Moni Ovadia e la Stage Orchestra in "Oltre i confini. Ebrei e zingari"
"Oltre i confini. Ebrei e zingari" è un recital di canti, musiche, storie rom, sinti ed ebraiche che mettono in risonanza la comune vocazione delle genti in esilio, una vocazione che proviene da tempi remoti e che in tempi piu" vicino a noi· si fa solitaria, si carica di un"assenza· che sollecita un ritorno, un"adesione, una passione, una responsabilita" urgenti, improcrastinabili.
E' importantissimo capire che una memoria piegata alla propaganda è una devastazione: se la Shoah perde il suo valore universale, se non si capisce che nell'ebreo, nel Rom, nell'omosessuale, nel menomato, i nazisti uccidevano l'uomo, l'uomo fragile, l'uomo libero, l'uomo che è capace di pensare " e i nazisti non amavano che si pensasse, ma che si ubbidisse, è questo che volevano sterminare " allora tutto perde di senso.(da "Oltre i confini. Ebrei e zingari")
MONI OVADIA E LA STAGE ORCHESTRA
nel nuovo concerto-spettacolo "SENZA CONFINI: Ebrei e Zingari"
con Moni Ovadia (voce)
accompagnato dai musicisti: Albert Florian Mihai (fisarmonica), Massimo Marcer (tromba), Marian Serban (cymbalon), Paolo Rocca (clarinetto), Marin Tanasache (contrabbasso)
Promovies e Moni Ovadia ancora insieme, questa volta nel nuovo concerto-spettacolo di grande coinvolgimento, protagonisti da una parte l"amore per la battuta, tracce poetiche, storielle e barzellette ebraiche e dall'altra i ritmi incalzanti delle sonorità e delle melodie zingare e klezmer, la bella musica che "attraversa" le genti e la cultura dall'Europa all'Est, in sintesi un"opera teatrale originale e senza confini fatta di memorie e di grandi emozioni.
Lo spettacolo fonde abilmente musica klezmer, che Ovadia canta con voce profonda e appassionata, a riflessioni condotte alla luce della cultura e del witz, il tradizionale umorismo ebraico.
Da anni ormai conosciutissimo, Moni Ovadia è l'artista che ha portato la tradizione della yiddishkeit (cultura ebraica est-europea) all'attenzione del pubblico italiano, con il suo patrimonio di canti, racconti e storielle, con spettacoli, tra gli altri, come "Oylem Goylem" e "Ballata di fine millennio". Partito come folk singer, approdato al linguaggio del teatro moderno (con l'esempio di Tadeusz Kantor come massima ispirazione), Ovadia è anche conosciuto per il suo impegno sociale per la pace e contro ogni discriminazione.
"Senza confini: ebrei e zingari" è il nostro piccolo ma appassionato contributo alla battaglia contro ogni razzismo. E" un recital di canti, musiche, storie rom, sinti ed ebraiche che mettono in risonanza la comune vocazione delle genti in esilio, una vocazione che proviene da tempi remoti e che in tempi più vicino a noi si fa solitaria, si carica di un"assenza che sollecita un ritorno, un"adesione, una passione, una responsabilità urgenti, improcrastinabili. Senza confini è la nostra assunzione di responsabilità , la sua forma si iscrive nella musica e nel teatro civile, arti rappresentative e comunicative che possono e devono scardinare conformismi, meschine ragionevolezze e convenienze nate dalla logica del privilegio per proclamare la non negoziabilità della libertà e della dignità di ogni singolo essere umano e di ogni gente". (Moni Ovadia)
L'evento è inserito nella seconda edizione del contenitore culturale estivo "Estate Carrarese"".
Informazioni e biglietti
Biglietti: platea posti numerati "€ 27 e platea posti non numerati "€ 23 (+ dir.prev.).
www.promovies.it
049-8718617