nonchè fondatore del Gruppo di Arti Sceniche, il coro ha inserito nel proprio repertorio tre canzoni attribuite a Ruzzante: "Bel Oselin", "Chi vuol aldir noelle" e "A piè d'un spin", la prima tradotta in musica dal compianto Gigi Giarett, le altre elaborate dalla prof. Enrica Omizzolo in tempi recentissimi. Tutti questi testi, nonostante siano stati riportati alla luce solo di recente , riescono comunque a trasfondere in chi li ascolta quel clima vivo e disincantato che caratterizza il mondo ruzantiano, pur permeato di ricorrenti sfumature colte e di rifarimenti alla classicità . Dello stesso periodo il coro propone, per le due serate padovane, anche alcune canzonette di Filippo Azzaiolo (1530 ca. - 1569) tratte dalle "Villotte del fiore" e altre composizioni di carattere giocoso e amoroso, che ben si addicono all'originalità  dell'universo ruzantiano.

Sonetti e Prima Oratione
18 luglio 2004
i Sonetti Ferraresi - L'autore, probabilmente più di uno, doveva conoscere molto bene il vivere civico della città  e far parte delle alte sfere dell'amministrazione pubblica. Da questa posizione di privilegio viene mossa una critica feroce al governo degli Estensi e al loro modo di amministrare la cosa pubblica. Fronda, opposizione, circolazione clandestina di versi e libelli satirici fatta da nobili, intellettuali e ricchi borghesi: in questo ambiente vengono conposti i sonetti. E' letteratura di opposizione e gli autori, assumono qui la voce dei contadini denunciando giudici, sbirri, malgoverno e signori. I sonetti sono tutti in forma di dialogo e ciò da loro la forza drammatica del teatro.
Sonetto de la Chiesa di S. Antonio - "Non sei stato a S. Antonio a Padova, dove son quelle cupole ricoperte di piombo, con quei bei campanili intagliati e quell'araldo così ben fatto? E' anche tutto lastricato di pietre unite a colori alternati, che ci si passa sopra con i piedi infangati, che, per i Santi benedetti da Dio, è un vero peccato. e non hai mai visto su quel sagrato l'umo che è tutto armato sopra quel cavallo, che ognuno dice esere il Gattamelata. E c'è un coro tutto intagliato che, in fede mia, lo giuro senza fallo, fare il paradiso degli angeli. E c'è un'arca lì, che profuma più di spezie e di muschio che non fanno le spezie di belsabò, che ognuno la tocca, annusa e sbaciucchia, che sembrano soldati che corrono all'assalto".
Prima Oratione - La "Prima Oratione" si rivela, alla prova scenica, un magistrale pezzo di teatro. Angelo Beolco, erettosi a vessillifero del contado padovano ne evidenzia e ne esalta qui le caratteristiche principali. Il padovano è come un paradiso terrestre dal punto di vista delle ricchezze naturali e busogna fare degli statuti per renderlo tale anche per gli uomini.
Le musiche - Le musiche di scena sono state scelte dopo un'accurata ricognizione della fonti a stampa e manoscritte di area veneta databili (tranne evidentemente le canzoni ruzantiane)attorno alla seconda metà  del '500. Per quanto riguardo invece i componimenti relativi alle parole ruzantiane, le musiche proposte sono d'epoca rinascimentale (Adrian Willaert) e composizioni contemporanee (Gigi Giaretta ed Enrica Omizzolo).

XXIV Rassegna di Cori Padovani

XXIV Rassegna di Cori Padovani

XXIV Rassegna di Cori Padovani

L'Associazione per lo sviluppo delle Attività  Corali, Consulta di Padova in collaborazione con il Comune di Padova, Assessorato alla Cultura e con il Consiglio di Quartiere 1 Centro presentano una rassegna dedicata ai cori cittadini, che giunge alla sua ventiquattresima edizione in questo 2004.

Sabato 19 giugno - Domenica 20 giugno
ore 21.00
Cortile di Palazzo Moroni
INGRESSO LIBERO

Programma:

Sabato 19 giugno - ore 21.00
Coro multietnico voci bianche "€œCittà  di Padova"€ - Direttore Marina Malavasi
"€œGruppo Esterienze Vocali"€, Cittadella (PD) - Direttore Michele Pan
Coro "€œMortalisatis"€, Maserà  (PD) - Direttore Alessandro Kirschner
Coro "€œANA"€, Cittadella (PD) - Direttore Luigi Rattin

Domenica 20 giugno - ore 21.00
Piccolo Coro "€œLa Perla"€ - Direttore Chiara Mario
Coro "€œC.A.I."€, di Padova - Direttore Alberto Bolzonella
Coro "€œVoci Giovani"€, Loreggiola (PD) - Direttore Giovanni Campello
Coro "€œTre Pini"€, di Padova - Direttore Gianni Malatesta

Concerto dell'Orchestra del Conservatorio "Pollini"

Concerto dell'Orchestra del Conservatorio "Pollini"

Concerto dell'Orchestra del Conservatorio "Pollini"

Un grande evento che vede coinvolto il Conservatorio "Cesare Pollini" di Padova, in occasione del Concerto finale dell'Orchestra dello stesso, diretta dal Maestro Giuliano Medeossi. L'esibizione prevede musiche di Wagner, Mozart e Gioachin, interpretate da ottimi solisti.

Martedì 8 giugno 2004
Ore 20.45
Teatro "G. Verdi" - Padova
INGRESSO LIBERO

Programma:

R. Wagner (1813-1883),
Siegfried-Idyll, (Idillio di Sigfrido)
W. A. Mozart (1756-1791),
"Der Holle Rache kocht in meinem Herzen", dall'Opera "Die Zauberflote" aria della Regina dlla Notte

Caterina Casale, soprano

W. A. Mozart (1756-1791),
Madamina, il catalogo è questo, dall'Opera "Don Giovanni" aria di Leporello

Andrea Zaupa, baritono

Edoardo Gioachin (1975-)
Dianatrix

Pamela Hebert, Cosetta Tosetti, Caterina Casale, soprani

W. A. Mozart (1756-1791),
Divertimento in Re maggiore, KV 334 (K 320b)


Informazioni:
Conservatorio di Musica "Cesare Pollini"
Sede Centrale - via Eremitani, 18 - Tel. ++39 049 8750648
Succursale - via Bertacchi, 15 - Tel. ++39 049 7554419
Sito web: www.conservatoriopollini.it

Pagine