Rosanna Carteri
Nata a Verona il 14 dicembre del 1930, Rosanna Carteri, fin dall'infanzia ha dimostrato notevoli predisposizioni per la musica, ancor prima che per il canto. Dopo i consueti studi di pianoforte, scoprì ben presto il dono di una voce agile, estesa e musicalissima. Frequentò le lezioni di F. Cuͺsinati e, dopo una serie di concerti (tenuti ancora in minore età ma con Pertile, Reali, Rossi-Lemeni ecc.) ebbe il suo battesimo ufficiale come soprano nel 1949, quale Elsa nel Lohengrin alle Terme di Caraͺcalla, a Roma, accanto al tenore Renzo Pigni ed al basso Giulio Neri.
Fu un vero "lancio in orbita": nel giro di pochissimi anni la troviamo nei più importanti teatri italiani e mondiali, con personaggi di primo piano quali Alice (Falstaff), Micaela (Carmen), ancora Elsa, Suor Angeͺlica, Liù (Turandot) e Margherita (Faust).
Nel febbraio 1951 debutta alla Scala con la Buona figliola di Piccinni e viene così definita dai critici: "Infine la protagonista Rosanna Carteͺri, vent'anni, e una voce melodiosa, insinuante, adatta come poche al genere larmoyant. Í un candore, 'un giocato' che si affida tutto alla fantasia e non al solito mestiere. Vent'anni. Molto bene. Pensi ora la Scala a darle altri non furtivi appuntamenti".
Nel marzo dello stesso anno debutta pure al San Carlo di Napoli con il personaggio di Margherita del Faust: "Dolce ed educatissima Margherita, Rosanna Carteri, una cantante che sa far fluire il suo canto con limpida grazia e toccante sentimento. Facile l'emissione e, opportunamente levigata, musicale il modo di porgere e ben distinto il fraseggio che è apparso in una sempre conveniente misura ed imͺmune da melodrammatiche olografie".
Nel febbraio 1953 interpreta il ruolo di Matilde a Palermo: "La fiͺgura di Matilde è stata impersonata con quella squisita e rara sensibiͺlità già altre volte da noi rivelata dalla bella e giovane Rosanna Carteri. Per le capacità interpretative e ancor più per le eccellenti qualità vocali che si riassumono in una pastosa dolcezza, limpidezza del timbro, omogeneità ed intonazione infallibile, la Carteri può giustaͺmente essere considerata una fra le più complete cantanti d'oggi".
E tale infatti fu per diversi anni, allargando il repertorio e dando prova di continuo studio e di ponderato approfondimento. Aggiunse così i personaggi di Manon, Giulietta, Susanna, Luͧieta, Adina, Suzel, Zerlina, Norina, Linda, Vivì, Madga, Ifigenia, Bianca e, finalmente, Desdemona e Violetta.
"Rosanna Carteri è stata una Desdemona ideale per appropriatezͺza di accenti; di un candore innocente durante i primi due atti, di una angosciosa drammaticità nel terzo, di una rassegnata dolente tristezͺza nel quarto, ove ha messo in luce una purezza di canto che solo Reͺnata Tebaldi aveva raggiunto in questi ultimi anni. Il suo "Salce" con quella divina appendice dell'Ave Maria resterà a lungo scolpito nel nostro ricordo".
"Questa giovane cantante può essere considerata la migliore Vioͺletta del momento ed una delle più grandi della storia del Teatro liriͺco. Gli accenti sofferti ed accorati espressi con toni smorzati di rara maestria, gli improvvisi slanci di gioia e di disperazione, tutte le sfumature psicologiche del personaggio sono state rese dalla Carteri con una vibrante carica di umiltà . Sempre elegante e signorile nel comͺportamento, ha evitato accuratamente la ricerca dei facili
effetti conͺquistandosi fin dalle prime battute il difficile pubblico del Regio".
"La sua Violetta è essenzialmente drammatica. La plasticità e l'intensità di resa dell'espressione prevalgono sulla esteriore finitezza del canto, ma nel senso che da una declamazione incisiva e stupenͺdamente modellata (ottimamente impostata stilisticamente e linguisticamente) il canto sorge a poco a poco; allargandosi con ampia espansione lirica".
Tutto quindi andava a gonfie vele; non mancavano le edizioni diͺscografiche, comprendenti fra l'altro una Bohème con Tagliavini, una Traviata con Valletti e Warren, il Guglielmo Tell con Taddei e Filippeͺschi, l'Elisir d'amore con Alva, il Gloria di Poulenc, ecc., i Concerti Martini & Rossi, gli spettacoli televisivi (Traviata con Filacuridi e Taͺgliabue; Manon di Massenet; Otello di Verdi con Del Monaco). Ed invece, dopo alcune recite di Otello a Parma nel gennaio 1966 ("una Desdemona di lusso, un soprano di raffinata vocalità e di squiͺsita misura: Rosanna Carteri che ha espresso con dolcissimo canto e con preziosità di fraseggio tutto il dolore ed il patetismo dell'infelice eroina shakesperiana portata dal genio di Verdi al vertice della suͺblimazione musicale. Artista di raro talento e di meravigliosa sostanͺza, la Carteri ha spiegato la sua purissima voce con grazia impagabiͺle, smorzando gli acuti in filature ammirevoli e dando prova ancora una volta di possedere una tecnica ineccepibile"), il ritiro, annunͺciato come provvisorio ma che durerà fino al 1971, anno in cui non ci sarà la ripresa d'una attività regolare, ma solo qualche sprazzo di luce: un concerto a Parma, due esecuzioni dello Stabat Mater di Rossini (a Padova e a Milano), una esecuzione della Petite messe solemnelle a Pisa, una recita di Traviata a Rovigo, ma poi, d'importante da segnaͺlare, nient'altro. L'aspettarono inutilmente a Parma per il suo reinͺgresso ufficiale nel grande "giro" operistico, con la sua Violetta: forse un improvviso malore, o timore o una non perfetta condizione vocale la fecero desistere dall'affrontare la
grande prova: ritornò in punta di piedi nella sua villa, silenziosamente come aveva cercato di riemergeͺre dopo cinque lunghi anni di attesa.
Da allora ci resta il rimpianto di quella voce purissima.
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