"Prime" al Torresino: Mineurs di Fulvio Wetzl

Proiezione del film:


MINEURS
Regia: Fulvio Wetzl

Anno di produzione: 2007

Durata: 123'
Tipologia: lungometraggio
Genere: drammatico
Paese: Italia/Belgio
Produzione: Vawe
Formato di distribuzione: HD digital, colore e bianco e nero
Cast: Franco Nero, Valeria Vaiano, Walter Golia, Cosimo Fusco, Antonino Iuorio

Sarà  presente in sala il regista FULVIO WETZL


Dell"€™emigrazione italiana in Belgio negli anni "€˜50 si conoscono le tragedie (come l"€™episodio di Marcinelle), ma poco si sa della sofferenza quotidiana vissuta da migliaia di persone che lasciarono una vita di stenti nelle campagne del Sud per un lavoro pericoloso e durissimo nelle zone minerarie del Belgio.
La pellicola di Fulvio Wetzl intende colmare questa lacuna raccontando proprio le condizioni di vita delle famiglie degli emigranti, a partire dal fatale accordo di scambio firmato nel 1946 da Italia e Belgio, che favorì pesantemente l'emigrazione: per ogni 50.000 minatori inviati in Belgio, sarebbero state fornite all'Italia 2.500 tonnellate di carbone. La storia, scritta da Wetzl e Valeria Vaiano, segue le vicende di alcuni bambini che dalla Lucania partono per andare a ricongiungersi con il padre emigrato nel distretto minerario del Limburg. Il loro sarà  un viaggio di iniziazione e di integrazione.
Quattro bambini in Lucania nel 1961. Armando ed Egidio sono di estrazione popolare, Mario è invece il figlio del medico del paese, mentre Vito è figlio di Giovanni, scultore e restauratore. La classe a scuola è il punto dove tutti si ritrovano e il maestro Fernando è un vero buon maestro che educa alla coscienza etica, alla consapevolezza critica e storica. Molti in paese sono gli uomini emigrati per lavorare nelle miniere in Belgio e alcuni sono tornati minati dalla silicosi.
I quattro protagonisti sono colti nella vita di tutti i giorni, in cui la strada è lo scenario naturale, spesso condiviso con gli animali, cani, gatti, cavalli. Giocano precipitando gi๠a rotta di collo per i vicoli con le carrozze, o disputandosi con i cani, per giocarci a pallone un grande osso di castrato. A nascondino nella piazza della Cattedrale di Acerenza o facendo il bagno nella fontana Cavallina. Tra i bambini si creano alleanze e amicizie, come quella singolare tra Armando e Mario, interclassista, siglata dall'€™originale accordo "€œio ti imparo il dialetto"€ "€“ "€œio ti insegno l"€™italiano"€.
Dei quattro bambini solo Armando ed Egidio partono. Armando con la madre Vitina (Valeria Vaiano), va a ricongiungersi ai fratelli e al padre (Franco Nero) che già  lavorano in miniera da due anni. Egidio invece parte con l"€™intera famiglia, suo padre Rocco (Cosimo Fusco) il sarto, sua madre Amelia e la sorellina Ilaria.
La descrizione del viaggio e l"€™intera parte fiamminga del film sono nate sulla scorta delle testimonianze raccolte dalla giornalista Maria Laura Franciosi nel prezioso volume ...per un sacco di carbone. A queste si sono aggiunte gli altrettanto importanti racconti di vita vissuta di Michele, Melina, Carmine e Alessandro Doino di Bella, di Laura Covella di San Fele, degli Ottati di Satriano, di Pietro Cristiano di San Fele, Angelo Gillio di Oppido e altre numerose testimonianze, raccolte in un anno di documentazione e sopralluoghi.
In Belgio mentre gli adulti faranno i conti con lo sfruttamento e le difficili condizioni di vita, i ragazzi dovranno trovare il modo di integrarsi nella nuova scuola.
Attraverso il gioco riescono ad entrare in contatto con un universo apparentemente ostile, ma sostanzialmente simile nelle dinamiche, sia esistenziali che ludiche.
Armando insisterà  con il padre per scendere almeno una volta gi๠in miniera, altro percorso iniziatico "€œdi coraggio"€, in un ascensore che affonda per più di mille metri sottoterra. E questo darà  modo allo spettatore di "vedere" attraverso i suoi occhi il "€œmondo alla rovescia"€ della miniera, invaso dal rumore, dalla polvere, in cui migliaia di uomini stavano anche 16 ore "€œcome i vermi nella terra, senza sapere più quali sono le mani e quali i piedi"€.



FULVIO WETZL
E' nato a Padova il 12 marzo 1953. Ha vissuto a Milano e compiuto i suoi studi a Roma: Architettura, Scuola di formazione per direttori della Fotografia, Scuola di recitazione Alessandro Fersen.
Dal 1976 al 1980 a Roma fonda e cura la programmazione dei cineclub Tevere, l"€™Officina Filmclub, Montesacro Alto, Piccolo Offcine.
In seguito cura ed organizza due grandi rassegne itineranti: Filmopera, sul cinema operistico e Shakescreen, sul cinema da e intorno a Shakespeare.
Nel 1977 esordisce con il suo primo super8 "L"€™Amore è un Salto di Qualità ", cui fa seguito "Guardarsi nello Specchio degli Altri" (premio Filmmaker a Milamo).
Nel 1980 esordisce alla RAI con uno sceneggiato in costume (sceneggiatura e regia della seconda unità ) "All"€™Ombra dei Savoia", per la reg͏a di Giorgio Treves.
Dall'€™80 all'€™85 realizza per la RAI e l"€™Istituto Luce più di 20 documentari sull"€™archeologia e l"€™architettura.
Nell"€™85 fonda, con Gabriella Rebeggiani la società  di produzione "€œNuova Dimensione"€ con cui realizza, in coproduzione con la RAI, il suo primo lungometraggio "Rorret" (con Lou Castel e Anna Galiena) presentato al Forum del Festival di Berlino nel 1988 e ad Annecy "€˜88 (Prix CICAE).
Produce "La Sposa di San Paolo" di Gabriella Rosaleva (in concorso a Locarno nel 1990) e, in associazione con la Filmalpha, il suo secondo lungometraggio "Quattro Figli Unici" (con Roberto Citran, Mariella Valentini, Ivano Marescotti), presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel "€˜92 e ad Annecy "€˜92 (Mention de la Jury e Prix du Public).
Trasferitosi in Toscana, a Monte San Savino (AR) ha fondato e diretto per cinque edizioni dal "€™93 al "€™99, il Festival Arezzo Cittadella del Cinema Indipendente.
Ha scritto, per la LeonardoArte-Mondadori, la biografia di Roberto Benigni Benigni "Roberto di Remigio fu Luigi".
Ha realizzato quindi il suo terzo lungometraggio "Prima la Musica, poi le Parole, 1998-2000, che ha partecipato a 35 festival tra nazionali e internazionali (i più importanti a Il Cairo, Shanghai, Toronto, Mosca, Annecy, Bruxelles, Giffoni, Bellinzona, Messina, San Diego, New York, San Francisco) vincendo sette premi. E"€™ poi uscito nel circuito italiano riscuotendo unanime apprezzamento dalla critica e buon successo di pubblico.
E"€™ socio fondatore della Fondazione "€œCinema nel Presente"€ con cui ha realizzato insieme a Maselli, Monicelli, Scola e altri i film collettivi "Un Mondo Diverso è Possibile", "La Primavera del 2002", "Lettere dalla Palestina", lungometraggio collettivo a soggetto, "Firenze - Il Nostro Domani" e quelli individuali "Faces - Facce, Fame di Diritti".
Dal 2003 è regista del teleromanzo, prodotto dalla Grundy - RAI, "Un Posto al Sole".
Dal 2000-2005 è docente di regia alla Scuola di Cinema "€œAnna Magnani"€ di Prato.
Ultimi lavori "Aida delle Marionette" (mediometraggio 2003- RaiSat) "Darsi alla Macchia" (mediometraggio 2004) "1806, dalla Terra alla Città " (mediometraggio 2005) "Scolari" (mediometraggio 2006)
"Non Voltarmi le Spalle" (2006) è il suo quinto lungometraggio, seguito nel 2007 da "Mineurs", scritto insieme a Valeria Vaiano.

Per tutte le altre informazioni sulla programmazione si rinvia a: Cinema Invisibile. Gennaio-marzo 2008.