Roberto Pittarello racconta Fulvio Bianconi

Conferenza

Roberto Pittarello racconterà gli esercizi di fantasia di Fulvio Bianconi, artista che in oltre 60 anni di attività ha disegnato migliaia di copertine, ha illustrato libri, creato migliaia di esemplari unici in vetro e dipinto moltissimi quadri, utilizzando a secondo dei gusti del momento diverse materie e tecnologie, matita, tempera, olio, xilografia, zincografia, inchiostro, carta , legno, pennarelli, fotografia e qualsiasi altra materia gli poteva risultare congeniale per esprimersi.
La conferenza anticiperà la mostra che sarà dedicata all'opera di Fulvio Bianconi e che sarà allestita nei prossimi mesi a Padova.

Nato a Padova il 27 agosto 1915 e deceduto a Milano il 14 Maggio 1996, Fulvio Bianconi disegnatore delle sette leghe, come ha scritto Alfonso Gatto nella prefazione al libro “Disegni di Bianconi” (Ed. Garzanti), fu artista poliedrico, sempre alla ricerca di nuove forme di espressione artistica. Approdò al vetro e a Murano nel 1945, con l’incarico da parte della GI.VI.M. di disegnare flaconi per una serie di profumi, presso la fornace di Venini. Esplode in questo periodo la passione per il vetro, un “hobby”, come lo definì lo stesso Fulvio Bianconi, che lo ha reso noto nel mondo. Una passione che, specialmente dopo la morte di Venini nel 1959, venne inizialmente male accettata dalle fornaci muranesi, ove l’artista si recava per creare per sé stesso diverse opere in vetro. Le fornaci, all’epoca, erano infatti restie a produrre tutto ciò che esulava dalla produzione abituale di lampadari, specchi, bicchieri, ecc. La passione per il vetro e la possibilità di essere indipendente permise a Fulvio Bianconi di creare con assoluta libertà di espressione, senza “vincoli” e “obblighi di commessa” di alcun genere. Creò così centinaia e centinaia di “esemplari unici” in vetro, che costituiscono la base intrinseca della fama di Murano come luogo di produzione di Vetri d’Arte.

Quando Bianconi torna in barca dalla fornace e l’aria fredda della sera e il mare grigio e piatto contrastano col fuoco e con l’incandescenza abbagliante del vetro fuso, ripensa ai vetri che ha fatto durante il giorno, vetri completamente diversi  dagli schizzi e dagli appunti che si era portato. L’entusiasmo e l’ambiente e l’esperienza dei maestri hanno portato la sua fantasia a variare e a modificare i primi progetti. E questa è la fase della creazione di un oggetto, l’incontro con la tecnica modifica o suggerisce altre forme. Alla fine tutti questi riflessi colorati e lampi di luce, sembrano un mercato di lusso di un ignoto paese ancora da scoprire e quando sono esposti il giorno della inaugurazione ognuno trova il vetro che corrisponde alla propria natura. (Bruno Munari)

Informazioni
Settore Cultura, Turismo, Musei e Bibliooteche
cultura@comune.padova.it
Tel. 049 8204553

Commenti

ottime le foto e gli oggetti figurati. Grazie

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