Omaggio a Sandro Luporini. Jacopo de Sanctis e "Il Grigio"


"€œIl Grigio"€ è uno dei più celebri ed amati monologhi di Giorgio Gaber e Sandro Luporini e sarà  portato in scena da Jacopo De Santis, giovane e promettente attore che si è dedicato allo studio ed alla interpretazione degli spettacoli più interessanti di Giorgio Gaber.

Jacopo De Santis
in
GIORGIO GABER. IL GRIGIO

Spettacolo teatrale in due atti di Giorgio Gaber e Sandro Luporini

"€œIl Grigio"€ è un racconto sul bilancio esistenziale e sentimentale di un uomo. E"€™ una ricerca nel mondo dei sentimenti che Gaber e Luporini, dopo tanti successi in teatro, avevano scritto per il cinema. La primordiale veste che "€œIl Grigio"€ indossò fu proprio quella di soggetto cinematografico, nato "€œma per realizzarlo - ebbe a dire lo stesso Gaber - "€œci sarebbe voluto un topo capace di recitare con la bravura di Jack Lemmon"€.
L"€™idillio con la celluloide non esplose mai e il testo vero e proprio venne scritto a quattro mani da Gaber e Sandro Luporini nel 1988, per debuttare, dopo qualche anteprima a Belluno e a Thiene, il 23 ottobre 1988, a Piacenza.
Nella carriera di Gaber, fino a quel momento nutrita da un dialogo costante e serrato tra note e parole, "€œIl Grigio"€ rappresenta la prima autentica esperienza di prosa pura, uno spettacolo, per la prima volta, senza canzoni e chitarra in scena, anche se Gaber lo considerava, tra i suoi spettacoli, "€œil più musicale"€.
Un percorso drammaturgico che giunge a una sua finale compiutezza, "€œteatro filosofico o a tesi"€ come lo definì lo stesso Gaber che appartiene a un momento cruciale della sua vita, è in qualche modo l"€™espressione più evidente della sua riconciliazione, artistica e personale, con la prosa, intesa come genere ma anche come sinonimo di teatro ufficiale.
Il protagonista del Grigio è un uomo tormentato dall'€™incapacità  di gestire le proprie relazioni amorose, schiacciato dalla riluttanza ad assumersi una qualunque responsabilità , in poche parole oppresso, lacerato dall'€™inadeguatezza ad affrontare la vita.
Prigioniero delle sue paure, fa ciò che tanti di quella generazione hanno fatto o annunciato di voler fare, va a stare in campagna, inseguendo un"€™improbabile possibilità  di dialogare con se stesso. Ma la campagna non è ovviamente l"€™oasi sperata, e il suo disagio si incarna nell'€™arrivo di un ospite inatteso, un topo che diventa subito l"€™emblema di tutto ciò che lo disturba.
Ossessionato dalla minuscola presenza, l"€™uomo prende a dargli furiosamente la caccia, prova invano a disporre trappole, strati di colla, persino a scatenargli contro un gatto, che verrà  ingloriosamente sconfitto. Niente da fare, il roditore sfugge a ogni insidia, porta il suo inseguitore sull"€™orlo del delirio, novello Achab alle prese con una strana Moby Dick in formato ridotto: solo accettandolo come simbolo delle sue contraddizioni, come l"€™indispensabile nemico che diventa un muto interlocutore, egli potrà  approdare a un chiarimento con se stesso, ripartendone con lucidità , anche se non con la soluzione di tutti i problemi.

Lo spettacolo è inserito in "Padova Estate Carrarese 2010".

Info e Biglietti
Biglietto posto unico: "‚€ 10 intero

Prevendite
Padova: Alea c/o Centro Giotto e Ufficio Turismo Galleria Pedrocchi; nel Veneto: Unicredit Banca, Circuito Primi alla Prima, Banca del Veneziano, BCC Banche del Credito Cooperativo del Veneto, Circuito Box Office (tel. : 041 - 2719090).

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