La Cappella Scrovegni. Giotto e il cantico della natura

Presentazione libro di Maria Beatrice Autizi

Sono presenti:

Andrea Colasio, assessore alla cultura del Comune di Padova
Fabrizio Brancoli, direttore del Mattino di Padova
Angelo Pastrello, titolare di Editoriale Programma

e l’autrice Maria Beatrice Autizi

Tra il 1303 e il 1305 Giotto di Bondone dipinge a Padova la piccola chiesa annessa al palazzo del ricco banchiere Enrico Scrovegni: per l’artista è l’occasione di realizzare una rivoluzione pittorica che ne avrebbe fatto il precursore del Rinascimento fiorentino e più in generale della pittura moderna. Nella Cappella Scrovegni Giotto elabora un nuovo linguaggio che traduce in forma pittorica la magistrale lezione di bellezza, il senso della natura e la fratellanza tra gli uomini acquisiti nel periodo in cui aveva dipinto nella Basilica di San Francesco ad Assisi: come il santo della povertà aveva scritto in volgare il Cantico delle Creature perché fosse compreso dal maggior numero possibile di persone, colte e popolane, così Giotto si spinse verso una pittura incredibilmente vicina al mondo reale.

Ripercorrendo la vita del più grande artista del Medioevo, il libro dà una lettura completa dell’intero ciclo di affreschi della Cappella Scrovegni, accompagnandoci in un percorso all’interno del mondo magico di Giotto dove si fondono insieme il divino, l’uomo e la natura. Si scopre dunque la presenza di un nudo segreto, ci si accosta a nuova rappresentazione dello spazio, dei volumi, dei sentimenti e degli atteggiamenti, ci si lascia sorprendere dalla veritiera rappresentazione delle erbe e dei fiori, si ammira la dettagliata descrizione anatomica dei corpi umani e si definisce la volontà dell’artista di unificare, attraverso la pittura, le altre due arti maggiori, cioè la scultura e l’architettura. Un insieme di scelte che mai nessun artista, prima di Giotto, aveva osato fare.

Informazioni
Ingresso libero

Settore Cultura e Turismo
telefono 049 8204506 - 8204501
email cultura@comune.padova.it

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