Maurizia Manfredi - Umberto Menin Lo spazio della memoria
In mostra l'ultima produzione dei due artisti. una quarantina di opere tra dipinti, sculture e disegni caratterizzate da una ricchezza di effetti materici e coloristici.
La mostra propone un vero e proprio percorso nello "spazio della memoria", sia personale dei due artisti sia collettiva.
Maurizia e Umberto vantano anni di ricerche e sperimentazioni su tecniche, compiute in vere e proprie "botteghe d"arte", e una lunga militanza nel campo della grafica e in quello della pittura.
Il loro percorso artistico inizia intorno agli anni Ottanta quando partecipano ai primi concorsi ottenendo premi e pubblici riconoscimenti. Espongono in numerose mostre personali e collettive.
Il 1987 segna l"avvio di una nuova fase dedicata ai simposi artistici nazionali e internazionali.
Grazie a queste esperienze si realizzano, nel tempo, progetti espositivi, soprattutto a Parigi.
Diverse le esposizioni padovane: nel 1989 e 1993 presso la galleria d"arte "Il Sigillo"; qualche anno più tardi, nella galleria civica di p.zza Cavour; mentre nel 1999 concludono, presso la "Cattedrale" dell'ex Macello, il percorso espositivo che insieme ad altri artisti li ha visti impegnati in un progetto europeo.
Più volte la ricerca dei due autori si è intrecciata anche con il teatro, soprattutto quello di Scolari.
Maurizia Manfredi e Umberto Menin sono pittori che hanno incluso l"arte nella propria vita e viceversa. Facendo tesoro delle inevitabili contaminazioni che il legame affettivo e professionale ha prodotto, ciascuno si muove nell'ambito di una personale ricerca espressiva che per entrambi non può comunque prescindere dalla realtà che li circonda.
Mauriza ManfrediI
All"inizio gli interessi artistici di Maurizia erano rivolti soprattutto alla scoperta della propria città , all'indagine dei suoi monumenti medioevali e rinascimentali, alla loro storia e alle relazioni che potevano avere con la sua esistenza.
Già allora prediligeva le basi materiche che nel corso del tempo diventano gli elementi portanti della sua pittura.
Tra gli anni "80 e "90 si dedica alla serie "Muri e graffiti". I muri, con le loro scritte e le loro stratificazioni, da sempre affascinano Maurizia per la potenzialità comunicativa in essi contenuta, che va al di là di ciò che appare e diventa testimonianza. Frammenti di figure sembrano uscire dallo spessore di vecchi intonaci dove il vissuto è marcato da segni graffiti, da mozziconi di frasi che celano significati ora palesi ora oscuri. Il muro come palinsesto della storia, come stratificazione di passaggi-messaggi di esistenze.
Talvolta l"elemento figurativo scompare per lasciar spazio alle superfici materiche e alle possibili diverse composizioni: è da qui che nasce la serie dei "Cieli", di cui abbiamo alcuni suggestivi esempi in mostra.
Dal 2000 Maurizia è tornata alla figurazione rendendo più manifesto ed esplicito il dialogo personale con la storia dell'arte.
Nella serie titolata "Antologiche", in parte esposte in mostra, Maurizia riprende e rielabora particolari iconografici da quadri di artisti famosi, oppure recupera vecchi dipinti o semplicemente esegue opere di piccolo formato, dei più svariati generi, utilizzando le tecniche tradizionali della pittura. Ne ricava "frammenti" segnati dal tempo, che colloca in un pannello più ampio, servendosi di alcuni elementi base quali tele, carte, colle, maltine, pigmenti e bitume.
La paziente "pesca archeologica" diviene il pretesto per affrontare alchimie compositive nello spazio grande e nel contempo piccolo del quadro. Ed ecco che la memoria riconduce al muro che attraverso le sue stratificazioni ci svela i segni del passato.
Umberto Menin
Umberto ha maturato da autodidatta una lunga pratica del mestiere di pittore che continua a svolgere con la stessa, grande passione, ponendo al centro dei suoi interessi il problema della forma. Egli, infatti, concepisce l"arte come un fare, un dar forma ad immagini concettuali, a pensieri ed emozioni.
La sua pittura parla dell'uomo e del suo contenitore: la città . La sfida che continuamente si pone è quella di conciliare la forma organica con la geometrica, la passione con la razionalità .
Se la città è il frutto della razionalità e soggetto ideale per la composizione geometrica, l"essere umano, al contrario, è il groviglio delle linee e delle passioni.
Dal 1987 Umberto è entrato in simbiosi con Calvino e l"opera le "Città invisibili", poiché ancora oggi, a distanza di tanti anni, esemplificano il suo modo di fare pittura: la città è un simbolo complesso che offre le maggiori possibilità di esprimere la tensione tra razionalità geometrica e groviglio delle esistenze umane.
Alcune analogie le ritroviamo anche nella musica jazz in cui il motivo di partenza, smembrato e ricostruito, diventa qualcos"altro.
Ogni qualvolta il percorso artistico di Umberto sfiora l"astratto, egli si ferma e, spinto dall'inesauribile curiosità , ricomincia la ricerca.
Nelle opere dell'autore il punto di partenza è un soggetto riconoscibile, spesso ampio e complesso, sul quale compie successivi interventi di semplificazione formale fino alla definizione dell'elemento portante.
Umberto non libera la materia-colore dalla forma ora più tesa, come nei primi dipinti, ora più morbida come nella maggior parte delle opere esposte, realizzate negli ultimi due anni. Sebbene il quadro sia sempre sorretto da una solida struttura compositiva, i suoi frammenti sono diventati delle finestre su scorci avvolti in atmosfere evanescenti e silenziose.
Nell"ambito della manifestazione è previsto un incontro con i pittori che si terrà venerdì 16 febbraio alle ore 17.30
Biografie
Maurizia Manfredi
Vive e lavora a Padova. Per dodici anni ha collaborato al Laboratorio d"arte Grafica in via Zabarella a Padova. Dal 1988 al 2000 ha tenuto corsi di pittura-disegno presso lo Studio "Artemisia".
Umberto Manin .
Vive e lavora a Padova: Dal 1980 al 1992 è stato titolare del Laboratorio di Grafica d"Arte in via Zabarella. Da 17 anni tiene corsi di pittura e disegno.
Alcune opere dei due artisti fanno parte della collezione del Museo d"Arte Moderna di Minsk (Bielorussia) e della Pinacoteca del Comune di Padova. Hanno partecipato a un centinaio di collettive e concorsi, ricevendo premi e riconoscimenti.
Info:+39 049 8204529
Orario: dalle ore 10.00 alle 20.00, il lunedì dalle ore 13.00 alle 20.00, domenica chiuso.
Ingresso gratuito.