Sala dei Giganti

Un tempo si chiamava "Sala degli Eroi, lunga 37 metri, larga 17.50 metri e alta 9 metri, anteriore al 1379, cioè alla data in cui Lombardo della seta, su preghiera del Carrarese, terminò il compendio del "De Viris Illustribus" di Francesco Petrarca. Il poeta aveva suggerito i siggetti ritratti sulle pareti; le 36 pitture originarie erano state eseguite dall'Altichieri, dall'Avanzo e da bresciano Ottaviano Prandino.

L'attuale decorazione del 1540 con le colossali figure di imperatori e di eroi valse alla sala il nome che ora porta e sono per la maggior parte di Domenico Campagnola; altre appartengono a Stefan Dall'Arzere e al Gualtieri.
E' tradizione che il ritratto del Cardinale Zabarella, posto tra i finestroni di levante, sia opera di Tiziano: può essere, ma non è sicuramente degna di sì grande pennello.
Nella Sala dei Giganti, tra affreschi cinquecenteschi, spicca anche un bellissimo ritratto di Francesco Petrarca, attribuito ad Altichieri (seconda metà  del '300).
Originali sono solamente i muri perimetrali, perché un furioso incendio del 1540 distrusse il soffitto e soprattutto gli affreschi, si dice appunto che l'unico rimasto sia l'affresco riproducente il Petrarca nella sua casa di ArquÍ .
Si pensa che gli affreschi preesistenti siano stati, come soggetti, suggeriti al principe Francesco I da Carrara e agli artisti dal Petrarca stesso in numero di trentasei, in aderenza all'opera "De Viris Illustribus" commissionata da Francesco I al poeta e scrittore aretino dello stesso numero di biografie e degli stessi soggetti, scelti fra i personaggi romani di maggior livello.
Di sotto alle figure stanno belle epigrafi, composte dal Selvatico. Le 44 figure sono racchiuse in nicchie e riquadri, divise da finte colonne doriche.

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Piazza Capitaniato, 2
(zona centro)
Padova