L'impresario delle Smirne di C. Goldoni


Teatro Stabile del Veneto
Teatro Stabile di Catania
Fondazione Antonveneta
Con il sostegno de La Biennale di Venezia in occasione del 40. festival Internazionale del Teatro-Mediterraneo
In collaborazione con Fondazione Teatro La Fenice

presentano
L'IMPRESARIO DELLE SMIRNE di Carlo Goldoni

regia e adattamento: Luca De Fusco
con musiche di: Nino Rota
scene: Antonio Fiorentino
costumi: Maurizio Millenotti
direzione musicale: Antonio Di Pofi
coreografie: Alessandra Panzavolta
luci: Emidio Benezzi
direzione allestimenti: Franco Buzzanca

Con: Eros Pagni

L"€™impresario delle Smirne, commedia in cinque atti, fu rappresentata con grande successo per la prima volta il 26 dicembre 1759 al Teatro San Luca.
Un testo anomalo, questo di Goldoni, un testo che non sviluppa una trama ben delineata (se lo si confronta con altre opere del veneziano), e neppure porta al suo interno figure "€˜scolpite"€™ da monologhi poetici o amorosi; piuttosto un affresco, una cantata corale affidata all'€™insieme della compagnia che lo rappresenta: ogni personaggio, dal Turco al servitore, si rivela incisivo, necessario.

Lo spettacolo racconta di una scalcinata e scombinata compagnia degli anni "€™50 che vuole portare a Smirne un avanspettacolo ambientato nel "€˜700, in parallelo con la vicenda immaginata da Goldoni che mette scena le vicende di una compagnia lirica di terza categoria.
Il testo, scritto originariamente in versi martelliani e ridotto successivamente in prosa, vuol essere un"€™allegra, ma non superficiale, satira dell'€™ambiente del teatro lirico.
Giunge a Venezia un ricco mercante di Smirne, Alì, che desidera trasformarsi in impresario teatrale e vuole formare una compagnia lirica. Mette così insieme un numeroso gruppo di attori, uomini e donne, tutti pettegoli, invadenti, boriosi, intriganti e affamati che si affannano intorno a lui, lo fanno smarrire nei loro imbrogli. Distratti dalle loro piccole beghe e rivalità , occupati a farsi la guerra per far carriera, invidiosi di una posizione nella gerarchia di palcoscenico, di un costume più o meno sfarzoso, di un privilegio in più e soprattutto di avere una paga più alta dell'€™altro, non si accorgono di essere delle marionette i cui fili vengono manovrati da chi il potere, cioè il denaro, veramente ce l"€™ha. Quando Alì, portato all'€™esasperazione, li pianta tutti in asso lasciando loro una forte somma di danaro con la quale possono fondare per loro conto una compagnia, trovano finalmente il coraggio di unirsi in uno sforzo comune, di cancellare le rivalità  e il disaccordo in nome del Teatro.
"€œMi hanno colpito le analogie tra i personaggi dell'€™Impresario e quelli che popolano il mondo dei primi film di Fellini "€“ sottolinea De Fusco "€“ ed è sorprendente la precisione con cui Goldoni disegna i suoi bozzetti sociali, molto simile a quella dei caratteri del cinema felliniano. Penso, ad esempio, a La strada o a Le notti di Cabiria."€
Per la prima volta De Fusco mette in scena uno spettacolo "€œmetateatrale"€, sostenuto dalla leggerezza di due geni come Rota e Fellini, che come pochi hanno saputo creare nella dimensione di una "€œallegra malinconia"€. L"€™impresario delle Smirne sarà  interamente ambientato in un teatro, sostituendo le camere d"€™albergo immaginate da Goldoni con i camerini della compagnia, in una messa in scena tutta in rosso "€“ dai costumi di Maurizio Millenotti alle scenografie di Antonio Fiorentino. Le musiche di gusto "€œneosettecentesco"€ scritte da Nino Rota per L"€™impresario di Visconti verranno proposte nel terzo atto, mentre nel resto dello spettacolo il pubblico avrà  il piacere di ascoltare le celebri melodie che il maestro scrisse per le colonne sonore dei film di Federico Fellini.

Per tutte le informazioni sulla stagione teatrale si rinvia a: Teatro Verdi. Stagione di Prosa 2008-2009.