GOD di Woody Allen

A cura del Gruppo teatrale Il Canovaccio

Gruppo teatrale Il Canovaccio
presenta

GOD di Woody Allen
Regia di Antonello Pagotto

In un teatro dell’antica Atene, due artisti dai bizzarri nomi di Epàtite e Diàbete stanno allestendo un dramma incentrato sulla storia di uno schiavo chiamato Fidipide, che deve consegnare un messaggio al re Edipo. Sostenuto da una serie di improbabili personaggi, il protagonista riesce nel suo compito, ma alla fine, invece di un premio, gli tocca una condanna a morte. Per risolvere questa situazione drammatica, Epàtite e Diàbete accettano il suggerimento dell’inventore Trichìnosi, che consiglia loro di usare un deus ex machina, ma il macchinario si inceppa sul finale, provocando la morte del dio fra gli ingranaggi.
L’intero dramma è ricco di trovate metateatrali: non mancano infatti le interazioni con un pubblico di personaggi moderni, tra i quali una ragazza di origine ebraica, Doris Levine, che chiede a Epàtite e Diàbete di entrare nella loro compagnia; essi accettano di scritturarla soltanto dopo aver parlato al telefono con Woody Allen in persona. Il finale, in un crescendo di umorismo grottesco, disattende le pretese ottimistiche di tutti, deludendo non solo le aspettative dei personaggi, ma anche quelle del pubblico in sala, per mezzo di una conclusione che riecheggia la nietzscheana “morte di Dio”. Il dramma si chiude perciò in maniera aperta, con una riflessione problematica sull’assenza di un intervento provvidenziale nelle vicende umane, governate dal caos e dall’illogicità.
Un esercizio di autoironia di Woody Allen che mette in scena la disperazione di uno scrittore alle prese con vicende uscite dalla sue penna ma da cui non riesce a districarsi neanche ricorrendo all’intervento di una improbabile divinità; ritroviamo nella commedia molti dei temi cari al regista newyorkese: ebraismo e religione, sesso e rapporti amorosi, metafore del potere e delle risibili conseguenze di una improvvisa mancanza d’ispirazione.

Gruppo Teatrale il Canovaccio
Costituitasi nel 1990, debutta con la commedia in vernacolo “La Bozeta de l’Ogio” di Selvatico. Il passaggio al teatro in lingua avviene nel 1993 con un vaudeville dal titolo “Le Sorprese del Divorzio” replicato per 47 volte fino al 1996 e vincitore del premio Gerione d’Oro del Comune di Abano Terme. Nel tempo si susseguono poi esperienze di messe in scena da Pirandello, Cechòv, Goldoni, Molière, E. E. Schmitt e T. Williams. Il direttore artistico del Canovaccio è Antonello Pagotto. Tuttora in repertorio sono “Le Donne saccenti” di Molière, “I Blues” di T. Williams, “Variazioni Enigmatiche” di Schmitt, “Il Visitatore” sempre di Schmitt e “Il Sigillo” tratto da un romanzo sulla vita di Giacomo Casanova. Negli anni, dalle fila del Canovaccio, sono usciti attori che hanno fatto il passaggio dall’amatorialità al professionismo e che tuttora collaborano con la compagnia.

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