Cinema invisibile settimana dal 10 al 16 gennaio 2005
Programma delle proiezioni della rassegna Cinema Invisibile dal 10 al 16 gennaio 2005.
Cinema Torresino
via del Torresino, 2
Zona Prato della Valle
Informazioni
Venerdì 14 gennaio 2005, ore 21.00
Cinema Torresino
Ferro 3 " La casa vuota
di Kim Ki-Duk
Sabato 15 gennaio 2005, ore 20.00-22.15
Cinema Torresino
Ferro 3 " La casa vuota
di Kim Ki-Duk
Domenica 16 gennaio 2005, ore 17.00-19.15-21.30
Cinema Torresino
Ferro 3 " La casa vuota
di Kim Ki-Duk
Informazioni
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Cinema Torresino Padova
Via del Torresino, 2 (Prato della Valle)
Ingresso con tessera sociale (2,50 euro).
Biglietti: interi 4,50 euro - ridotti 3,50 euro
Tel: ++39 049 8758270
Sito internet: www.movieconnection.it/tycoon
Cinema Lux Padova
via Cavallotti, 9 (S. Croce)
Biglietti: interi 6,00 euro - ridotti 4,50 euro - abbonati 4,00 euro
Tel: ++39 049 686443
Sito internet: www.movieconnection.it/lux
Cinema Istituto Don Bosco Padova
via San Camillo de Lellis, 4 (Forcellini)
Biglietti: interi 4,50 euro - ridotti 3,00 euro
Tel:++39 049 8021666
Sito internet: www.movieconnection.it/donbosco
Cineforum Antonianum Padova
via Briosco (Prato della Valle)
Tel:++39 049 8364010
Sito internet: www.cineforumantonianum.org
Vedi anche la rassegna completa.
Recensione
L"ultimo film di Kim Ki-duk è un piccolo gioiello. Inserito all'ultimo momento nella competizione veneziana è forse quanto di più inatteso si potesse aspettare. Praticamente un parto fulmineo questo Ferro 3: ci sono voluti solamente cento giorni per realizzarlo e lo stesso Kim Ki-duk se l"è prodotto, scritto e montato. Prolifico come pochi, presente ogni anno in uno o più festival di cinema europei (ha presentato Samaritan Girl nell'ultima edizione del festival di Berlino), costituisce una delle poche certezze provenienti dalla Corea del Sud. Ferro 3 prende il nome da una mazza da golf, quella usata nel film per scagliare palline come fossero proiettili. Cinema ricco di simboli e metafore, e soprattutto, di silenzi. Come Primavera, estate, autunno, inverno... che l"ha reso popolare anche al vasto pubblico. Diverso per ambientazione " volutamente mai precisa(ta) " e per il rapporto tra i due essenziali personaggi. Stilisticamente perfetto, si dipana come fosse una poesia, attraverso un"incomunicabilità fragorosa, una serenità dei gesti e dei movimenti che esplodono in improvvisi scatti di violenza e di lacrime. Proprio da questi momenti si intercetta l"anima di quel Kim Ki-duk che abbiamo conosciuto con i primi lavori e in particolare con il brutale L"isola. Dei due protagonisti di Ferro 3 conosciamo solo il nome: Tae-suk è un ragazzo solitario e alieno, viaggia con la sua moto alla ricerca di case in cui stare per un po", incolla dei volantini sulle serrature e poi ci abita per una notte, fa il bucato, guarda la televisione, riordina, ripara gli oggetti, gioca a minigolf, fa una foto e se ne va alla ricerca di un altro alloggio; Sun-hwa è una donna imprigionata in un matrimonio con un uomo che non ama più e la maltratta. Si incontrano casualmente, mentre il ragazzo è indaffarato nei suoi lavori casalinghi viene spiato e conosciuto da Sun-hwa, già visibilmente distrutta, e vivono assieme un rapporto fantasmatico di complicità , di convivenza e poi, solo alla fine, d"amore. Non sono necessarie le parole - quelle serviranno solo al marito facoltoso e infuriato per urlare l"inutile - basta l"abissale e incontenibile lirismo che sprigionano i volti e i corpi pensierosi e riservati di Tae-suk e Sun-hwa, memorabili nella loro pacatezza orientale. I due personaggi vivono in un modo immerso nella solitudine, dove l"incomprensione non costituisce un"eccezione, ma la norma. Perché Tae-suk si comporta così? Perché gli basta la sua quotidianità replicata giorno dopo giorno? Tae-suk è il simbolo più grande, di qualcosa che non esiste " e non avremo mai la certezza della sua tangibilità - forse è l"anima stessa del regista. Non si scompone di fronte all'ingiustizia di venire incarcerato per l"omicidio di un vecchio trovato morto in un appartamento a cui ha fatto visita. Ha i suoi ricordi, le sue fotografie con la macchina digitale, e si affeziona all'anima debole di Sun-hwa, mettendo a rischio per sempre la sua vita, soffrendo per lei. Nella sua cella troverà una condizione ideale, metafisica, e così, i due potranno vivere assieme per sempre, nella stessa casa, con un marito cieco della loro magia. Un lieto fine sfuggente perché a noi "non è dato sapere se il mondo in cui viviamo è sogno o realtà ".
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