Mater casa

Mater casa

Quando arte e design si fondono: le opere di Silvio De Campo e Renata Galiazzo in un'originale allestimento, realizzato in cooperazione con il designer d'interni Tiziano Vanuzzo.

30 giugno - 29 agosto 2004
Sala Samonà  - Banca d'Italia, via Roma
Ingresso libero

Orario: 9:30 - 12:30 / 16:30 -19:30
Per informazioni: Settore Attività  Culturali - Servizio Mostre, tel. +39 049 8204646

Inaugurazione
mercoledì 30 giugno ore 18:00

La mostra
Sculture, foto, video, quadri, quaderni di appunti: opere da cercare all'interno di un curioso allestimento, una casa...molto particolare.

"Siamo abituati a considerare l'opera d'arte com il frutto di un atto individuale, esclusivo, suggellato dalla firma dell'autore. Certo il rapporto con i colleghi, con i critici, con il pubblico in genere, è fondamentale, ma di solito si interrompe quando inizia la creazione vera e propria, quando l'artista "si chiude" nello studio. Ebbene Renata Galiazzo e Silvio De Campo hanno sempre agito dimostrando di non considerare la paternità  sull'opera una forma di proprietà  sigillata e indiscutibile.

Fin dall'inizio, ossia da quel lontano 1975, quando hanno iniziato a lavorare assieme e poi, gradualmente, a firmarsi assieme, essi hanno inteso la creazione come un fatto condiviso, e non più privato. Ma a renderla un evento di natura autenticamente pubblica, in cui il diritoo d'autore risulta drasticamente ridotto, è stata l'assidua volontà  di collaborare con altri artisti e, altrettanto spesso. con operatori di altri settori (poeti, musicisti, registi, attori...) - fatto che mi pare costituisca il principale filo conduttore della loro carriera. È come se l'opera potesse scaturire solo nell'entusiasmo della relazione, della scoperta reciproca, dove la direzione non può essere prefissata, perchè nasce nella magia dell'incontro, ssempre imprevedibile, con l'altro.

Discostandosi da tutto ciò, in questa occasione Galiazzo e De Campo hanno deciso di concentrarsi su se stessi, focalizzando quell'aspetto privato del loro lavoro, che pure persiste e che altrimenti si sarebbe potuto sfuggire. Certo lo fanno a modo loro, cercando, innanzitutto, la cooperazione con un designer di interni, Tiziano Vanuzzo, che fornisce l'arredamento di una casa.

Una casa-tipo, di cui i nostri si appropriano, riempiendola della loro produzione, non solo attuale ma anche storica. Ne risulta una bizzarra retrospettiva,in cui siamo chiamati a scovare le opere nell'intimità  domestica di un cassetto o un armadio. In questo modo succede che, ancora una volta, il fattore pubblico invada i territori del privato, e a maggior ragione se consideriamo che la casa, allestita in una vetrina del centro, si offre generosamente allo sguardo incuriosito di qualunque passante. Eppure, e qui risiede il senso profondo dell'operazione, questa "casa aperta" ha un pudore: essa ci accolgie con cortesia e disponibilità , ma allo stesso tempo conserva gelosamente uno scrigno invalicabile, una sorta di misteriosa scatola nera. È il cuore della vita privata di una coppia di persone. Cui noi, il pubblico estraneo, non siamo ammessi."
(Guido Bartorelli).

Incontri in galleria
15 luglio ore 21:30
HABITANDI di Cecilia Ripa Performance di modelli ironici e beffardi

18 luglio ore 21:30
AZIONI POETICHE del gruppo 90 e del Pronto intervento poetico