Giuseppe Fava
La pittura come documento racconto e denuncia
Dal 23 aprile al 25 maggio 2022 le Scuderie di Palazzo Moroni ospitano la mostra personale Giuseppe Fava. La pittura come documento racconto e denuncia, a cura della Fondazione Giuseppe Fava.
Con questo progetto si intende analizzare e divulgare la produzione pittorica di Giuseppe Fava (Palazzolo Acreide 1925 – Catania 1984), giornalista ucciso per mano della mafia il 5 gennaio del 1984.
L’allestimento è quello curato da Giovanna Mori, la storica dell’arte padovana che ha più di tutti approfondito l’essenza dell’opera pittorica di Fava, per l’edizione prevista per il 2020 che non ebbe luogo a causa della pandemia covid, e raccoglie e presenta circa 60 opere, tra dipinti ad olio, incisioni e disegni realizzati lungo un arco di tempo che corre dalla fine degli anni Cinquanta ai primi anni Ottanta.
Una potenza cromatica – sottolinea Giovanna Mori - ed una forza espressiva vigorosa animano le tele degli anni Sessanta: figure disposte su un ravvicinato primo piano si stagliano contro case addossate e chiese barocche. È la Sicilia con i suoi abitanti, le sue architetture e le sue piaghe profonde quella che Fava mette in campo. La descrive con il suo occhio di giornalista, indagatore e preciso, ma anche con quel senso di appartenenza che lo conduce a cogliere, di questa terra ferita, una recondita bellezza.
Negli anni Ottanta il desiderio di Fava di fare della pittura uno strumento di denuncia sociale si combina e si arricchisce nell’analisi delle fonti portandolo ad elaborare un’iconografia talvolta allegorica: la distribuzione di volti in uno spazio compresso diventa una sorta di cifra stilistica che l’artista utilizzerà anche nella sua vasta produzione incisoria e grafica. Volti brutti, minacciosi, sgradevoli per parlare di malaffare e corruzione ed in alcune tele del 1980 e 1981 il pittore per descrivere le miserie dell’animo umano si avvale di riferimenti al repertorio iconografico enigmatico, surreale e macabro di Hieronymus Bosch.
Presenti in mostra molte acqueforti, tecnica a cui l’autore si dedicò dal 1975 e che gli permise di elaborare soggetti e trattare tematiche che avrebbero contribuito a raccontare la sua isola.
L’opera grafica si distingue poi per la verve provocatoria e pungente con cui il pittore deride la figura del mafioso, raffigurato in alcuni disegni goffo, ottuso e grossolano, consapevole di quanto lo scherno fosse inviso ed aborrito dai malavitosi. Altri disegni evidenziano invece il desiderio dell’artista di fermare sulla carta un volto, l’emozione di un attimo, un’espressione fugace.
La mostra è un’occasione per cogliere ed apprezzare la poliedricità di Giuseppe Fava, il suo muoversi con efficacia su vari ambiti espressivi strettamente integrati fra loro poiché uniti dal medesimo intento: osservare per raccontare con sguardo lucido e senza timore.
L’esposizione è arricchita da materiale documentario dell’Archivio di Giuseppe Fava, riconosciuto di interesse culturale con decreto n. 71 del 27 giugno 2018 dalla Soprintendenza Archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo (MiC), e di video che permetteranno ai visitatori di avvicinarsi ulteriormente all’artista ed alla sua opera.
Eventi collegati alla mostra:
Giovedì 5 maggio 2022, ore 17:30
Sala Paladin di Palazzo Moroni, Massimiliano Scuriatti presenterà i primi due volumi sul teatro di Giuseppe Fava che raccolgono i testi di nove commedie e drammi del drammaturgo catanese. Si tratta della prima ripubblicazione (Edizioni Bietti, Milano) del teatro di Fava dopo il 1986.
Volume I° - A che serve essere vivi: «Cronaca di un uomo» «La violenza»; «Il proboviro. Opera buffa sugli italiani» «Bello, bellissimo!»
Volume II° - La verità recitata: «Delirio» «Sinfonie d’amore» «Foemina ridens»; «I’ soltato ‘mballaccheri» «Ultima violenza»
Per accedere alla sala sarà necessario attenersi alle vigenti disposizioni anti-COVID
Venerdì 20 maggio 2022, ore 17:00
Casa del Cinema Videoteca Pasinetti di Venezia (Salizada San Stae, 1990)
In collaborazione con Les FEMS du Cinéma di Venezia
Presentazione del libro del magistrato, scrittore e cinefilo Giovanni D’Angelo: Giuseppe Fava e il cinema, edito dalla Fondazione Fava nel 2019 che raccoglie oltre cento recensioni cinematografiche
di Giuseppe Fava.
L’Autore sarà intervistato da Sara D’Ascenzo del Corriere del Veneto.
Informazioni
ingresso libero
orari: dal martedì alla domenica 09:30-12:30 / 16:00-19:00
Chiuso: tutti i lunedì non festivi e 1 maggio
All’ingresso dovrà essere esibito il green pass
Assessorato alla Cultura
Mostre e manifestazioni
paganinl@comune.padova.it
Tel. 049 8295611-5623
Aggiungi un commento