Spettacolo: "Dannati-Inferni paralleli


A cura di: Teatro Laterale

Inferno, ieri come oggi: dalla bolgia dantesca alla nostra contemporaneità 
Viaggio circolare e verticale tra ladri, assassini, guerrafondai, corruttori e anime pie

Direzione: Gianni Conversano
Costumi: Ortu Lieto
Protagonisti: Gianni Conversano, Paolo Caporello, Isabella Vassallo, Marco Bisello, Michele Sivestrin, Antonella Pisano e gli attori partecipanti al laboratorio teatrale organizzato appositamente per Teatri delle Mura dal Teatro Laterale- Centro di Cultura e Sperimentazione Teatrale di Padova in collaborazione con l'Università  Roma Tre - Corso di laurea DAMS e l'Associazione Culturale di Roma Rashomon Arte.

Nell"€™Inferno dantesco l"€™occhio indagatore del Poeta scende nelle viscere della corruzione umana ad osservare, indagare, condannare. Collera e indignazione lo portano a scagliarsi con disumana virulenza sullo sterminato formicaio del suo tempo: un"€™umanità  caduta, prostrata dal delitto, colpevole d"€™aver perduto il ben dell'€™intelletto. Nel viaggio dall'€™impossibile ritorno, tra la moltitudine sprofondata negli abissi, incontra i personaggi che nulla speranza li conforta mai, i personaggi eternamente imprigionati nella ripetitività  del gesto, nella reiterazione della colpa: Francesca, Ugolino, Farinata, Ulisse...
Con Dante e Virgilio ci avventuriamo, oggi, in un viaggio parallelo, lungo un percorso altrettanto malagevole e gravoso, tra una umanità  contemporanea, moderna ed evoluta, dove scellerataggine, crimini e misfatti, guerre, violenze, stupri e sopraffazione, perdurano e si consolidano. L"€™occhio implacabile di una cinepresa si unisce all'€™acuto sguardo del poeta a scandagliare i meandri di questo inferno, un inferno di carne e di sangue, uno spazio di pena e dolore, restituendoci, insieme ai versi immortali, l"€™obbrobrio, l"€™oscenità  del male.
Filmati e immagini vengono proiettate addosso agli interpreti - ombre nere stagliate contro un muro - quasi a volerli sporcare o, come peste strisciante, contaminare; immagini nitide, precise, terse, immagini e filmati della dolorosa umanità  del nostro tempo, solitudine, abbandono, pazzia e guerre, guerre, guerre senza tregua . E i versi danteschi, saldati alle scomode figure di oggi, sembrano acquistare nuovo sangue, nuovo vigore, si fanno riconoscere e ci suonano sgradevolmente più familiari.