Balletto Statale sul Ghiaccio di San Pietroburgo
Il Balletto Statale sul Ghiaccio di San Pietroburgo ha presentato nel luglio 2004 al Teatro Verdi lo spettacolo: Il Lago dei Cigni.
Balletto Statale sul Ghiaccio di San Pietroburgo:
Direttore Artistico: Konstantin Rassadin
Il Balletto Statale sul Ghiaccio è stato fondato nel 1967 dal celebre coreografo Konstantin Boyarski e, dal 1980, è diretto dall’attuale direttore artistico e primo coreografo, Konstantin Rassadin, Artista Emerito di Russia ed ex solista del Teatro Kirov – Marinski. La compagnia è, pertanto, degna continuatrice delle tradizioni della scuola pietroburghese del balletto classico russo.
Anche la direzione musicale è affidata ad un artista di tutto rilievo, il direttore Leo Korkhin, musicista di grande esperienza e talento, che in passato ha diretto celebri orchestre, tra cui la gloriosa Orchestra Sinfonica “D. Shostakovich” della Filarmonica di San Pietroburgo.
Nel corso della sua esistenza, il Balletto sul Ghiaccio ha potuto annoverare tra i propri artisti i più famosi campioni di pattinaggio su ghiaccio, tra cui i più volte campioni d’Europa e del Mondo, due volte campioni olimpici Ljudmila Belousova e Oleg Protopopov, il più volte campione d’Europa e del Mondo, campione olimpico Aleksei Ulanov, la medaglia d’oro ai Campionati del Mondo di Pattinaggio, Ljudmila Smirnova.
Ma questo non deve far pensare che la compagnia presenti uno spettacolo in forma di “show on ice” o di rassegna di evoluzioni, sia pure virtuosistiche, dei campioni olimpici. In realtà , il Balletto sul Ghiaccio di San Pietroburgo si caratterizza come l’unica compagine di questo genere che porta sul ghiaccio, per prima al mondo, interi balletti del repertorio classico, restando fedele, nella coreografia come nella drammaturgia musicale, alla grande tradizione accademica russa.
Neppure si deve pensare che la compagnia necessiti, per esibirsi, di palazzi del ghiaccio, patinoires o palazzi dello sport: il balletto nasce e vive nei teatri ed è in essi che questa splendida formazione opera, adottando una propria particolare tecnologia di produzione del ghiaccio, assolutamente sicura per le persone e le strutture ospitanti, con un risultato straordinariamente spettacolare.
Le ultime produzioni realizzate, “Il Lago dei Cigni”, “La Bella Addormentata”, “Lo Schiaccianoci”, “Romeo e Giulietta”, “Cenerentola”, sono state presentate nei migliori teatri di Stati Uniti, Canada, Olanda, Germania, Cina, Corea del Sud, Taiwan, Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda. Ovunque il successo di pubblico e di critica è stato strepitoso.
Allestito per la prima volta nel 1877 presso il Teatro Bolshoy di Mosca con la coreografia di Reisinger, il “Lago dei Cigni”, considerato oggi il massimo capolavoro della coreografia classica, che ha appassionato e continua ad appassionare generazioni di spettatori, nasce sotto cattivi auspici, all’insegna di asperrime critiche all’indirizzo del compositore e del coreografo. Successivamente riallestito da Hansen, non migliora le proprie posizioni nel gradimento del pubblico e della critica del tempo. Occorrerà attendere ben 18 anni affinché, nel 1895, con la nuova coreografia di Lev Ivanov e Marius Petipa, realizzata al Teatro Marinski di San Pietroburgo e ritenuta fondante della “tradizione”, lo spettacolo ottenesse il successo che lo ha, da allora in poi, sempre accompagnato.
Delle versioni di Reisinger e Hansen non è rimasto nulla, mentre Ivanov e Petipa hanno lasciato ai posteri immortali pagine coreografiche, quali il secondo atto, o atto bianco, con il suo struggente lirismo, le danze di carattere del terzo atto, che si succedono in un coinvolgente crescendo di emozioni, fino a sfociare nel celebre passo a due del Cigno Nero, con la sua ammaliante seduzione.
A partire da quel momento, generazioni di coreografi si cimenteranno con il capolavoro ciaikovskiano, ciascuno fornendone una propria lettura e arricchendone la realizzazione scenica con contributi propri.
La versione presentata da Konstantin Rassadin per il Balletto sul Ghiaccio di San Pietroburgo (in due atti e quattro quadri, che rispecchiano i tradizionali quattro atti) costituisce un originale adattamento della versione tradizionale di scuola e gusto pietroburghesi alla tecnica e alle particolari possibilità sceniche del pattinaggio su ghiaccio. A parte i suggestivi effetti visivi creati dal ghiaccio, con giochi di luci, brillantezza e riflessi non altrimenti ottenibili, si rivela altrettanto interessante l’esecuzione in base ad una tecnica, imposta dalle lame dei pattini e da una superficie che non garantisce aderenza, sostanzialmente differente da quella della danza classica (punta e mezza punta), con un risultato, per certi aspetti, più spettacolare.
Libretto:
Atto Primo
Primo Quadro – Nel parco del castello si festeggia il compleanno del Principe Sigfrido. I saluti e gli auguri degli amici si alternano agli scherzi del buffone di corte, quando, annunciata dalla servitù, la Regina Madre entra per salutare il figlio. Regalatagli una balestra, gli ricorda che ormai la maggiore età gli impone di scegliersi una sposa e che questo dovrà avvenire in occasione del ballo del giorno dopo. Al crepuscolo, gli ospiti se ne vanno e Sigfrido resta solo in preda ad oscuri presentimenti. Avvistato uno stormo di cigni in volo verso il vicino lago, Sigfrido si precipita alla loro ricerca.
Secondo Quadro – Nel folto della foresta, i cigni approdano alla riva del lago e si trasformano in fanciulle. Sigfrido depone la balestra, colpito dal fascino e dalla straordinaria bellezza della regina dei cigni. Odette gli spiega che le ragazze-cigno sono vittime di un incantesimo ad opera del malvagio Rotbarth che solo un atto di supremo e totale amore può rompere. Sigfrido giura eterno amore a Odette, ma l’alba è ormai vicina e i cigni ritornano nelle acque del lago. Odette e Sigfrido si dicono addio.
Atto Secondo
Terzo Quadro – E’ la sera del ballo al castello. Una dopo l’altra, le più belle ragazze vengono presentate a Sigfrido, ma nessuna sembra interessargli: nel suo cuore c’è posto solo per Odette. Squilli di tromba annunciano l’arrivo di Rotbarth e di sua figlia Odile. Sigfrido rimane stupefatto dalla straordinaria somiglianza di quest’ultima con Odette. Odile non gli dà tregua, lo seduce, lo incalza fino a fargli dichiarare il suo amore e a proporle di divenire sua sposa. Il perfido Rotbarth esulta: il giuramento d’amore di Sigfrido è rotto e nessuna forza può più contrastare il suo potere. Sigfrido, guardando il lago, si rende improvvisamente conto di essere caduto vittima di un tremendo inganno e corre via, a cercare la sua Odette.
Quarto Quadro – E’ notte. Sulla riva del lago, Odette racconta alle sue amiche dell’astuzia di Rotbarth e del tradimento di Sigfrido. Il principe, trafelato, la raggiunge e la prega di perdonarlo, ma cigni neri inviati dal malvagio stregone, cercano di separare i due innamorati. Sigfrido, cui l’amore dona una straordinaria forza, ingaggia una furiosa lotta con Rotbarth e lo uccide. E’ la fine del regno del male e i raggi del sole che sorge portano vita, amore e felicità …
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Inviato da: Silvia | 81.72.49.186
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