L'anello di Gollum

Lo spettacolo, ispirato ai racconti di J.R.R. Tolkien, racconta la storia di Gollum, uno dei personaggi più enigmatici e perversi dell'€™universo tolkieniano.

Da "€œLo Hobbit "€œ e dal "€œ Il Signore degli anelli "€ sappiamo che l"€™Anello forgiato col fuoco dell'€™abisso cadde in mano di Gollum, in tempi remoti un hobbit di nome Smèagol attratto verso le radici, le cose materiali, gli inizi, verso le profondità  dove covano i semi delle piante. Era dunque dannato alla conoscenza tutta materiale. Piano piano Smèagol, dopo aver ucciso l"€™amico Dèagol per il possesso di uno strano Anello... , si trasforma in Gollum, un essere viscido e schifoso metà  hobbit e metà  bestia, incapace di vivere alla luce e ossessionato dal Potere del suo anello, del suo "€œtesoro"€œ.
Ma Gollum è troppo meschino, il destino dell'€™Anello non può confluire nel suo destino; l"€™Anello infatti tende al Male totale.
In scena una sedia-trono molto particolare, un fondale nero e uno strano personaggio che inizia il racconto. La storia di Gollum viene raccontata al pubblico attraverso gli occhi e il cuore di un "€œsempliciotto"€ di paese, un "€œragazzotto"€ abruzzese delicato e stralunato; questo strano narratore da un lato immagina e si figura le vicende della Terra di Mezzo ambientate in una specie di grande Abruzzo contadino-medievale, dall'€™altro "€œdipinge"€ gli hobbit come se stesse raccontando dei suoi vicini di casa e delle loro umane disavventure. In questo modo durante tutta la narrazione si crea un gioco di continui rimandi tra la Terra di Mezzo e il nostro mondo, un gioco che tende continuamente a sottolineare come le vicende degli hobbit, dell'€™Anello, dell'€™amicizia, della Perfidia etc. sono vicende che ci riguardano da vicino.