Stagione di Prosa 2011-2012. "Elektra"

Appuntamento inserito nella Stagione di Prosa 2010-2011 al Teatro Verdi di Padova.

Teatro Stabile del Veneto

presenta

ELEKTRA di Hugo von Hofmannsthal
traduzione di Carmelo Rifici
regia Carmelo Rifici
con: Elisabetta Pozzi (Elettra)

scene Guido Buganza
costumi Margherita Baldoni
musiche Daniele D'Angelo
luci Giovanni Raggi
aiuto regista Agostino Riola
movimenti coreografici Alessio Romano

Tragedia di Hugo von Hofmannsthal, rappresentata per la prima volta a Berlino nel 1903.
L"€™Elektra di Hofmannsthal, variazione novecentesca di quella di Sofocle, paga con la vita la sua missione. Un testo prezioso che Hugo von Hofmansthal, grande poeta della decadenza viennese, scrisse per Eleonora Duse che lo aveva profondamente colpito. Un testo che la Duse non recitò mai e che è stato ritrovato negli anni "€™70 da Antonio Taglioni in un archivio. Una piccola perla, un"€™opera ad alta concentrazione poetica. Arricchita di una secca k nel nome, questa Elektra ha una pietra nel cuore ed è a sua volta una pietra nel cuore. Simon Weil a proposito della sua vicenda scrive: "€œPare fatta apposta per commuovere tutti coloro che, nel corso della loro vita, hanno dovuto conoscere cosa significa essere sventurato. Si tratta è vero di una storia molto antica. Ma la miseria, l"€™umiliazione, l"€™ingiustizia, il senso di solitudine, d"€™essere preda della sventura, abbandonati da Dio e dagli uomini, non sono situazioni antiche, sono realtà  di tutti i tempi..."€.

La messa in scena di Elektra, pone una serie di complicate e stimolanti questioni. Prima di tutto c'è da chiedersi se la materia che il regista si trova a dover plasmare sia teatro o poesia, in secondo luogo ci si trova di fronte all'evidente problema dell'ambientazione della vicenda: la Grecia di Hofmannsthal non trova corrispondenza con la Grecia di Sofocle, terzo e non ultimo l'uso della musica... scrive Carmelo Rifici riflettendo sulla sua nuova e non facile sfida registica. Se Elektra è sicuramente annoverata tra i capolavori del decadentismo - conclude - un regista consapevole sa benissimo che per quanto affascinanti siano i testi partoriti da quella corrente, oggi devono trovare una collocazione pertinente sui nostri palcoscenici, affinché possano raccontarci qualcosa che ci tocchi e ci emozioni.
A lungo allievo di Luca Ronconi, Rifici è un artista molto interessante e si trova qui davanti a un testo che presenta difficoltà  ma anche affascinanti induzioni e a un cast di primo livello, a partire dalla bravissima Elisabetta Pozzi.

Per ulteriori informazioni sulla Stagione di Prosa 2011-2012, si rinvia a: "Teatro Verdi. Stagione di prosa 2011-2012".

Informazioni

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