Le Nuvole di Aristofane
Nono appuntamento della Stagione di Prosa 2009-2010 del Teatro Verdi.
Teatro Stabile dell'Umbria
presenta
LE NUVOLE di Aristofane
traduzione di: Letizia Russo
regia: Antonio Latella
Con: Marco Cacciola, Annibale Pavone, Maurizio Rippa, Massimiliano Speziani,
Nel 423 a. C., quando Le Nuvole va in scena per la prima volta, Aristofane (presumibilmente 450 " 388 a.C.) è un giovane commediografo già affermato che coglie con la nuova opera, forse, il suo successo più importante. Ancora oggi Le Nuvole è la commedia antica più rappresentata, assieme a Gli Uccelli, a Lisistrata e a Le Rane, appartenenti alla maturità del commediografo. Aristofane calò la realtà contemporanea nel genere comico e, più di una volta, personaggi pubblici dell'epoca hanno agito nel suo teatro, fatti oggetto dal commediografo di una satira aggressiva e pragmatica. Socrate, suo contemporaneo, anche se più vecchio di quasi vent"anni, è il personaggio centrale de Le Nuvole, rappresentato come un buffo vecchio, che però parla da sofista ed è maestro di disonestà intellettuale.
Questa commedia antica non mette in scena un personaggio ma l"ICONA di un PERSONAGGIO, che ha nome SOCRATE e il luogo che lo ospita, IL PENSATOIO, è il vero personaggio con il quale Strepsiade si deve confrontare: un luogo non luogo, uno spazio che ha porte da varcare ma non ha pareti, una stanza dove il Maestro può sospendersi nell'aria, lontano dalla banalità della forza di gravità ; solo così può pensare, riflettere, creare, preparare discorsi giusti e ingiusti, un luogo dove l"inafferrabile diventa forma ma resta incomprensibile per il suo continuo mutare essenza(Antonio Latella)
Per ulteriori informazioni si rinvia a: Teatro Verdi. Stagione di Prosa 2009-2010