Massimo Salvagnini Quartet

Primo appuntamento di novembre per l'edizione 2007 della rassegna "Un anno di jazz a Padova", voluta da Centro Porsche Padova e Caffè Pedrocchi in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo del Comune di Padova e organizzata dall'Associazione Miles e dalla Scuola di Musica Gershwin con il supporto di Radio Company.
Per la serie "Profeti in patria", si esibirà  il: Massimo Salvagnini Quartet.


Massimo Salvagnini sax tenore
Stefano Bassato chitarra
Giorgio Panagin contrabbasso
Roberto Facchinetti batteria

IL DISCO
(introduzione di Massimo Salvagnini)

"€œX"€ dà  l"€™idea di un incrocio, il posto dove movimenti diversi si trovano in contatto, oppure di "€œEXTRA"€, di speciale. Agli appassionati di calcio darà  semplicemente l"€™impressione di un pareggio. Ho pensato che la musica in cui c"€™è improvvisazione attorno ad un tema assomiglia ad una passeggiata in mezzo alla gente. Si incontrano sempre persone diverse, ciascuna delle quali vive un"€™emozione irripetibile. E"€™ un tema molto frequentato, quello del muoversi tra gli altri, ma ricco di infinite variazioni. E"€™ un tema del quale non ci si stanca mai del tutto o, comunque, non se ne può fare a meno troppo a lungo. Ho pensato a tutte queste cose, tanto che alla fine ho dovuto smettere perché mi girava la testa. Pensare non è il mio forte, questo è sicuro, però è saltato fuori il titolo di uno dei brani originali, "€œCorso del Popolo"€.
Il brano "€œMotimparo"€ è rivolto a Massimo Urbani, che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui ora ho la sfortuna di sentire molto la mancanza. Massimo Urbani mi ha insegnato molte cose in pochissimo tempo. Una volta mi disse: "€œMo"€™ t"€™imparo "€˜na frase!"€ e me la fece sentire al sassofono. Mi restò impresso tutto l"€™insieme, anche perché quello era un modo di dire che non si usa a Padova. Provo un"€™immensa gratitudine verso Massimo Urbani, per tutto ciò che mi ha trasmesso e per l"€™esempio che mi ha dato e che non sono stato in grado di seguire.
La registrazione di questo cd è stata un susseguirsi di sorprese, di emozioni ed ancora sorprese. Nessuno di noi avrebbe potuto dire con certezza che musica ne sarebbe uscita e questo è l"€™aspetto per me più stimolante. Avere accanto a me musicisti come Sandro Gibellini, Giorgio Panagin e Roberto Facchinetti era di per sé una garanzia del fatto che ci sarebbero state intensità , esperienza, capacità  e volontà  di esprimersi in profondità  per mezzo della musica. Suonare con persone così è facile e divertente.

L'ARTISTA
Nato a Padova nel 1957. Primo approccio con il clarinetto e con lo studio della musica nel 1972. Svolta importante nel 1980, con il passaggio al sassofono tenore e l"€™incontro determinante con Massimo Urbani e con Pietro Tonolo. Nel 1989, l"€™incontro con Steve Grossman, del quale diviene allievo per un paio d"€™anni. Nel 1991, partecipazione ad un seminario tenuto da Lee Konitz, dal quale viene l"€™opportunità  di registrare il primo CD, "€œVery Fool"€ (1992), con il pianista Paolo Birro, il bassista Lorenzo Conte ed il batterista Alfred Kramer. Con il pianista Paolo Birro, forma il duo che genera i successivi due CD a nome di Massimo Salvagnini: "€œLidjienko Smile"€ (1995), prevalentemente composto da brani originali, e "€œVivo Sonhando"€ (1998), dedicato ai brani di Antonio Carlos Jobim. Il CD successivo è "€œMancini Dry"€ (2002), con Paolo Birro, Ares Tavolazzi ed Alfred Kramer, ed è dedicato interamente a composizioni di Henry Mancini. Nei primi mesi del 2004 è uscito il CD "€œGoldfingers"€, con Stefano Bassato alla chitarra, Franco Lion al basso, Paolo Balladore alla batteria, Paolo Vidaich alle percussioni e con la partecipazione della cantante Patrizia Laquidara nel brano "€œGoldfinger"€. Il CD è costituito da brani famosi come colonne sonore di film. All'inizio del 2005 è uscito il CD "€œFelix"€, interamente composto da brani originali eseguiti in quartetto con Stefano Bassato alla chitarra, Franco Lion al contrabbasso e Roberto Facchinetti alla batteria e percussioni. Con questo CD prosegue il cammino verso una musica che pur, lasciando grande spazio all'improvvisazione, resta il più possibile semplice, calda ed emotivamente diretta. Nel 2006 il quartetto cambia ancora, con l'ingresso di Sandro Gibellini alla chitarra e Giorgio Panagin al conrabbasso. Esce il CD "€œU"€, in cui tutti i brani contengono nel titolo la parola "€œYOU"€, come ad esempio "€œYou are too beautiful"€. Anche in questo caso, vengono mescolate le atmosfere del jazz e della bossa nova. Nel 2007, con il quartetto appena descritto, esce il CD "€œX"€, che contiene brani estremamente diversi tra loro, almeno come origine: da canzoni di Jobim ad un brano di Lee Konitz, uno di Sonny Rollins e così via, assieme a tre brani originali. Il progetto del Massimo Salvagnini Quartet è quello di creare musica intensa, coinvolgente ed allo stesso tempo diretta, melodica e rivolta proprio a chiunque, oltre il recinto che racchiude la parola "€œJazz"€.


INFORMAZIONI

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