Pollicino
Spettacolo inserito nel cartellone di "Teatro Ragazzi e Giovani" 2008-2009.
Accademia Perduta-Romagna Teatri
presenta
POLLICINO
Premio Biglietto d'oro - Agis 2008
Teatro Ragazzi di Marcello Chiarenza
regia di Gianni Bissaca
Con Claudio Casadio
Musiche di Beppe Turletti
Fascia d'età : 5 " 10 anni
Durata: 60 minuti
Tecnica: teatro d"attore
Pollicino offre al pubblico dei bambini un"occasione per confrontarsi con il sentimento della paura. La storia di Pollicino è, infatti, una "fiaba scura": "Come fate a dormire? Sarà la paura, ma io non ci riesco", dice Pollicino ai fratelli maggiori.
Il protagonista della vicenda è piccolo, il più piccolo, ma la sua paura, grande, non lo annichilisce. Ciò che, al contrario, lo rende vincitore di fronte alle avversità della vita è la curiosità ed il suo coraggioso desiderio di conoscere la realtà , anche nei suoi aspetti più crudeli.
E" la curiosità che spinge Pollicino a vigilare su quanto dicono e fanno i genitori ed egli è in grado di avvertire con tempestività il pericolo e di attrezzarsi per farvi fronte.
Dalla casa del padre a quella dell'Orco, attraverso il bosco si avvia al mondo, verso altri boschi ed altre case... Pollicino non fa ritorno a casa sua e non si perde: il suo viaggio continua. In compagnia dei fratelli.
Se è vero che Pollicino è solo a pensare, è altrettanto vero che, nel suo allontanamento da casa, egli solo non è. La presenza dei fratelli è calda, nel buio e nel freddo della notte. Anche nei momenti drammatici c"è qualcuno con cui giocare, con cui litigare, con cui affrontare l"ignoto.
Lo spettacolo viene agito da un attore-narratore che vive e racconta, al tempo stesso, la vicenda, evocandola e rapportandosi, a volte direttamente, al pubblico. La narrazione ed il rapporto con i piccoli spettatori sono spesso ironici, sorridenti, comici, a tratti di stile popolaresco, con frequenti parentesi dialettali in un dialogo scanzonato dalle cadenze romagnole.
Il lavoro offre molti spunti di riflessione ed approfondimento: sotto il profilo della fiaba classica (il ruolo del protagonista, il bosco come spazio totale, le case dei genitori e dell'Orco, il topos del"abbandono e quello del divoramento, la catarsi finale e la soluzione positiva della vicenda); sotto il profilo del linguaggio e sotto quello psicologico nella relazione della vicenda con l"esperienza esistenziale dei bambini e la loro capacità di "salvarsi".
Dedicato a tutti i pollicini che, con leggerezza, attraversano i boschi del mondo. Anche quelli devastati dalle bombe.
Per tutte le altre informazioni si rinvia a: Teatro Ragazzi e Giovani 2008-2009.