L'Inganno (Sleuth) di A. Shaffer

Undicesimo appuntamento della Stagione di Prosa 2009-2010 del Teatro Verdi.

Compagnia Mauri Sturno
presenta

L'INGANNO (Sleuth) di A. Shaffer
traduzione e adattamento: Glauco Mauri
regia: Glauco Mauri
Con Glauco Mauri, Roberto Sturno,

Il titolo "Sleuth" è molto misterioso. Il film di Mankiewicz si intitola "Gli insospettabili" ma "sleuth" vuole dire investigatore, segugio. Ora c'è da chiedersi quale interpretazione dare a questa parola. Cosa ha voluto dire esattamente l'autore con questo testo?
Shaffer non ne ha mai dato una vera spiegazione e l'idea che ci appare più affascinante è che "sleuth"sia lo spettatore stesso. Lui è il segugio che investigando deve scoprire, nascosti nei tanti inganni, i sentimenti che si agitano nell'animo dei due protagonisti. "L'inganno" appunto, con tutti i suoi grotteschi e a volte crudeli "giochi" è il caso da risolvere.
Shaffer propone qui, anche con grande ironia, tutta la sua abilità  di sceneggiatore di gialli ma sotto l'apparente superficialità  di un abile racconto si avverte un'amara considerazione sulla stupida follia che così spesso devasta il rapporto tra gli uomini.
Andrew Wyke e Milo Tindle sono diversi. Milo ha fatto della sua difficile esistenza una lotta col desiderio di rivincita sulla sua condizione di semi emarginato; Andrew della sua ne ha fatto invece un continuo gioco di fantasia per sfuggire alla stupida noia della vita. Ma alla fine i due uomini finiranno per scambiarsi i ruoli: ognuno sarà  vittima e carnefice.
Due uomini che giocano ad ingannarsi, a ferirsi nei loro più intimi sentimenti. E come spesso accade nella vita, la farsa che umilia le debolezze si tramuta in un dramma dove l'uomo diventa vittima di se stesso. Non a caso il gioco termina con lo sghignazzo di un pupazzo meccanico che inerte ha assistito alla scena e che ci dice, lui senza anima, quanto pazzi siano gli uomini che così spesso giocano a ingannarsi e a farsi del male.
E' un thriller-psicologico dove si ride e ci si diverte ma ci si ricorda anche che l'uomo rimane sempre il protagonista, nel bene e nel male, del suo destino.

Per ulteriori informazioni si rinvia a: Teatro Verdi. Stagione di Prosa 2009-2010