L'anello magico

Quinto appuntamento della Rassegna "Metti una sera...a Teatro".

La Compagnia teatrale L'AQUILONE
presenta:


L"€™ANELLO MAGICO di C. Goldoni

Con questa commedia la compagnia "€œL"€™AQUILONE"€ vuole rispolverare un testo impossibile, un "€œnon testo"€ quello che in gergo teatrale si chiama canovaccio, ovvero la scrittura riassuntiva di una commedia, una memoria da cui gli attori traevano lo spunto per creare, (attraverso quella capacità  dialettica che gli derivava da una tradizione tramandata di padre in figlio) un intreccio, una trama che facesse da guida alla loro interpretazione.
Il canovaccio de "€œLa Bague Magique"€ (l"€™anello magico), scritto da Goldoni per la Comèdie Italienne tra il 1762 e il1764 è particolarmente rappresentativo del rapporto tra spettacolo vero e proprio, mestiere e scrittura.
Questa favola settecentesca, ma senza tempo, rappresentata per la prima volta a Parigi nel 1770 è oggi una curiosa riscoperta anche per la forma in cui è stata scritta, parte in italiano, parte in francese e parte in dialetto; con parecchie scene a soggetto, cioè lasciate all'€™estro degli attori.
La commedia riassume in se tutti i caratteri di uno spettacolo europeo, come doveva essere quella Comèdie Italienne per cui Goldoni la scrisse. E"€™ questo "€œforse"€ un esempio unico di mediazione fra la cosiddetta riforma goldoniana e la cultura storica degli attori della Commedia dell'€™Arte. In questa mediazione Goldoni non manca di esercitare la sua ironia.
La perdita di memoria di Arlecchino rispecchia la generale crisi del teatro delle maschere, al quale il "€œmago"€ Goldoni offre la possibilità  di continuare a vivere con la scrittura, a prezzo della paradossale rinuncia alla propria identità .
Carlo Goldoni, tra il 1762-1764 sollecitato dagli attori della Comedìe Italienne di Parigi, dopo aver già  operato la sua famosa riforma del teatro, tornò a scrivere alcuni canovacci tra cui la "€œBague Magique"€ (l"€™anello magico).
Questo spettacolo è particolarmente rappresentativo della differenza tra spettacolo vero e proprio e spettacolo a canovaccio e l"€™autore, all'€™interno del testo, non mancherà  di stupirsi del successo che ancora il teatro all'€™improvviso riscuoteva (..sembra che essi abbiano fatto un patto con il demonio per tenere viva questa commedia, cose da non credere! cose da non credere!).

Trama
Lo spettacolo parla di memoria persa: Arlecchino per dimenticare la sua gelosia, nata da una lettera scritta da Lelio, figlio del dottor Balanzone e trovata casualmente nella tasca di sua moglie Colombina, accetta da una strana maga un anello che fa perdere la memoria; ma così non riconosce più le altre maschere né la sua città  Bergamo.
Il casuale incontro con la compagnia dimenticata, riaccenderà  in lui la vecchia passione e solo l"€™amore per Colombina, portandolo indirettamente a sfilarsi l"€™anello, lo recupererà  a se stesso, ai suoi compagni di sempre e a noi spettatori.


Per tutte le informazioni si rinvia a: Metti una sera...a Teatro